2020-03-28
Ora sono tutti contro la Ue, ma il Pd è pronto a tradire
Il Paesi del Nord, più forti, ci hanno abbandonati. Dobbiamo salvarci da soli e far saltare davvero il banco. La solidarietà si è mostrata per ciò che è: un'illusione. Come aveva rivelato lo scaricabarile sull'invasione.Oddio, l'Europa ha un portafogli al posto del cuore, anzi una cassaforte blindata protetta meglio di Fort Knox, dalla quale non esce un euro neppure se crepi. Sì, all'improvviso e con anni di ritardo, in molti hanno scoperto «La brutta Europa», quella degli affari e degli egoismi nazionali, che non ha spazio per la solidarietà nemmeno di fronte a una pandemia che sta mietendo migliaia di vittime in tutto il mondo. «Brutta Europa» era il titolo di ieri della Repubblica, un modo per rappresentare un continente diviso dalla paura e dagli interessi. Ma in genere i titoli sintetizzano una notizia di giornata. E che notizia sarà mai scoprire che l'Europa quando serve non c'è e se c'è si manifesta solo per chiedere il rispetto di assurde regole o per garantire la tutela del più forte? Da anni l'Europa non è altro che questo, un matrimonio d'interessi, dove a farla da padrone sono alcuni Paesi del Nord, capeggiati dalla Germania. Berlino ha messo insieme le potenze dell'Asse, legando Paesi satellite come Austria, Olanda, Finlandia, eccetera. E così detta legge all'interno della Ue, impedendo ad altri di svincolarsi da parametri fissati a tavolino e di adottare misure di sviluppo che portino benessere ai propri cittadini. Con la scusa che i pensionati tedeschi non vogliono pagare i conti dei pensionati italiani, da quasi vent'anni siamo costretti a rispettare decisioni che vengono prese altrove, senza più alcuna sovranità sulle nostre politiche monetarie, bancarie e perfino industriali. Grazie al dogma dell'Europa unita, la Germania è riuscita a mettere il cappio a tutto il continente, in particolare a noi che rappresentiamo l'unica economia in grado di fare concorrenza a quella teutonica. La nostra industria manifatturiera era la vera antagonista della Germania, ma da quando siamo stati messi sotto tutela da Bruxelles, le nostre aziende sono in affanno e costrette a cedere il passo a quelle tedesche. Sì, l'euro all'inizio ci ha aiutati perché ci ha consentito di mascherare le nostre fragilità, ma poi è diventato una palla al piede, perché ha cancellato ogni flessibilità e le nostre possibilità di manovra di fronte alla crisi sono diventate nulle.Certo, l'idea degli Stati Uniti d'Europa è affascinate, perché mettere insieme trenta Paesi accomunati da alcuni principi, tra i quali la democrazia, la solidarietà, il rispetto dei diritti dell'uomo non può essere che una cosa bella. Peccato che la Ue non sia nulla di tutto questo, in quanto ognuno intende la democrazia a modo suo (non c'è solo Orbàn) e lo stesso dicasi della solidarietà e del rispetto dei diritti umani. Se a dover essere rispettati sono i diritti degli extracomunitari e a farlo dev'essere l'Italia ovviamente sono tutti d'accordo nel dimostrarsi accoglienti con i soldi degli altri. Diversamente, se l'asilo lo devono offrire i Paesi del Nord, allora la cosa si fa più complicata ed è possibile perfino che al profugo in cerca di ospitalità si chieda di pagare quel che riceve cedendo i gioielli e i pochi soldi che ha in tasca. Sì, insomma, esiste un'Europa a due velocità, una che si crede padrona di dettare le regole e un'altra che si deve considerare serva e obbedire. Dunque le banche si possono salvare, ma solo se sono tedesche e se si gioca d'anticipo, facendo regole che consentono eccezioni solo ad alcuni. Questo significa che quando tocca a noi intervenire per evitare un salasso a spese dei risparmiatori, la generosa Europa non è più disponibile.Sono anni che, tra l'indifferenza generale, segnaliamo come la Ue usi due pesi e due misure, trattando in maniera diversa i Paesi a seconda del loro peso politico. E tuttavia fino a ieri mettere in discussione le regole di Bruxelles era considerato alla stregua di una bestemmia. Parlare di forzare le regole o anche solo criticare la complessa architettura della Ue era giudicato da irresponsabili. L'epidemia di coronavirus ha dimostrato, al di là di qualsiasi ragionevole dubbio, che l'Europa non esiste. Ci sono Paesi che si dichiarano europei, ma in realtà sono nazionalisti fino al midollo. Al punto che di fronte ai medici italiani che muoiono per curare i pazienti di coronavirus sono stati capaci di negare dispositivi di protezione contro il morbo già ordinati e pagati. Sì, quella che abbiamo visto all'opera in queste settimane è l'Europa del più forte, dove non vigono la solidarietà, gli ideali comuni, le regole. Vige solo la sopraffazione. Alla Ue non importa nulla se in poche settimane in Italia sono morte migliaia di persone. Né pare agitata dalle prospettive che presto, dopo le vite umane, molte imprese dovranno essere sacrificate. A questa Ue preme solo di salvare i Paesi più forti, perché in una guerra si salva solo il più forte.La lezione impartitaci dall'epidemia di coronavirus è dunque la fine di un sogno anzi, per quanto ci riguarda, di un'illusione. L'Europa è morta, ma forse sarebbe meglio dire che non è mai nata. Se vogliamo salvarci dobbiamo fare da noi. Rimboccarci le maniche e mandare al diavolo la Ue, ossia l'Unione egoista.