2022-10-15
Messaggio a Rivera. Lufthansa preme per la partita su Ita
L'ad di Lufthansa Carsten Spohr (Getty Images)
L’ad Spohr: «Ancora interessati a una piena privatizzazione». Un cambio in corsa farebbe saltare il progetto del dg del Tesoro.Lufthansa è ancora disposta a salire a bordo di Ita airways se Roma cambierà idea. A lasciarlo intendere, ieri, è stato l’amministratore delegato della compagnia aerea tedesca, Carsten Spohr: «Il governo italiano ha deciso di non procedere con una piena privatizzazione» e per Lufthansa «non è la soluzione», ha detto Spohr a margine di un evento a Francoforte aggiungendo però che «se c’è un cambio di opinione in Italia sono disponibile a volare laggiù ogni giorno, ma deve essere una piena privatizzazione come inizialmente considerato». L’ipotesi di un possibile rientro in partita dei tedeschi in tandem con il colosso marittimo Msc, del resto, era stata avanzata dalla Verità già alla fine di settembre. In quei giorni si teneva la presentazione di Ita al fondo Certares e al partner commerciale Delta che in cordata con Air France-Klm stanno trattando con il governo (l’esclusiva scadrà il 31 ottobre). Per settimane era stata dato come favorito l’asse Lufthansa-Msc che, secondo i rumor, sarebbe stato gradito anche allo stesso Mario Draghi. Tanto che il premier uscente si sarebbe irritato per la tattica attendista di Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro. Il quale, però, alla fine ha portato a casa il risultato con il Mef che ha spinto in avanti l’offerta concorrente perché «ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal dpcm». Ovvero la possibilità, con il Tesoro azionista di minoranza, di avere una posizione chiave nelle scelte strategiche e poter contare in cda su due consiglieri (su cinque) con ampi poteri di veto più la possibilità di nominare il presidente e di esprimere il gradimento sull’ad. I tedeschi e la Msc di Gianluigi Aponte erano stati così spiazzati dalla mossa a sorpresa. Ma non avrebbero intenzione di mollare. Anzi, proprio in quei giorni di fine settembre il colosso marittimo in questi giorni aveva annunciato la nascita della divisione aerea per il trasporto delle merci che si chiamerà Msc air cargo e decollerà a inizio 2023. Si tratta di una mossa strategica perché la concorrente Cma cgm, oltre a essere entrata nell’azionariato di Air France (con il 9%), ha inaugurato Cma cgm air cargo e Maersk ha creato Maersk air cargo. Bisogna però ricordare anche che dietro l’offerta per Ita c’era chi aveva visto un disegno più grande che riguarda la logistica internazionale. Non tanto per il possibile interesse di Aponte per la parte cargo di Ita il cui hub merci si trova a Fiumicino, quanto perché il gruppo svizzero che fa capo all’armatore italiano a primavera ha comprato la Bolloré Africa logistics, società di Vincent Bolloré, diventando un big della flotta mondiale che trasporta container nonché una gigantesca «diga» in grado di avvolgere il West Africa. Con l’ingresso in Ita, Msc potrebbe integrare il proprio settore delle navi da crociera con il trasporto aereo. Se invece andranno avanti le trattative con Certares e i francesi, ci sarà un competitor assai temibile sul mercato. Intanto, lo scorso 13 settembre, si è consumato a sorpresa il ribaltone ai vertici di Ita. In un cda ad altissima tensione, nel corso del quale sono anche emerse perdite superiori a un terzo del capitale dall’esame dei conti della compagnia, i sei consiglieri uscenti, tutti ovviamente espressione del Mef che è azionista unico della compagnia, hanno deciso di concentrare le deleghe operative nelle mani dell’ad Fabio Lazzerini per depotenziare il presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, lasciandogli i soli poteri attribuiti al suo predecessore, Francesco Caio. Quelli cioè di presidente semplice. L’ultima parola spetterà all’assemblea degli azionisti convocata per l’8 novembre Ma per il ministero dell’Economia, il blitz dei sei consiglieri del Tesoro è legittimo e immediatamente operativo. Quindi il pallino delle strategie è nelle mani di Lazzerini, compresa la gestione delle operazioni straordinarie, e quindi del processo di privatizzazione che Altavilla era stato chiamato ad avviare e finalizzare fin dalla sua nomina, il 17 giugno 2021, e che invece avrebbe aperto la frattura con Via XX Settembre. Lo stesso ex manager di Fca, a metà luglio, aveva definito l’offerta della cordata Lufthansa-Msc «un’ottima base di partenza per assicurare un gran futuro alla compagnia». Tra poco si insedierà il nuovo governo, e dunque il nuovo ministro dell’Economia che potrebbe essere Giancarlo Giorgetti. Vedremo quanto spazio di manovra verrà lasciato a Rivera sulla pista dell’ex Alitalia. E se il 31 ottobre, allo scadere della trattativa in esclusiva con americani e francesi, potranno tentare una «riattaccata» i tedeschi con Aponte. Nel frattempo, Ita airways spegne la prima candelina dopo un anno di attività, caratterizzato da Covid, inflazione e dalla guerra russo-ucraina. Dal 15 ottobre 2021 a oggi la società ha trasportato 9 milioni di passeggeri e si è attestata ai vertici mondiali per l’indice di regolarità al 99,9%.
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