2018-08-15
«Lega e M5s fanno fuori gli italiani dall’Alto Adige»
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L'accusa di Fdi. Il consigliere Alessandro Urzì : «Il prossimo 21 ottobre si terranno a Bolzano le elezioni provinciali e Pd, Lega e 5 stelle hanno scelto di candidare in consiglio un esponente tedesco o ladino». Un modo per vincere ma «Questa volta non è prima gli italiani». Ribatte Micaela Biancofiore: «Il vero problema è non avere una lista di coalizione di centrodestra attesa dalla popolazione e che sarebbe vincente. La cosa drammatica è che Salvini in Trentino corre insieme al centrodestra mentre in Alto Adige fa l'accordo con l'Svp come il Pd».«M5s e Lega rischiano di sostituire gli italiani in consiglio con tedeschi e ladini mettendo a rischio la già esigua rappresentanza italiana nelle Istituzioni locali». A lanciare l'allarme è Alessandro Urzì, consigliere della provincia di Bolzano e della regione Trentino Alto Adige con Fratelli d'Italia. Le elezioni provinciali a Bolzano ci saranno il prossimo 21 ottobre ma già i partiti sono in fibrillazione. Avverte il coordinatore regionale di FdI, Urzì: «Renate Prader per il Pd, Kurt Pancheri per la Lega, Josef Pedevilla per il M5s: i tre partiti che attingono consenso tradizionalmente fra gli italiani in Alto Adige rischiano di fare eleggere due candidati di lingua tedesca o un ladino». Certo difficile pensare che gli alleati di governo, M5s e Lega, definiti sovranisti, populisti e nazionalisti, non si rendano conto di quanto lamenta Urzì e scelgano nelle loro liste candidati tedeschi a danno degli italiani. Più facile pensare, invece, che sia una strategia squisitamente politica fatta di «favori» di scambio soprattutto dopo che il leader del Carroccio Matteo Salvini ha deciso di far correre la Lega da sola e non con il centrodestra. E così la Lega, che ha già i voti grazie al successo nazionale, evita il rischio di candidati deboli mettendo in lista i tedeschi garantendo, forse, alla Svp, da sempre alleata del Pd, stabilità di governo locale in cambio del sostegno dei parlamentari al governo gialloblu. La Lega unita con il centrodestra, sostiene invece Urzì, potrebbe vincere (sempre tra il 25% di italiani), entrare in giunta con la Svp e tenere a bada le mire secessioniste e le ingerenze austriache. Salvini potrebbe intestarsi un successo storico (anche a Trento ci sarebbe la possibilità di conquistare la provincia) ma forse l'elezione di ottobre potrebbe essere un ulteriore passo per mettere fine all'alleanza, ormai sbilanciata, del centrodestra. Insomma stavolta per Salvini non è «prima gli italiani» e il consigliere Urzì non si rassegna: «È sconcertante che il rischio di fare cancellare la voce italiana in Consiglio provinciale, dove si fanno le leggi e si scrive il futuro di questa terra, venga da partiti tradizionalmente italiani. Ricordiamo che sino a pochi anni fa gli italiani in Consiglio provinciale erano una decina, ora siamo solo 5, domani, se i sondaggi dessero ragione a Lega, 5stelle e Pd, si limiterebbero a 2 o 3. Non ci sarebbero quindi nemmeno consiglieri italiani a sufficienza per dare rappresentanza italiana nelle commissioni legislative, stesso discorso per la rappresentanza in Giunta e nell'Ufficio di Presidenza. Meno ruolo, meno rispetto per gli italiani».La parlamentare azzurra, Micaela Biancofiore, contatta dalla Verità spiega che «quello che dice Urzì è un non problema. Non si può fare una guerra etnica sulle liste. Il vero problema è non avere una lista di coalizione di centrodestra attesa dalla popolazione e che sarebbe vincente. La cosa drammatica è che la Lega di Salvini in Trentino corre insieme al centrodestra mentre in Alto Adige fa l'accordo con l'Svp come il Pd».Secondo il consigliere di FdI-L'Alto Adige nel Cuore «l'avventurismo di Lega, M5s e Pd rischia di travolgere la rappresentanza italiana nel futuro della regione. Il diritto alla candidatura è sacrosanto e lo difendiamo. Anche L'Alto Adige nel Cuore nella lista unitaria con Fratelli d'Italia candiderà a titolo di testimonianza dei concittadini di lingua tedesca di cui siamo orgogliosi, ma con la consapevolezza loro e nostra che si tratta di nobilissimi atti di testimonianza per rendere omaggio ad un territorio plurilingue ma non per concorrere direttamente all'elezione. Cosa diversa per i candidati di lingua tedesca di punta di Pd, Lega e Cinque Stelle che potrebbero essere inseriti in lista con l'obiettivo di elezione personale, con un danno irreversibile verso i concittadini di lingua italiana. Da qui il mio appello sincero perché Pd, Lega e Cinque Stelle assumano le loro autonome decisioni sulle proprie liste evitando di fare scomparire gli italiani in Consiglio provinciale, cosa che non potrebbe essergli perdonata».
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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