Il 27 aprile si terrà l'assemblea per decidere il nuovo cda del Sole24Ore
Il ragionamento non fa una grinza. I professionisti sono da decenni la principale clientela dei servizi del Sole 24 ore. In termini non solo di abbonamenti al giornale e alle banche dati, ma anche di partecipazione a tutta l’attività di formazione e consulenza che da sempre fa da corollario al core business del quotidiano di Confindustria. E allora perché non dar loro rappresentanza? Se lo è evidentemente chiesto “Giornalisti Associati”, la società proprietaria della testata Monitorimmobiliare che si occupa di editoria, eventi, comunicazione e gestione di banche dati nel settore immobiliare. Il gruppo ha deciso di investire risorse proprie in azioni del Sole 24 Ore e presentare quindi una lista di minoranza in vista dell’assemblea del Sole del prossimo 27 aprile.
I candidati al Consiglio di amministrazione sono Marco Liera, il managing Partner di Wide Data Management, società che opera nel settore della formazione finanziaria e dell’intermediazione assicurativa e Vanessa Boato, avvocato, Partner dello Studio Legale K&L Gates. Liera dal 1992 al 2010 è stato giornalista al Sole 24 Ore, dove ha creato e diretto il settimanale Plus24, l’inserto dedicato ai temi del risparmio, dell’analisi dei mercati finanziari e immobiliari e degli investimenti. COLLEGIO SINDACALEMentre nella lista dei candidati per il collegio sindacale ci sono i commercialisti Tiziana Vallone (consigliere di Intermonte e del fondo pensione Mario Negri) e Roberto Menegazzi. Statuto alla mano alla minoranza andrà un posto sugli undici del Consiglio di amministrazione e la presidenza del collegio sindacale. In ballo ci sono infatti altre due liste. Quella dell’azionista di maggioranza, Confindustria, che controlla il gruppo con il 66% e ha indicato tra gli altri l’imprenditore Edoardo Garrone, l’avvocato Mirja Cartia d’Asero, la presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani e il manager Fabio Vaccarono. E le candidature portate avanti dalla Sicav Banor Mistral Long Short che detiene il 2,29% del capitale del gruppo e ha indicato come indipendente il giurista d’impresa Salvatore Maria Nolasco.«La lista di Giornalisti Associati - si legge sul sito - ha l’obiettivo di coinvolgere i professionisti nella strategia e gestione di una casa editrice con una grande storia, un prestigioso marchio e notevoli possibilità di rilancio».
Le potenzialità inespresse e le possibilità di rilancio del Sole 24 Ore appunto. In effetti i bilancio 2021 alla mano si può vedere come i ricavi per 203,5 milioni sono in aumento del 6,6% rispetto ai 191 milioni dell’anno prima e hanno beneficiato soprattutto della crescita dei ricavi pubblicitari (+11,8%). La contrazione dei ricavi generati dalla vendita del quotidiano cartaceo e dei periodici è stata in parte compensata dallo sviluppo dei ricavi derivanti da abbonamenti digitali al quotidiano del Sole e ai prodotti dell’area Servizi Professionali, appunto. I ricavi diffusionali del quotidiano digitale ammontano a 20,9 milioni, in incremento di 1,2 milioni (+6,3%) sul 2020, mentre i ricavi di editoria elettronica dell’Area Servizi Professionali sono arrivati a quota 43,3 milioni, in crescita di 1,5 milioni, +3,6%.
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Roberto Speranza (Ansa)
I danneggiati dal vaccino (quindi non i «no vax») inseguono il politico impegnato a presentare il suo libro. «Torna qui, voglio risposte», gli dice un uomo sulla sedia a rotelle. Invece di gridare alla persecuzione, l’ex ministro dia conto del suo operato.
Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.
Vladimir Putin (Ansa)
Per i media italiani, ma anche per i politici europei, la carneficina al teatro è manna per il Cremlino che prepara un’escalation del conflitto. Ma serve maggior equilibrio.