2021-01-04
«Loro litigano e le aziende affondano»
Massimiliano Romeo (Ansa)
Il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo: «Dalla manovra ai vaccini, siamo in mano a un governo di pasticcioni. Se non bloccano le cartelle esattoriali scoppierà lo scontro sociale. E arrivano anche nuovi vincoli bancari».Massimiliano Romeo è il capogruppo della Lega a Palazzo Madama. Ha conversato a tutto campo con la Verità in vista di una settimana che si annuncia politicamente rilevantissima. Ma, per prima cosa, ha tenuto a sottolineare un ennesimo capolavoro negativo del governo: «Anche sull'ultima manovra, visto che hanno combinato? Oltre ad arrivare in ritardo, oltre a impedire un vero esame da parte delle Camere, oltre ad annunciare un decreto correttivo prim'ancora che la legge di bilancio fosse definitivamente approvata, non contenti di tutto questo, hanno pure stabilito che serviranno ben 176 decreti attuativi… Lo scriva: 176. Quando ancora ne servono chissà quanti in attuazione dei provvedimenti della primavera e dell'estate… E questi signori dovrebbero gestire pure il Recovery plan? Ci rendiamo conto?».E allora andiamo dritti al cuore del problema: cade o non cade? Non c'è bisogno di precisare di chi stiamo parlando…«Mi sembra che il sistema politico stia - per così dire - sviluppando gli anticorpi per farlo cadere. Ma non è facile dire quando. Più probabile forse quando si avvicinerà il semestre bianco e i parlamentari di maggioranza avranno la certezza del mancato scioglimento delle Camere. Probabile, fino ad allora, che provino ancora a tirare a campare in qualche modo… Ma è anche vero che in una legislatura pazza come questa tutto può accadere».Lei prevede quindi una trattativa ulteriore tra Conte e Renzi per andare verso un Conte ter, oppure Renzi cerca direttamente la sostituzione del premier?«Questo chiedetelo a Renzi. Sa come lo chiamano in Senato? “Mister purtuttavia"…. Prima lancia staffilate contro Conte e il governo, ma poi regolarmente conclude il suo intervento così: “Purtuttavia votiamo la fiducia". Adesso mi pare che il suo ultimo messaggio sia che, per evitare una crisi al buio, occorra avere una soluzione pronta da portare al capo dello Stato. Vedremo».Però sarebbe surreale avere la stessa maggioranza, gli stessi partiti, e solo un altro premier-portavoce… «Ah certo. Però non sottovalutiamo il fatto che Conte e Casalino hanno stancato un po' tutti, compresi molti esponenti della loro stessa maggioranza. Tra quelle conferenze e quelle task force, in tanti non ne possono più».Ma se poi il premier restasse addirittura lo stesso, saremmo al tragicomico. Dopo tutto quello che si sono detti Renzi e Conte…«Questa sarebbe indubbiamente l'ipotesi più assurda e politicamente inspiegabile».La sensazione però è che Conte non abbia la pistola carica, che sperava di possedere, cioè un nuovo manipolo di «responsabili» al Senato per eventualmente sostituire i voti di Italia Viva. Piano piano si stanno sfilando in tanti.«Attenzione. Sembra che si stiano sfilando in tanti, è vero. Ma occorre restare cauti, perché, con la voglia diffusa di non andare a casa non si sa mai… Ma sia chiaro: in caso, sarebbe solo il prolungamento di un'agonia politica. Certo, nell'ultima votazione significativa al Senato si sono fermati a 156, cioè sotto la maggioranza assoluta di 161, quindi qualche problema di numeri ce l'hanno già».Piano vaccinale. Più che altro sembra un «piano piano» vaccinale. Tra Arcuri che ammette che debba ancora essere deciso dove e quanti saranno i centri, gli emendamenti infilati all'ultimo momento nella manovra, la procedura di selezione non ancora completata dei medici e degli infermieri, siamo ancora a «carissimo amico»…«Nonostante gli annunci roboanti, se esaminiamo i fatti, la difficoltà e i ritardi sono evidentissimi. Mancano gli operatori, manca chiarezza sui punti per la somministrazione. Mi lasci dire che siamo in linea “perfetta", si fa per dire, con tutto ciò di cui si è occupato il commissario Arcuri: confusione, ritardi, inadeguatezza».Comunque è già ripartito il tentativo governativo di dare la colpa alle regioni.