2020-10-10
L’ombra lunga di D’Alema sull’Esa ma Prodi spinge ancora Battiston
Romano Prodi e Massimo D'Alema (Ansa)
Per la poltrona di dg dell'ente spaziale in pole Simonetta Di Pippo, data come vicina a BaffinoC'è una battaglia da guerre stellari all'interno del Partito democratico per il controllo dell'Esa, l'agenzia spaziale europea che entro la fine dell'anno dovrà rinnovare i vertici apicali, ovvero il posto di direttore generale ora occupato da Jan Woerner. A questo si aggiunge che potrebbero cambiare anche gli equilibri geopolitici del council, l'organo di governo dell'Esa, dove il presidente è ora il francese Jean Yves Le Gall. Nei giorni scorsi il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano ha rotto gli indugi. E con un tweet ha spiegato che la candidata per l'Italia sarà Simonetta Di Pippo, lunga esperienza da manager dello spazio, sia all'Asi sia nella stessa Esa e poi all'Onu. Con sostenitori a destra e sinistra, la Di Pippo però può vantare uno sponsor d'eccezione in questa partita, ovvero Massimo D'Alema, l'ex ministro degli Esteri che nell'ultimo anno di governo Conte ha avuto particolare influenza sull'esecutivo, in particolare sulle nomine nelle partecipate statali. A questo si aggiunge che Di Pippo, da sempre vicina al centrosinistra, è ritenuta vicina anche a Nicola Zaccheo, attuale numero uno dell'Enac (ma in uscita verso l'Autorità di regolazione dei trasporti), pugliese come D'Alema e già amministratore delegato di diverse aziende impegnate nell'aerospazio. Per la direzione generale di Esa, infatti, il nome del candidato che circolava da mesi era quello di Roberto Battiston, ex numero uno dell'Asi, sposato con una nipote dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi. La candidatura del nipotissimo è rimbalzata sui giornali più volte in questi mesi e negli ultimi giorni si era fatta più insistente anche nei corridoi dei palazzi romani. Proprio per questo Di Stefano, coordinandosi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro che ha la delega sulla politica spaziale, hanno messo a tacere voci e illazioni. Che Battiston puntasse all'agenzia spaziale europea non era neppure una novità. Dal momento che il professore di fisica sperimentale non ha ancora digerito la defenestrazione del 2018, quando il primo governo Conte a maggioranza 5 stelle e Lega decise di farlo fuori dalla presidenza dell'Asi. Anche per questo motivo, negli ambienti dell'industria dell'aerospazio, si racconta che Battiston non abbia ancora mollato la presa sull'agenzia che determina il programma spaziale dell'Europa. Tanto che il suo nome starebbe già circolando per sostituire Gunther Hasinger, direttore scientifico dell'Esa. Del resto la sfida D'Alema-Prodi è una delle più antiche nella politica italiana. E a ogni appuntamento importante si rinnova, basti pensare alle ultime per il Quirinale. Il prossimo anno si deciderà anche la nomina del nuovo presidente del council di Esa, dove tra i candidati c'è anche l'attuale presidente di Asi, Giorgio Saccoccia. E in questo senso bisognerà capire anche come Prodi potrà far pesare le sue armi diplomatiche per la scelta del nuovo governo dell'agenzia spaziale. Di sicuro l'Italia può ambire quest'anno alla direzione generale, essendo il terzo Paese in termini di contribuzione (15,9%) con 2,3 miliardi di euro, dopo Germania (22,9%) e Francia (18,5%). L'ultimo dg italiano fu Antonio Rodotà, tra il 1997 e il 2003. Quasi impossibile che il nostro Paese riesca a ottenere entrambe gli incarichi. Per questo motivo, bisognerà giocare di sponda, con tutta probabilità appoggiare una candidatura alla presidenza di un altro dei 21 membri per poi strappare la direzione generale. Esa, va ricordato, è un'organizzazione composta da 22 nazioni europee. Ci sono più di 2.000 dipendenti. E vanta un portafoglio nei prossimi tre anni di 12,5 miliardi che dovrebbe permettere all'Europa di sfidare nel mondo i grandi colossi come Stati Uniti e Cina. C'è chi è scettico nel mondo dell'aerospazio sulla candidatura della Di Pippo, anche perché vanta già una lunga esperienza in Esa, dal 2008 dal 2014, poi si spostò all'Unoosa, come direttore dell'Ufficio per gli Affari dello Spazio Extra-Atmosferico delle Nazioni Unite. Il suo insomma sarebbe un ritorno.
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