2020-06-15
Ma che progresso del diavolo. Le relazioni pericolose tra ideologia della sinistra, esoterismo e massoneria
Una studiosa britannica svela le origini delle organizzazioni antisistema nate per contrastare l'ordine gerarchico e verticale imposto dalla Chiesa.Il comunismo? Una roba da maghi. Sui bolscevichi russi ebbe grande influenza il «cosmismo», movimento che influenzò anche i grandi scrittori ottocenteschi: tra i punti fermi, la morte è il male assoluto e va vinta dalla psicoscienza, non dalla risurrezione.Lo speciale contiene due articoli.Tra i tanti attivisti americani che inveiscono via social network contro la polizia razzista e il regime dittatoriale trumpiano c'è anche una signora dalla pelle diafana e i lunghi capelli scuri chiamata Jex Blackmore. Costei è un'artista contemporanea le cui performance sono state celebrate da numerose riviste e quotidiani americani, ovviamente è una femminista impegnata ma, soprattutto, è la portavoce del Satanic Temple. Insomma, è un'anarchica e una satanista, e ha dettagliato il suo pensiero in numerosi articoli. In uno scritto pubblicato sulla rivista femminista Bitch ha elencato le sue priorità: «Mettiamo in discussione l'autorità dello Stato in quanto si è dimostrato violento, razzista, sessista e classista, e accettiamo il satanismo alle nostre condizioni come catalizzatore per il cambiamento politico e sociale». Nello stesso articolo, la Blackmore svela però che pure tra i satanisti statunitensi non mancano le tensioni. A suo dire, infatti, le principali organizzazioni devote al Maligno sono sempre state troppo maschiliste: «Nonostante la mitologia della donna come primo alleato di Satana, queste organizzazioni erano quasi esclusivamente maschili». Secondo la bellicosa Jex, dunque, urge una riorganizzazione che tenga conto del gender gap: quote rosa fra gli adoratori di Satana. Leggendo le intemerate della Blackmore e quelle di vari altri «antagonisti-satanisti» americani non è facile trattenere un sorriso. Molte volte sembrano adolescenti troppo suggestionati dal black metal e da una particolare iconografia degli anni Novanta. Tuttavia, scavando più in profondità, si scopre che i legami fra quello che comunemente si chiama satanismo - o più genericamente occultismo o esoterismo - e i movimenti anarchici e rivoluzionari non sono poi così pochi. Anzi, a dire il vero sono tantissimi, nonostante sull'argomento la letteratura non sia poi così vasta. Da sempre, in Italia ma non solo, si tende ad associare l'esoterismo alla destra, in particolare quella tradizionalista, per via del suo carattere di «irrazionalità», che mal si concilierebbe con il razionalismo (e addirittura il socialismo scientifico) tipico della sinistra. Eppure le cose stanno in maniera diversa. «Premetto che per me l'espressione “esoterismo" non ha nessun significato negativo, al contrario», ci dice Massimo Introvigne, grande studioso di movimenti religiosi e sette. «Gli studi accademici hanno ormai riconosciuto l'esoterismo occidentale come una delle grandi tradizioni di pensiero europee, facendo giustizia di secoli di critiche prima protestanti (per cui l'esoterismo sarebbe il residuo pagano presente nel cattolicesimo), poi illuministe (esoterismo come irrazionalismo) e quindi marxiste (esoterismo come fenomeno “di destra"). Oggi l'anti-esoterismo, diffuso anche in certi ambienti cattolici, appare anacronistico quando non semplicemente sciocco». Secondo Introvigne, «proprio rispondendo alla critica marxista gli studiosi hanno notato che, se esiste certamente un esoterismo “di destra", che va per esempio da Julius Evola ai contemporanei Aleksandr Dugin e Steve Bannon, ne esiste anche uno “di sinistra" che ha le sue origini almeno nelle commistioni fra esoterismo e socialismo utopistico in Francia, quindi in Italia con figure come Mazzini e Garibaldi. La più grande organizzazione esoterica moderna, la Società Teosofica, ha certamente avuto membri “di destra" (per esempio il pittore Fidus, che poi aderì al nazismo) ma altri, più numerosi, che di destra non erano, da Gandhi all'altro pittore Mondrian e da noi Giovanni Amendola e Maria Montessori. In realtà etichettare l'esoterismo come “di destra" o “di sinistra" fa torto alla sua storia estremamente complessa e variegata». Certo: attribuire una collocazione politica all'esoterismo sarebbe sbagliato e forse anche un po' ridicolo. Ma è un fatto che, da qualche tempo, alcuni studiosi stiano dedicando molta attenzione al lato occulto di quella che, per comodità, chiameremo «sinistra». In Italia è stato da poco pubblicato un volume di Erica Lagalisse, ricercatrice della London School of Economics, intitolato Anarcoccultismo. Dissertazione sulle cospirazioni dei re e sulle cospirazioni dei popoli (D Editore) che stabilisce una connessione fortissima fra le associazioni segrete e i movimenti anarchici. Di più: secondo la Lagalisse esiste un filo rosso che va dai movimenti ereticali medievali fino all'anarchismo moderno. «Il passaggio dai movimenti millenaristi spontanei a quelli eretici organizzati e, successivamente, alla “internazionale proletaria" vera e propria è il frutto della disseminazione di idee provenienti da diverse dottrine mistiche che iniziarono a circolare in Europa durante le crociate», scrive la ricercatrice. La quale si spinge a dire che la filosofia ermetica è stata fondamentale per la nascita della politica di sinistra come la conosciamo oggi. Le dottrine ermetiche conquistarono la Penisola nel Rinascimento, con la traduzione del Corpus Hermeticum, e influenzarono una marea di pensatori, tra cui Giordano Bruno, trasformato in icona della sinistra da un film di Giuliano Montaldo con Gianmaria Volonté del 1973. La diffusione del panteismo, la deificazione dell'ordine materiale (e dell'essere umano, di conseguenza) furono fondamentali, secondo la Lagalisse, per lo sviluppo dei primi «movimenti antisistema», capaci di contrastare l'ordine gerarchico e verticale imposto dalla Chiesa. Seguendo questo sentiero segreto, dal Rinascimento si entra nella modernità e si assiste alla nascita delle varie associazioni segrete. La Massoneria, sostiene la studiosa dell'anarchismo, fu tra le prime organizzazioni a considerare la «questione dei lavoratori». Nella Francia pre rivoluzionaria, le logge iniziarono ad ammettere piccoli artigiani e perfino proletari: si stava costruendo un nuovo ordine sociale, basato sull'egalitarismo. «Le confraternite rivoluzionarie che proliferarono all'alba del XIX secolo», scrive la Lagalisse, «crearono un immaginario che fu fondamentale per il rivoluzionarismo moderno». Tra i primi grandi egalitari, la ricercatrice posiziona il filosofo tedesco Adam Weishaupt, fondatore nel 1776 dell'Ordine degli Illuminati, il cui programma politico prevedeva la distruzione dello Stato, delle chiese e della proprietà privata. Nel 1809 ci fu Philippe Buonarroti (1761-1837), fondatore della Società dei sublimi maestri perfetti, autore di un libro su Babeuf, che fu letto da Karl Marx. In realtà, tutti costoro crearono società segrete e dunque elitarie, non certo democratiche. Ma è soprattutto la «cospirazione rivoluzionaria» che interessa agli anarchici odierni. Se vero che ai tempi di Proudhon, altro precursore della sinistra antisistema, le logge massoniche britanniche si aprivano anche ai proletari, è vero anche che gli elementi «popolari» servivano soprattutto a sostenere gli scopi sovversivi delle organizzazioni occulte. Michail Bakunin (1814-1876), il grande padre dell'anarchismo, fu un massone di trentaduesimo grado e fondò a Firenze la Fratellanza internazionale, nel 1864. Nello stesso periodo