2024-01-21
Lite sulla nomina «meloniana» al Teatro di Roma
Roberto Gualtieri protesta: «Occupazione prepotente». La replica: «La qualità non ha colore».Dopo anni di lottizzazioni, il centrosinistra si scatena sulla nomina di Luca De Fusco come nuovo direttore della Fondazione Teatro di Roma. «La mia nomina mi porta un misto di contentezza e di dispiacere», ha detto ieri in serata il diretto interessato. «Da oltre 40 anni abito in questa città e dopo aver diretto teatri al Nord, al Centro e al Sud, questo è il primo nella Capitale e ne sono contento. Allo stesso tempo sono dispiaciuto per il clima che si è venuto a creare intorno alla nomina». Secondo De Fusco, «fare Goldoni o Pina Bausch non è di destra né di sinistra. Esiste il teatro di qualità e il teatro non di qualità. In questi anni ho fatto lavorare tante persone e non ho mai chiesto cosa votassero».Lo stesso teatro, nel primo pomeriggio, aveva diramato un comunicato in cui si plaudeva alla nomina del nuovo direttore, con il quale «si apre una nuova stagione per il Teatro nazionale della Capitale, nel cui alveo i teatri Argentina, India, Torlonia e, dalla fine di quest’anno, il Valle, tornano finalmente alla gestione ordinaria dopo il lungo periodo di commissariamento disposto dal ministero della Cultura». La decisione è stata presa ieri nel corso di una riunione dei tre membri del consiglio di amministrazione di nomina della Regione e del ministero della Cultura. Non c’erano invece il presidente Francesco Siciliano né la consigliera nominata dal Comune di Roma, Natalia Di Iorio. La scelta quindi segna una profonda spaccatura nel cda e scatena una polemica politica tra centrodestra e centrosinistra. Il sindaco dem, Roberto Gualtieri, parla di «prepotenze occupazione». Nicola Zingaretti del Partito democratico arriva a definirla una «occupazione sguaiata dei luoghi della cultura» da parte della destra, mentre l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, parla di «un incontro abusivo» e di «un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano». Molto critico poi il presidente della Fondazione Francesco Siciliano, figlio dell’ex presidente Rai Enzo Siciliano, molto amico di Walter Veltroni. «Mi appare come una scelta preconfezionata che toglie ogni spazio alla discussione e insieme la scelta più sbagliata per il Teatro», anche se ha annunciato che non si dimetterà. Fratelli d’Italia si difende. «Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima», spiega Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Cultura di Montecitorio. «Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato», aggiunge. «La riunione di questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso presidente». Anzi, Mollicone assicura «grande rispetto per le prerogative del Comune di Roma» ma sottolinea anche che «non si può pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all'interno del cda».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)