2025-09-01
Macron insiste con la guerra fino all’ultimo ucraino
Su varie testate d’approfondimento balena l’ipotesi che il Vecchio continente, Macron in testa, blandisca il presidente Usa ma in realtà brighi per continuare a combattere. Una strategia che ci si ritorcerà contro.Ci si può sedere a tavola con un orco? Ovvio che no, perché si rischia di fare una brutta fine. Dunque, mi chiedo, perché Macron insiste a dire che Putin è un orco? Crede, in questo modo, di agevolare le trattative per la pace in Ucraina o ritiene che il presidente russo sia un tale mostro che lo si debba escludere da ogni consesso civile, negandogli la possibilità di negoziare un cessate il fuoco? La mia sensazione è che l’obiettivo non sia la tregua, ma la prosecuzione del conflitto. Intendiamoci: che lo zar del Cremlino sia un dittatore con sulla coscienza la morte di centinaia di migliaia di giovani, e non si sia fatto scrupolo di ammazzare uomini, donne e bambini ucraini con ogni genere di ordigno, siamo tutti d’accordo. Così come è assodato che le bombe sganciate su una popolazione inerme non siano un incentivo a raggiungere un’intesa, ma semmai ad allontanarla. Però il tema non è quanto sia criminale Putin. Che lo sia è certo. Il problema è che spesso, per questioni di Realpolitik, l’Occidente ha scelto e continua a scegliere di sedersi al tavolo con capi di Stato che hanno le mani insanguinate, senza porsi troppe domande e senza badare a questioni etiche. Quando Joe Biden disse che Putin era un macellaio ovviamente aveva tutto il diritto di dirlo, ma sapeva che dicendolo allontanava qualsiasi ipotesi di discussione per far cessare la guerra. E Macron non può non comprendere che più rincara la dose e più sarà difficile un dialogo, così come è complicato da quando il tribunale dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto contro il presidente russo. Un ordine che non ha impedito allo zar di viaggiare, come vediamo in queste ore, ma ha precluso qualsiasi trattativa. Dunque, torno a chiedere: qual è l’obiettivo di Macron, raggiungere un’intesa che ponga fine al conflitto o chiudere ogni spiraglio di pace? La mia potrebbe sembrare una domanda provocatoria, ma in queste ore non sono il solo a pormi il quesito. Secondo Axios, un sito americano con sede ad Arlington, la Casa Bianca è convinta che una parte dell’Europa lavori per far saltare la trattativa avviata da Trump in Alaska. Il quotidiano online non fa nomi, ma non è difficile capire che i principali riferimenti siano a Macron. Secondo Axios, i funzionari americani pensano che gli europei stiano spingendo Zelensky a resistere per spuntare un accordo migliore di quello prospettato fra Trump e Putin. Scott Ritter, ex funzionario dell’intelligence americano ed ex ispettore delle Nazioni unite, crede che l’Europa sarebbe pronta a sacrificare l’Ucraina anche per impedire un avvicinamento fra Stati Uniti e Russia, nella convinzione che un’intesa tra superpotenze (anche se Mosca appare sempre più debole) non convenga alla Ue, in quanto ne resterebbe tagliata fuori. «Queste persone sono disposte a sacrificare l’Ucraina pur di raggiungere il proprio obiettivo», ha detto Scott Ritter in un’intervista a Dialogue Works. «E quando dico sacrificio intendo letteralmente distruggere il patrimonio genetico dell’Ucraina, iniziando a mandare in prima linea anche i diciottenni». Perfino Politico, altro sito di informazione, ritiene che la strategia di alcuni leader europei punti a blandire Trump, ma abbia come obiettivo nascosto lo stop ai negoziati. Certo, un successo negoziale del presidente americano rappresenterebbe una sconfitta per una Ue che in tre anni e mezzo non è riuscita a raggiungere una soluzione del conflitto. Soprattutto, toglierebbe all’Europa qualsiasi possibilità di ottenere dei vantaggi, sia economici che politici. I risultati sarebbero tutti per Trump, mentre a Francia e Gran Bretagna resterebbe solo il conto da pagare, senza alcun merito per la propria classe politica. Considerando poi che, secondo i piani di Trump, la futura difesa di Kiev sarebbe principalmente a carico dell’Europa, si capisce che Macron e compagni non gioiscano. Tuttavia, far saltare i negoziati non pare una idea così geniale, in quanto non soltanto si continuano a mandare al macello migliaia di giovani, distruggendo come dice Scott Ritter un’intera generazione, ma si rischia una saldatura fra gli interessi di Putin con quelli di Xi Jinpng, come appunto stiamo vedendo in questi giorni.Perciò torno alla domanda iniziale: Macron vuole la pace o la guerra? Il presidente francese, con le sue sparate, intende difendere Kiev o la sua carriera politica? Credo siano quesiti legittimi, perché insistere nel dire che Putin è un orco, dunque una persona esecrabile, da escludere da qualsiasi consesso civile, non è una soluzione al problema di una guerra che ha già fatto un milione di morti, senza comunque aver ottenuto sul campo una sconfitta del grande macellaio.