![L’intelligenza non è mai artificiale. Senza il sentimento non c’è l’uomo](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8xOTM4ODg3NS9vcmlnaW4uZ2lmIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc0MTkxODIyMH0.vzwhUyFKmoJ6G7bseHhFL1wnmvtj7aPpot3Dtik_vJo/img.gif?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C66%2C0%2C67)
Chi considera la mente un meccanismo, da Galileo ai cultori odierni del transumanesimo, si sta sbagliando. Le nuove ricerche, al contrario, mostrano che la coscienza ha a che fare con le attività affettive e istintuali.
Da Depero a Wildt, dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, con un’esposizione ricca di oltre 400 pezzi (aperta al pubblico sino al 1° settembre 2024) il Mart di Rovereto torna a indagare l’arte del Ventennio, interrogandosi su come il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana dei primi decenni del Novecento.