2024-11-30
Macron ha fallito e ora s’appiglia alla Le Pen
Marine Le Pen e Emmanuel Macron (Ansa)
Il governo rischia di cadere sulla finanziaria. Le urne anticipate dovevano fermare il Rn di Marine ma ora senza i suoi voti non c’è maggioranza. Il Pil in estate è stato spinto dalle Olimpiadi eppure adesso i titoli greci valgono più di quelli francesi.La Francia si trova in un momento cruciale, sospesa tra deboli segnali di ripresa economica e tensioni politiche che ne mettono alla prova la stabilità. A qualche ora dall’atteso verdetto di S&P sul rating sovrano, i mercati parigini appaiono in fibrillazione. La scommessa di Emmanuel Macron, che il 30 giugno ha giocato l’azzardo delle elezioni anticipate, non sembra aver avuto successo. È stato varato un governo di minoranza affidato a Michel Barnier che ora, per andare avanti, ha bisogno dei voti del Rassemblement national di Marine Le Pen. Cioè l’avversario che doveva essere fermato con il ricorso anticipato alle urne è, adesso, un alleato indispensabile per salvare la legislatura e la poltrona di Macron. Sta accadendo esattamente l’opposto rispetto a quanto aveva previsto, dimostrando la sua scarsa lungimiranza politica. I dati pubblicati dall’Insee (l’Istat francese) delineano un quadro economico ambivalente: da una parte, la crescita del Pil dello 0,4% nel terzo trimestre del 2024, dall’altra un incremento del debito pubblico e il rischio di una crisi politica legata all’approvazione della legge di bilancio. L’incertezza ha provocato la reazione dei mercati che ora prezzano il debito francese con valori meno affidabili della Grecia.Andando nel dettaglio, la ripresa economica del trimestre estivo è stata favorita dall’impatto dei Giochi olimpici, che hanno dato slancio ai consumi. Le spese per i servizi, in particolare l’acquisto dei biglietti degli eventi sportivi, sono cresciute dello 0,9% rispetto al trimestre precedente.Questa dinamica ha contribuito a un incremento generale dei consumi delle famiglie del +0,6%, un miglioramento rispetto alla stabilità registrata nei mesi precedenti. Parallelamente, il Paese sta affrontando un’inflazione moderata: i prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,3% a novembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando un lieve aumento rispetto all’1,2% di ottobre.Su base mensile, si registra una riduzione dello 0,1%, un dato che l’Insee interpreta come una «quasi stabilità». Questo quadro riflette un equilibrio fragile tra dinamiche inflazionistiche e consumi in crescita.Sul fronte politico, la situazione è ancora più complessa. Il primo ministro Michel Barnier ha annunciato che la legge di bilancio 2025 non includerà aumenti delle imposte sull’elettricità, garantendo una riduzione della bolletta del 14%, ben oltre il 9% inizialmente previsto. Questa concessione vuole evitare una mozione di censura minacciata dal Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen, che chiede ulteriori misure, tra cui tagli agli aiuti sanitari per gli stranieri e una stretta sulla migrazione. La tensione è acuita dalla possibilità che il Rn voti con la sinistra per bloccare il governo sulla legge di bilancio. Questa instabilità politica si inserisce in un quadro più ampio di scontro tra il governo e l’opposizione, alimentato dalla persistente insoddisfazione per la riforma delle pensioni.Le difficoltà politiche hanno avuto ripercussioni sui mercati finanziari: il costo del debito pubblico francese ha superato, per la prima volta, quello della Grecia. I rendimenti dei titoli di Stato francesi a 10 anni (Oat) hanno raggiunto il 3,02%, contro il 3,01% dei titoli greci, riflettendo un cambio di percezione tra gli investitori. Ieri una piccola limatura al 2,95% sul debito a lungo termine che comunque non cambia la situazione Nonostante il ministro delle Finanze, Antoine Armand, abbia minimizzato il confronto con la Grecia, definendo la Francia «economicamente e demograficamente più forte», i segnali di sfiducia sono evidenti. L’instabilità politica e un deficit che supera il 6% del Pil, ben oltre il limite Ue del 3%, aumentano la pressione sul governo.La Francia si trova quindi a un bivio: da un lato, i dati economici mostrano una ripresa trainata da eventi straordinari come i Giochi olimpici; dall’altro, le tensioni politiche e l’incertezza sui mercati rischiano di minare i progressi compiuti. Con il governo Barnier sul filo del rasoio e il Paese che retrocede nella classifica dei Paesi più affidabili dell’Eurozona, le prossime settimane saranno decisive per capire se la Francia riuscirà a superare questa fase critica o se scivolerà in una crisi più profonda.«Riprendere il controllo» dei conti pubblici francesi è «nell’interesse nazionale», dice il governatore della Canca centrale francese, François Villeroy de Galhau, «ritengo che l’interesse nazionale, cioè allinearsi alle regole di Bruxelles, sia riprendere il controllo dei nostri conti pubblici», ha detto intervenendo ad un evento a Digione. La manovra di Barnier «va davvero nella giusta direzione perché altrimenti», sottolinea, «ci troveremo con un carico di interessi sul debito troppo pesante».
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco