{{ subpage.title }}

True

Il pm furioso col governo perché gli ha tolto il «suo» volo di Stato

Il pm furioso col governo perché gli ha tolto il «suo» volo di Stato
Francesco Lo Voi (Ansa)

Prima la sua Procura ha messo una nota «riservata» dei nostri 007 a disposizione dei cronisti (sotto indagine) di un quotidiano che da anni sguazza nelle beghe interne ai servizi segreti. Una velina molto scomoda per la Presidenza del Consiglio, dal momento che svelava presunte spiate di tre barbe finte ai danni del capo di gabinetto di Giorgia Meloni. Poi ha iscritto sul registro degli indagati per favoreggiamento personale e peculato il premier, due ministri, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’autorità delegata ai servizi segreti, per la scarcerazione del generale libico Osama Almasri Habish Najeem, accusato di crimini contro l’umanità, e per suo trasferimento a Tripoli su un Falcon, sempre dei servizi segreti. Una trasvolata che ha portato alla contestazione del peculato. Da queste due notizie deduciamo, magari sbagliando, che Francesco Lo Voi non abbia in simpatia le agenzie d’intelligence e che non sopporti l’uso improprio dei voli di Stato della Cai, la compagnia gestita dai servizi segreti. Ma c’è chi collega questa apparente ostilità al contenzioso in corso da mesi tra lo stesso governo, nella persona di Mantovano, magistrato in quiescenza, e Lo Voi, proprio in materia di voli di Stato.

La notizia è apparsa ieri, seppure un po’ nascosta, sul Corriere della Sera, dove si leggeva: «Non senza malizia fonti di governo ricordano che il procuratore Francesco Lo Voi, cui si deve l’avviso di garanzia, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato perché Mantovano gli avrebbe tolto l’aereo dei servizi con cui, per motivi di sicurezza, volava da Roma a Palermo e ritorno». In effetti, ieri, siamo riusciti a visionare il carteggio intercorso tra Mantovano e il procuratore in tema di voli di Stato, il cui utilizzo era stato concesso negli anni ’90, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, ad alcuni procuratori siciliani e al capo della Direzione nazionale antimafia. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e quasi tutte le toghe sono state lasciate a terra. A partire da Nino Di Matteo che, pure, ha ricevuto minacce di morte da Totò Riina. L’oggetto della prima missiva del febbraio 2023 è chiarissimo: «Richiesta di voli di Stato del procuratore della Repubblica di Roma dottor Francesco Lo Voi» e «diniego di autorizzazione allo stato degli atti». Il 16 febbraio, il magistrato prova a far valere le proprie ragioni con l’Ufficio voli di Stato: «Per quanto possa rilevare, rappresento che - così come In passato - l’uso del volo di Stato consente uno spostamento molto più rapido rispetto a quello dei voli di linea, evita la presenza dello scrivente in ambienti e situazioni di facile riconoscibilità personale (aerei e aeroporti) ed evita altresì l’Impiego di personale di scorta (con le conseguenti spese a carico dell’amministrazione di appartenenza) conseguenti all’utilizzo di mezzi diversi; superfluo segnalare che per lo spostamento da Roma a Palermo o viceversa non è utilmente praticabile l’utilizzazione del mezzo ferroviario o l’uso di autovettura, in considerazione dei lunghissimi tempi di percorrenza, non compatibili con le esigenze di servizio».

Leggi l'articolo completo su La Verità.

«Questo Mercosur è inaccettabile». Macron implora Ursula per il rinvio
Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron (Ansa)
Pure l’Italia scettica: i contadini temono l’invasione di prodotti low cost dal Sudamerica.

Troppo debole per dimenticarsi che l’Assemblée nationale gli ha imposto con l’alleanza degli opposti, Jean-Luc Mélenchon e Jordan Bardella, di fare la voce grossa con Bruxelles, Emmanuel Macron ha annunciato il no della Francia al Mercosur. Ursula von der Leyen, però, sabato vuole volare a Brasilia per firmare l’accordo con Luiz Lula da Silva dopo 25 anni di trattative. Ma l’Eliseo intima l’alt alla presidente della Commissione che spinge come non mai per l’accordo di libero scambio, per spianare la strada alle esportazioni di auto e di farmaci tedeschi. Per Parigi, «nella sua forma attuale, il trattato non è accettabile».

Continua a leggereRiduci
Dimmi La Verità | Giuseppe Santomartino: «L'islamofobia è un assist per i terroristi islamici»

Ecco #DimmiLaVerità del 16 dicembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci spiega perché non ha più senso parlare di Isis e perché la islamofobia è un assist per i terroristi islamici.

L’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Massimo Lovati, sostiene che l’inchiesta di Garlasco è segnata da errori gravi e irrisolti. Tra reperti non analizzati, scelte investigative discutibili e indizi sottovalutati, Gallo parla di una “vergogna giudiziaria” e chiede che si abbia il coraggio di ammettere gli sbagli.

«Al Csm lottizzati autisti, buvette e persino le signore delle pulizie»
Nicolò Zanon, ex presidente della Corte costituzionale (Imagoeconomica)
La rivelazione di Nicolò Zanon, ex presidente della Corte costituzionale: «Il potere delle correnti arriva anche sull’assegnazione dei tavoli in terrazza. I posti più belli erano di Magistratura democratica e Area».

All’esame di diritto pubblico, una delle domande che possono capitare è la funzione del Consiglio superiore della magistratura. E un bravo studente ripeterebbe a pappagallo che «il Csm è un organo di governo autonomo, presieduto dal presidente della Repubblica, con lo scopo di garantire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato». Almeno questo è quello che ci hanno insegnato a scuola. Ma la realtà è ben diversa.

Continua a leggereRiduci
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy