2019-09-30
Lo Stato dà il reddito di cittadinanza ad altri due br che lo volevano morto
Spuntano nuovi nomi oltre alla brigatista Federica Saraceni, che prende 623 euro al mese: Massimiliano Gaeta ne incassa 500. Mentre Raimondo Etro, che organizzò il sequestro Moro, ha ottenuto il massimo: 780.Non c'è solo l'ex brigatista rossa Federica Saraceni tra coloro che volevano disarticolare lo Stato e oggi chiedono una mano a quello stesso Stato per tirare a campare. La Saraceni, come abbiamo scritto ieri, percepisce da agosto 623 euro di reddito di cittadinanza, sussidio richiesto a fine luglio. La donna però, è questa la particolarità, ha ottenuto l'assegno dagli arresti domiciliari, dove si trova per la condanna a 21 anni e sei mesi per associazione con finalità di terrorismo e per l'omicidio del giuslavorista Massimo D'Antona.Sul sito ufficiale del reddito di cittadinanza sono indicati i requisiti indispensabili per accedere alla misura. Qui si legge: «Il richiedente non deve poi essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell'arresto o del fermo, nonché esser stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per i delitti previsti dagli articoli 270 bis (associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico, ndr), 280 (attentato per finalità terroristiche o di eversione, ndr), 289 bis (sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione, ndr), 416 bis (associazioni di tipo mafioso anche straniere, ndr), 416 ter (scambio elettorale politico-mafioso, ndr), 422 (strage, ndr) e 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ndr) del codice penale, per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416 bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo». Chissà in quanti hanno chiesto e ottenuto l'assegno pur violando queste condizioni. Tra coloro che sognavano di colpire il cuore dello Stato per motivi ideologici e ora incassano il sussidio c'è anche il quarantaquattrenne foggiano Massimiliano Gaeta: percepisce 500 euro da agosto.Nel 2007 era stato arrestato, su richiesta della Procura di Milano, nella cosiddetta operazione Tramonto, come esponente del cosiddetto Partito comunista politico militare, considerato un'organizzazione terroristica dalla pm Ilda Boccassini, l'ala movimentista delle nuove Br. Ma nel 2012, come tutti i suoi compagni di lotta, è stato condannato a 5 anni e 3 mesi non per l'articolo 270 bis (uno degli articoli del codice penale che impedisce di ottenere il reddito): 4 anni gli sono toccati per aver partecipato alla banda armata (le pene per chi partecipa vanno da 3 a 9 anni, come previsto dall'articolo 306 del codice penale) e 6 mesi per la finalità eversiva (punita dall'articolo 270 del codice penale). Si è poi beccato anche sette mesi per l'accusa di detenzione di armi e munizioni e due mesi per ricettazione.Nelle motivazioni i giudici spiegarono che gli uomini del Pcpm avevano «una aberrante visione ideologica», non disdegnavano affatto «la violenza della guerra» e per questo stavano preparando «plurimi attentati». Ma anche se erano eversivi, stabilì la Cassazione, non erano terroristi. Perché agivano con metodo chirurgico, non accettando «il rischio di vittime collaterali». Insomma non volevano colpire «indiscriminatamente per suscitare terrore, panico ed insicurezza». Gaeta, ex operaio metalmeccanico (peraltro all'epoca era iscritto alla Fiom), era l'informatico del gruppo, si occupava della manutenzione delle armi e reperiva, secondo i giudici, «i mezzi utilizzati anche per le azioni di autofinanziamento»: un furgone, arnesi per lo scasso, materiale meccanico, elettronico e informatico.Era anche l'albergatore della banda: «Forniva nella propria abitazione», è scritto nella sentenza d'appello, «ospitalità agli altri membri del sodalizio». Con i pugni alzati pensavano di fare la rivoluzione anche in aula. Uno di loro si difese così durante il processo: «Noi abbiamo il coraggio di affrontare lo Stato mettendo in gioco la nostra vita, non come lo Stato che ha messo bombe». E che ora offre il reddito di cittadinanza.C'è infine il sessantaduenne romano Raimondo Etro, il quale da aprile incassa 780 euro di rdc, il massimo consentito dalla legge. È stato condannato per concorso nel sequestro di Aldo Moro e per l'omicidio del giudice Riccardo Palma a 20 anni e 6 mesi. Lo catturarono di ritorno da Bangkok nel 1994, quando aveva 37 anni. Agente pubblicitario, fotografo, commerciante di riviste e film hard core, ora non se la passa molto bene. Ma, in compenso, ha molto tempo da dedicare ai suoi tre profili Facebook.Il brigatista 2.0 la rivoluzione la fa con la tastiera del suo pc. Ce l'ha con tutti, di destra e di sinistra, compresi i suoi ex compagni br, come Barbara Balzerani. Si definisce antifascista, anticomunista e anticlericale. Per lui Giorgia Meloni, che l'ha querelato, è «la nana coatta sgraziata fascista». Renzi? «Una latrina». Giachetti è un «pagliaccio». Formigoni e Vendola? «Meglio quando raccontano barzellette sporche, ma stiano lontani dalla politica». Ce l'ha con i gay e anche con gli omofobi. Sull'accoglienza, poi, è «completamente d'accordo con Papa Imbroglio: tutti in Vaticano». Il surriscaldamento del pianeta? «Sai che c'è, Greta? Ma vaff... a te, a tutti quelli che ti sfruttano e a quelli che credono agli asini che volano». In primavera aveva detto: «Se ci saranno proteste e il reddito di cittadinanza mi verrà ritirato, pazienza, non mi opporrò. Ho sempre considerato le pene che abbiamo avuto, io e tutti gli altri br, fin troppo miti. Io il 6 marzo scorso ho fatto domanda alle Poste perché sto affogando, sono un vero povero […] il reddito per me è una boccata d'ossigeno».Ieri ha condiviso lo scoop della Verità sulla Saraceni e ha condito il post a modo suo: «E Giorgia Meloni ebbe un attacco di bile».
(Totaleu)
«Tante persone sono scontente». Lo ha dichiarato l'eurodeputato della Lega in un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (Getty Images)
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)