
Per le primarie del centrosinistra a Bari, i grillini hanno già scelto un candidato alternativo.Un imbarazzo malcelato, palpabile. È quello che ha pervaso l’intero Movimento 5 stelle di fronte alla decisione del Viminale di andare più in profondità rispetto all’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Comune di Bari (che hanno portato a numerosi arresti) e a insediare una commissione che dovrà valutare un possibile scioglimento della giunta. Perché i pentastellati, lanci di agenzia alla mano, quell’inchiesta l’avevano politicamente cavalcata, per dimostrare quanta pulizia fosse ancora necessario fare, e quanto fosse dunque opportuno un cambio della guardia al vertice dell’amministrazione comunale. Inoltre, risulta difficile portare avanti in parallelo una battaglia giustizialista e iperlegalitaria a sostegno dell’ex-procuratore antimafia Federico Cafiero De Raho nella Capitale, difendendolo a spada tratta dalle accuse piovutegli addosso per la vicenda del presunti dossieraggio, e attaccare il ministero dell’Interno per la scelta di indagare su voto di scambio e potere mafioso nel capoluogo pugliese. D’altra parte, i numeri parlano chiaro: in tre anni i comuni sciolti dai governi presieduti da Giuseppe Conte furono ben 38, con una frequenza praticamente doppia rispetto agli esecutivi Draghi e Meloni.Difficile dunque giustificare un attacco coi toni usati dal primo cittadino Antonio Decaro e dagli esponenti dem che gli hanno manifestato solidarietà, ma difficile anche tirarsi indietro di fronte a un attacco politico di caratura nazionale contro il governo e la maggioranza di centrodestra, che sta ridando fiato a un Pd diviso, in vista della campagna elettorale per le Europee. E allora ieri, al Circo Massimo, alla presenza della segretaria del Pd Elly Schlein, dello stesso Decaro e del gotha degli amministratori locali dem, il leader grillino Giuseppe Conte ha fatto uno sforzo, dopo due giorni di silenzio, e si è fatto trascinare dai dem nella parte di polemica rivolta contro il governo, stando però attento a non delegittimare la commissione ministeriale: «Decaro», ha detto Conte, «non avrà difficoltà a testimoniare alla Commissione tutto l’operato e le ragioni che ha anticipato e che lo spingono a ritenere fuori luogo la prospettiva di scioglimento ipotizzato». «Sicuramente la modalità con cui è stato sollecitato il ministro dell’interno», ha proseguito, «è un chiaro attacco politico. Non sto trasferendo all’istituzione ministro dell’Interno una volontà», ha tenuto a precisare, «ma consiglio al ministro assoluta prudenza. Il deputato pentastellato Gianmauro Dell’Olio, però, non se la sente di rinnegare fino in fondo le battaglie degli ultimi anni: «Ogni amministrazione deve essere uno spazio di trasparenza nel rispetto dei cittadini e delle istituzioni. È certamente una situazione su cui c’è il massimo dell’attenzione, anche da parte del Movimento 5 stelle, che ha fatto della legalità uno dei principali pilastri su cui fondare la propria azione politica». Da parte sua, Cafiero De Raho è lesto ad associarsi a Decaro nel ruolo di presunto capro espiatorio: «Siamo spesso vittime di una strumentalizzazione politica e ciò non dovrebbe avvenire .soprattutto in Parlamento». Il tutto, sullo sfondo della corsa al Comune di Bari, che vedrà duellare alle primarie il dem e fedelissimo di Decaro, Vito Leccese e il grillino Michele Laforgia. Dopo l’esplosione dell’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose proprio il M5s aveva lanciato l’allarme sulla permeabilità delle primarie aperte, previste il prossimo 7 aprile.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