si costituì la Prima Internazionale, cioè la International Workingmen's Association, che alla Free Masons Tavern, a Londra, ospitò anche Marx. Del resto, molti fra i presenti erano massoni delle logge memfite. Il collegamento tra anarchismo, movimenti dei lavoratori e massoneria, in ogni caso, è stabilito a livello simbolico. Negli anni Sessanta dell'Ottocento si diffonde la A cerchiata anarchica, chiaramente composta da bussola, riga e compasso massonici. La stella rossa, anche oggi visibile sulle t-shirt dei militanti antagonisti, deriva dalla tradizione ermetica e pitagorica, oltre a richiamare il pentacolo pagano. Nel XVIII secolo, i massoni la usavano per indicare un affiliato di secondo grado, il «compagno». Anche la celebrazione del Primo maggio ha origini pagane. Proprio in quel giorno, infatti, cade la Notte di Valpurga durante il quale si tenne un gigantesco sabba evocato da Goethe nel Faust. A proposito di richiami alla stregoneria, è nel 1862 che Jules Michelet completa La strega, il libro su cui sostanzialmente si basa tutto il revival stregonesco contemporaneo, che presenta le adoratrici del demonio come donne libere e ribelli, perseguitate da una cultura patriarcale. Dopo tutto, era stato lo stesso Bakunin (in Dio e lo Stato) a descrivere Satana come «l'eterno rivoltoso, il primo libero pensatore ed emancipatore dei mondi. Egli», scriveva l'anarchico, «fa vergognare l'uomo della sua ignoranza e della sua bestiale obbedienza, lo emancipa, imprime sulla sua fronte il marchio della libertà e della umanità, spingendolo a disubbidire e a mangiare il frutto della scienza». Sul «femminismo satanico» (laddove Satana è più una figura letteraria e simbolica che il Maligno da adorare), ha scritto pagine importanti Per Faxneld, serissimo studioso pubblicato dalla Oxford University Press. In Italia Luciano Parinetto (1934-2001), docente di Filosofia morale all'Università statale di Milano, è stato il grande teorico di una sorta di marxismo satanico. In libri come Alchimia e utopia, Corpo e rivoluzione in Marx, Faust e Marx (tutti pubblicati da Mimesis) già dalla fine degli anni Settanta ha proposto un recupero «a sinistra» della tradizione alchemica, ha glorificato la stregoneria in opposizione al capitalismo e di fatto ha anticipato le teorie sulla fluidità di genere che oggi vanno per la maggiore. A differenza di un Mario Mieli che affogava tra suggestioni egizie e coprofagia, Parinetto aveva una conoscenza approfondita dei temi che trattava, tanto da guadagnarsi la stima di Giorgio Galli, massimo esperto italiano di magia in campo politico. Quel che il filosofo milanese teorizzava nel '77 al fine di costruire una sinistra marxista libertaria e rivoluzionaria, oggi è sostenuto alla luce del sole dalla cultura mainstream. E questo fa sorgere un dubbio: forse le «cospirazioni dei re» hanno davvero molto in comune con quelle dei movimenti rivoluzionari progressisti. Anzi, forse i movimenti progressisti e anarchici, alla lunga, sono diventati funzionali alle «cospirazioni elitarie», che tutto fanno tranne che «liberare» i popoli. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/ma-che-progresso-del-diavolo-le-relazioni-pericolose-tra-ideologia-della-sinistra-esoterismo-e-massoneria-2646172594.