«Quando vedono la mala parata, è un classico. Ma se la gestione è centralizzata, sarà difficile scaricare la colpa su altri».Non sapevano che prima o poi i vaccini sarebbero arrivati? Di che si sono occupati per tutto quest'anno? «Guardi, durante il mese di agosto, mentre il governo italiano si occupava dei banchi a rotelle spendendo oltre 3 miliardi, in Germania già preparavano i contenitori frigoriferi per i vaccini, gli hangar per la distribuzione, i punti per la somministrazione. Non c'è bisogno di aggiungere altro».Recovery plan. Hanno scoperto che si tratta di nuovo debito… Ma anche qui, ci prendono in giro dopo che per mesi avevano dato la sensazione di fantastiliardi europei che piovevano miracolosamente? «L'errore del governo è stato creare aspettative troppo elevate rispetto alla realtà. In gran parte si tratta di prestiti. E anche per ciò che riguarda la parte a fondo perduto, si tratta di 80 miliardi, da cui occorre però detrarre il nostro contributo al bilancio Ue. Netti, restano circa 40 miliardi in 7 anni. Dopo di che, mi pare che anche in questo caso il governo sia clamorosamente impreparato: non vedo progetti dettagliati né tempi certi di realizzazione. Rischiamo un clamoroso bis dei 100 miliardi della scorsa primavera, dispersi tra microinterventi senza visione».Cartelle esattoriali. Siamo alla mattina del 4 gennaio e ancora non c'è uno straccio di soluzione. È normale che i contribuenti debbano interpretare i post su Facebook della viceministra grillina Castelli? «Assurdo. Sapevano benissimo che il 31 dicembre finiva l'ultima sospensione. Come si fa adesso a pensare che i cittadini abbiano le risorse per pagare? C'era già il Milleproroghe sia - appunto - per prorogare che per cercare una soluzione adeguata. Le nostre proposte sono note e le ribadisco: pace fiscale, rottamazione, saldo e stralcio. Guardi, lo chiamino come vogliono: ma la logica deve essere: “Dammi il 30% e la finiamo lì". Così lo Stato incassa e i cittadini respirano. O cercano lo scontro sociale?».Non si erano accorti nemmeno delle nuove norme europee sullo scoperto bancario.«Ma ci rendiamo conto? Anche qui il problema è un governo italiano che si comporta da cameriere in Europa. Questa misura andava bloccata e corretta per tempo, ben prima di trovarci in questa situazione».Siamo sempre alla mattina del 4 gennaio e non sappiamo niente: se e quando riapriranno le scuole, se e come funzioneranno le zone colorate, cosa si possa fare o non fare. È un collasso totale…«Si chiama incapacità di programmazione. Stessa storia del decreto Natale: anche lì cittadini e ristoratori hanno dovuto arrivare a 6-7 giorni dal Natale per sapere. Pure questa volta, il rischio è di arrivare con restrizioni che non sembrano né ragionevoli né tantomeno annunciate con tempestività».Ci avevano chiesto sacrifici in autunno per salvare il Natale…«Come dice Osho, adesso ci diranno di chiudere per avere il carnevale sicuro… Roba da matti. Pensi alla scuola: se non fai nulla per tempo sui trasporti e sulle aule, se non sei in grado di attivare una collaborazione positiva tra pubblico e privato (sia per la scuola sia per i trasporti), è chiaro che poi le Regioni rischiano di dover constatare che le condizioni per una riapertura in sicurezza non ci sono».E il centrodestra? Nel caso in cui a sinistra non riuscissero a incollare i cocci, sarebbe possibile immaginare un percorso ordinato verso il voto a giugno? Oppure pensate di poter giocare la partita in Parlamento in qualche modo?«L'ipotesi ideale è quella di un tragitto ordinato che ci porti al voto a giugno. Ma è difficile purtroppo, vista la situazione in Parlamento e la voglia di tanti di rimanerci. Quindi ha senso che il centrodestra provi a percorrere anche delle alternative».Cioè?«Ce lo chiedono gli imprenditori. Da tutte le parti ci sentiamo dire: “Mandateli a casa, fate di tutto per togliere di mezzo questi incapaci". E quindi l'alternativa da tentare è quella di un governo politico di centrodestra. Se ci pensa, siamo la prima coalizione, se consideriamo gli esiti elettorali del 2018. Certo, servono alcuni parlamentari di buona volontà che consentano di partire».Quindi avrebbe senso se il Colle, a crisi conclamata, conferisse un incarico a una personalità indicata dal centrodestra? «Certamente. Non è mio compito dire ciò che il Quirinale debba o non debba fare. Ma questa ipotesi avrebbe pienamente senso, e sarebbe giusto verificarne i numeri in Parlamento».Siete pronti con i candidati sindaci? Stanno emergendo le candidature dell'imprenditore Damilano a Torino, del manager Rasia a Milano, del magistrato Maresca a Napoli, mentre a Roma c'è ancora incertezza, mi pare... «Al di là dei nomi città per città, credo che questi profili civici siano esattamente quelli giusti per affrontare la sfida delle elezioni comunali. È ancora in atto la fase finale della nostra discussione nel centrodestra, ma la strategia è quella».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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