2025-02-21
Il macabro show di Hamas non ha fine. Messe in mostra le bare degli ostaggi
L’organizzazione terroristica ha consegnato quattro corpi, compresi i due piccoli Bibas. I feretri, sigillati, sono arrivati all’Idf senza chiavi. Domani scade l’ultimatum per la liberazione degli ultimi rapiti della prima fase.Ieri mattina a partire dalle 8 uomini di Hamas, armati e mascherati, si sono radunati a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, in vista della restituzione dei corpi dei quattro ostaggi uccisi, Shiri, Ariel e Kfir Bibas, e di Oded Lifshitz (84 anni). L’ufficio di Benjamin Netanyahu ha reso noto che «i rappresentanti dell’Idf hanno informato la famiglia Lipshitz che il loro caro Oded è stato ucciso durante la prigionia dalla Jihad islamica palestinese quando aveva 83 anni». Un filmato che documenta il rapimento della famiglia Bibas è diventato uno dei simboli della ferocia dell’attacco terroristico del 7 ottobre. Le immagini mostrano Shiri, visibilmente spaventata, mentre tiene stretti i suoi figli avvolti in una coperta, con il piccolo Ariel ancora attaccato al suo ciuccio. Nel giorno più nero dello Stato ebraico e di coloro che si sono schierati con Isralele dopo il 7 ottobre 2023, Hamas ha messo in scena uno spettacolo a dir poco rivoltante, con la messa in mostra delle quattro bare. Sul posto c’erano oltre ai miliziani delle varie sigle terroristiche di Gaza, centinaia di «civili» entusiasti tra i quali molte donne e bambini tra bandiere palestinesi, quelle del gruppo jihadista, musica e molte grida «Allah è grande!». Armi, missili e munizioni sono state sistemate sui tavoli, mentre i jihadisti armati e a volto coperto le mostravano ai bambini che si radunavano attorno. Tra coloro che hanno assistito alla turpe cerimonia messa in scena dai jihadisti palestinesi, i media arabi hanno mostrato Mohammed Abu Warda, un terrorista di Hamas rilasciato da Israele nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco che stava scontando 48 ergastoli per aver architettato molteplici attacchi terroristici, tra cui l’attentato su un autobus a Gerusalemme nel 1996, in cui persero la vita 45 persone. Sullo sfondo del palco campeggiava uno striscione in cui compaiono le foto dei prigionieri uccisi. Al di sopra di esse, un’immagine di Netanyahu raffigurato come un vampiro. Ad accompagnare l’immagine c’è la scritta in arabo, inglese ed ebraico: «Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito li hanno uccisi con i missili e gli aerei da guerra sionisti», un chiaro espediente propagandistico per accusare Israele della loro morte. A proposito dei «civili»: l’idf ha pubblicato una serie di video che mostrano come gli abitanti di Gaza hanno collaborato fattivamente non solo durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, ma anche nella custodia degli ostaggi e chissà cos’altro. Israele ha protestato con i mediatori e la Croce Rossa per la messa in scena organizzata da Hamas a Gaza per la restituzione dei corpi di quattro ostaggi, sottolineando che tale atto viola l’accordo di cessate il fuoco. Su ogni bara chiusa a chiave (non consegnate alle Idf) il gruppo jihadista palestinese ha collocato la foto dell’ostaggio, un messaggio di propaganda e munizioni presumibilmente usate da Israele. Secondo fonti citate dal Times of Israel, i genieri dell’Idf hanno ispezionato le bare per escludere la presenza di trappole esplosive. Sul palco, inoltre, un grande manifesto ha attribuito allo Stato ebraico la responsabilità della loro uccisione. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk - non certo amico di Israele - ha definito «abominevole la sfilata delle bare a Gaza», affermando che viola il diritto internazionale. Decine di israeliani si sono radunati nel Sud del Paese lungo il percorso del convoglio che trasportava i corpi dei quattro ostaggi rimpatriati da Gaza. Le immagini mostrano i presenti sventolare bandiere gialle in segno di solidarietà con i rapiti. Il primo ministro israeliano si è rivolto alla nazione affermando: «Fratelli e sorelle, cari cittadini di Israele, oggi siamo tutti uniti nel dolore insopportabile. Abbassiamo la testa per la pesante perdita dei nostri quattro ostaggi. Tutti noi soffriamo con un dolore che è mescolato a rabbia. Siamo tutti furiosi con le bestie di Hamas. Le quattro bare dei nostri cari ci obbligano, più che mai, a garantire, a giurare, che ciò che è accaduto il 7 ottobre non accadrà mai più. La voce del loro sangue grida a noi dalla terra. Ci obbliga a fare i conti con gli assassini infami, e faremo i conti con loro». Oggi inizia a Riad (Arabia Saudita) inizia il summit tra Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania poi ampliato a tutti e sei i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, l’Autorità nazionalepalestinese e l’Iraq. L’obiettivo del vertice è avviare un confronto tra i Paesi arabi sui piani per Gaza proposti da Donald Trump, che prevedono il controllo del territorio da parte degli Stati Uniti e lo sfollamento della popolazione palestinese dalla Striscia. Infine, domani scade l’ultimatum di Donald Trump per la consegna dei sei ostaggi ancora in vita previsti per la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco. Secondo Channel 14 il presidente americano furente per la morte dei Bibas dopo aver assistito alla cerimonia di Khan Younis, avrebbe affermato ai suoi collaboratori: «Voglio vedere Gaza spazzata via. Non voglio più vedere nemmeno un edificio in piedi».
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)