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-comunismo-una-roba-da-maghi" data-post-id="2646172594" data-published-at="1592161012" data-use-pagination="False"> Il comunismo? Una roba da maghi Sulle «origine segrete del comunismo» non esistono molti testi, al contrario di quanto accade per gli aspetti magici ed esoterici del nazismo. Francesco Dimitri, anni fa, pubblicò per Castelvecchi un libro molto interessante intitolato Comunismo magico, divenuto un oggetto di culto. Ancora prima, nel 1985, Giovanni Vanoni dedicò un capitolo del suo Le società segrete (Sansoni) ai comunisti. Egli citava Marx, secondo cui «la Lega dei comunisti fu fondata a Parigi, in origine sotto altro nome». Pare che il riferimento fosse alla Lega dei proscritti, creata nel 1834. Una società «segreta e gerarchizzata», alla quale non erano estranee influenze massoniche. Dalla scissione di questa prima organizzazione nacque la Lega dei Giusti, anch'essa segreta, e da lì la Lega dei Comunisti. Dei rapporti di Marx con i massoni abbiamo in parte già detto. Più interessante è invece esaminare da vicino il comunismo sovietico, che a rigor di logica dovrebbe essere l'opposto del (presunto) irrazionalismo esoterico. «Sopravvivenze di esoterismo toccano anche un regime apparentemente materialista e terrestre come il comunismo, che non fu immune al fascino dell'occulto», dice Andrea Scarabelli, vicesegretario della Fondazione Evola. «Da un punto di vista dottrinario si tratta di sopravvivenze che spesso assumono toni luciferini e spesso e volentieri anche satanici, coniugandosi a un'inversione che prende chine tecnocratiche e transumane». In particolare, come ha raccontato Aleksandr Dugin in Russia segreta (Edizioni all'insegna del Veltro), sul comunismo russo ebbe grande influenza il movimento cosmista, le cui dottrine appaiono per la prima volta alla metà del XIX secolo. Fondato da Nikolaj Fedorov, il cosmismo influenzò una pletora di giganti del pensiero russo, compresi Tolstoj e Dostoevskij, e non risparmiò nemmeno i bolscevichi. Tra i principi fondanti del cosmismo c'erano alcuni punti fermi che possiamo ritrovare - quasi identici - nell'attuale pensiero progressista. Ad esempio l'idea che «la Morte è il male assoluto e deve essere vinta per mezzo dell'evoluzione generale dell'umanità». E ancora la convinzione che la Resurrezione dovrà avvenire non grazie a Dio ma all'uomo, con l'aiuto di procedimenti scientifici e psichici. Insomma, scopo del cosmismo era vincere la morte con mezzi scientifici, sociali, spirituali e psichici. Il cosmismo postulava, nella sua versione più negativa, il controllo totale dell'uomo sulla natura, e immaginava una società perfetta di tipo comunista. Tra il 1917 e il 1928, le influenze delle idee cosmiste sulla libertà sessuale vennero condivise dalle alte sfere bolsceviche, dove la poligamia era estremamente diffuso. Esponente del cosmismo all'interno delle gerarchie sovietiche fu Aleksandr Bogdanov, noto in Italia come autore di fantascienza. L'editore Alcatraz ha stampato il suo Stella rossa, in cui egli immagina il comunismo realizzato su Marte. In realtà, si tratta più di un cosmismo realizzato. Bogdanov era solito glorificare Satana in quanto «dio del proletariato», forse scelse Marte per il legame del pianeta con l'angelo Samael, spesso associato proprio a Satana. Soprattutto, Bodganov era fissato con il sangue. Ideatore del Proletkul't, fondò l'Istituto di trasfusione sanguigna. Era infatti fissato con il sangue: lo considerava la suprema fonte di vita, l'arma per vincere la morte. Però morì a causa di una trasfusione di sangue infetto nel 1928. Le sue idee, guardate con sospetto da Lenin, sopravvissero sottotraccia e affiorarono più volte nella storia dell'Urss, in particolare all'epoca dei viaggi spaziali (pare che il cosmonauta Gagarin, dallo spazio, avesse mandato un saluto all'occultista Nikolaj Roerich). Le tendenze magiche del cosmismo - che pure sfiorarono anche pensatori «di destra», alla fine vennero piegate «alla produzione del superuomo titanico», come nota Scarabelli. «Titanismo ed esoterismo spurio diedero origine al comunismo». Dominio sulla natura, titanismo, abbattimento della morte, dominio della scienza, libertà sessuale: nel cosmismo c'era tutto questo. E basta guardarsi intorno per rendersi conto che un po' della sua influenza è arrivata fino ai giorni nostri.