La Lorenzin piazzava in Aifa i suoi protetti

La Lorenzin piazzava in Aifa i suoi protetti
Beatrice Lorenzin (Imagoeconomica)
Da ministro della Salute, pensando di dover mollare la poltrona dopo le dimissioni di Matteo Renzi, sistemò il suo portavoce nell’agenzia del farmaco. Poi Paolo Gentiloni la confermò. E in poco tempo il giornalista vide aumentare il suo stipendio a 345.000 euro all’anno.
Lo scacchiere resta diviso in due. E i nostri nemici sono in vantaggio
Xi Jinping (Ansa)
Falso che il globo oggi sia multipolare: a fronteggiarsi ci sono il blocco delle democrazie, con gli Usa al centro, e quello dei regimi, guidato dalla Cina. La quale, fomentando il caos, punta a sostituire il primato americano.
Freddato l’ex capo del Parlamento ucraino
Ansa
Andriy Parubiy ucciso a Leopoli da un killer in abiti da rider. Vicino a Poroshenko (già sfidante di Zelensky), era stato neonazi, poi attivista pro Ue e sostenitore dei paramilitari del Donbass. I separatisti lo accusavano del rogo di Odessa. Non esclusa la pista. russa.
Borghi vuoti? Zuppi li vuole pieni di stranieri
Monsignor Matteo Maria Zuppi (ANsa)
Cardinali e vescovi pungolano il governo su un tema cruciale: «Non lasciate morire le aree interne e spopolate dell’Italia». Un appello sacrosanto. Peccato che il presidente della Cei proponga poi una soluzione allucinante: metterci gli immigrati.
Ricolfi: «Rimossi perché abbiamo affrontato i tabù»
Luca Ricolfi (Ansa)
Il sociologo riflette sull’immotivata decisione della Rai di chiudere il programma radio «Giù la maschera» dell’ex presidente Foa. «Parlavamo di guerre e Covid senza la pretesa di indicare il punto di vista corretto. Se sei troppo indipendente, nessuno ti difende».
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