2023-11-18
«Mettendo al bando la carne finta difendiamo la vera cultura del cibo»
Francesco Lollobrigida (Imagoeconomica)
Il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, commenta lo stop agli hamburger sintetici: «Per produrli, si emette fino a 25 volte più CO2 degli allevamenti. La nostra è una legge democratica, chiesta da Comuni e cittadini».La legge sulla cosiddetta falsa carne è passata. Per il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, è un successo personale che condivide con il ministro della Salute Orazio Schillaci. Col ministro Lollobrigida facciamo il punto sul significato di questo provvedimento.Con la definitiva approvazione del ddl sulle carne sintetica l’Italia pone all’Europa un problema: riconsiderare il farm to fork e anche la Pac. È un freno all’idea che si possa produrre cibo rinunciando all’agricoltura?«Il rischio evidente è che il cibo, diventato una merce di scambio sui grandi mercati internazionali, si trasformi in oggetto di una deriva tecnologica che lo priva di qualunque significato culturale, del legame con i territori e con le comunità che ci vivono, con i loro saperi e tradizioni. Non salveremo il pianeta con una dieta senza carne. La produzione e il consumo di carne, quando prodotta e consumata in modo corretto, oltre a essere essenziale per la salute dell’uomo, contribuiscono all’ecosistema. La filiera zootecnica, infatti, è tra le attività umane più sostenibili. Le conseguenze di “un mondo senza allevamenti” potrebbero alterare la realtà in modo radicale, intaccando un patrimonio economico, sociale e culturale fondamentale per la nostra nazione, minando un equilibrio ambientale e paesaggistico che si regge anche sulla presenza e l’azione soprattutto dei ruminanti nelle aree geografiche in cui sono da sempre presenti».L’Italia ha posto in sede europea il tema dei dati fuorvianti sull’impatto degli allevamenti per le emissioni climalteranti? «I risultati di alcune ricerche evidenziano che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale. L’agricoltura è uno dei pochi settori che è riuscito a ridurre le proprie emissioni di CO2 negli ultimi anni e l’Europa ha i più alti standard al mondo per il benessere animale. Se smettessimo di promuovere la nostra produzione alimentare sarebbe solo a discapito degli animali da allevamento e dell’ambiente, a vantaggio di altri Paesi».Crede che le multinazionali dell’alimentazione stiano lavorando per separare il cibo dall’agricoltura?«Dietro alla carne in vitro ci sono grandi multinazionali dell’alimentare che non sono mosse dal desiderio di arrestare il declino ambientale, bensì dalla ricerca di grandi profitti. Questo è un fatto. Si contrastano queste iniziative con la supremazia del Parlamento e dell’interesse pubblico rispetto a quello privato, si fronteggiano raccontando la nostra qualità, cosa che facciamo con la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco».Questa legge è una bandiera del centrodestra, ma ha il sostegno di tutte le regioni, oltre 2.500 sindaci, un milione di cittadini. Dunque le pregiudiziali di incostituzionalità e le perplessità del Quirinale sembrano avere scarso fondamento… «Il ddl che ho proposto insieme al ministro Schillaci è una legge democratica. Il 30,2% dei Comuni ha votato atti a favore del ddl carne sintetica. Coldiretti ha raccolto ben 2 milioni di firme e fa sapere che 3 italiani su 4 dicono “no” ai cibi fatti in provetta. Tutti i Consigli regionali hanno approvato provvedimenti in sostegno del nostro disegno di legge. Un buon governo, quando c’è una richiesta così forte, si chiede se è una cosa giusta e, se la condivide, l’approva il più rapidamente possibile. La pregiudiziale non aveva senso, anche perché il ddl era stato già approvato da un ramo del Parlamento e non mi risulta, a parte i retroscena di alcuni giornali, che il Quirinale abbia sollevato criticità alcuna».Che pensa di Pd e 5 stelle che nelle Regioni stanno con il ddl e in Parlamento votano contro o si astengono?«In effetti questo atteggiamento è distonico». Coldiretti e Filiera Italia rivendicano una centralità agricola che peraltro azioni come il ddl sulla carne sintetica affermano. È intenzione del governo dare o ridare protagonismo all’agricoltura anche in rapporto sia alla manutenzione dei territori sia al turismo?«Questo è l’obiettivo che mi sono posto non appena nominato ministro. Far tornare centrale l’agricoltura nell’agenda politica e nel dibattito è il primo traguardo. Abbiamo ridato centralità all’asset primario della nazione con provvedimenti volti a sostenere le imprese agricole nella produzione, nel passaggio a tecniche produttive innovative, supportandole nei momenti critici causati da eventi climatici eccezionali. Perché l’agricoltura è fondamentale per la manutenzione del territorio ma anche per rilanciare il turismo: basti pensare che la spesa a tavola rappresenta un terzo dei costi sostenuti in vacanza. Il turismo enograstronomico è un diverso modo di viaggiare, che dà la possibilità di entrare ancora di più in contatto con i singoli territori e la loro identità culturale, storica e monumentale, oltre che, evidentemente, culinaria».Il ddl è firmato anche dal ministro Schillaci, la dieta mediterranea è il regime alimentare più salutare, ma i consumi crollano in quantità e in qualità. Cosa intendete fare?«È significativo e simbolico che l’approvazione definitiva di questo ddl sia arrivata nel giorno in cui ricade l’anniversario della dieta mediterranea. La sana alimentazione è parte delle attività di prevenzione che è essenziale per ridurre il numero di malati in futuro e, di conseguenza, anche i costi sanitari. Ciò assume ancora più rilevanza in una nazione come la nostra caratterizzata da una popolazione longeva».Una delle obiezioni più forti alla legge è che fermerebbe la ricerca. È così?«La legge non vieta affatto la sperimentazione. È un altro falso messo in circolazione da chi non ha altri argomenti per giustificare la propria posizione che non ho timore di definire anti italiana, basata su un pregiudizio e che, evidentemente, deriva da una mancata lettura del provvedimento».
13 ottobre 2025: il summit per la pace di Sharm El-Sheikh (Getty Images)
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