2022-10-17
L’incubo del Draghi bis
Giorgia Meloni e Mario Draghi (Ansa)
Se Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni non trovano l’intesa si rischia un nuovo governo tecnico di Supermario con Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. Che direbbero gli italiani? Ieri telefonata tra i due, oggi l’incontro.Ho spiegato ieri perché riterrei un clamoroso errore di Silvio Berlusconi insistere in una contesa con Giorgia Meloni. Il Cavaliere non avrebbe nulla da guadagnare se facesse naufragare l’intesa con la leader di Fratelli d’Italia. Di certo, in un governo multigender, cioè con 5 stelle e Pd, non porterebbe a casa un incarico di rilievo per Licia Ronzulli, come a quanto pare vorrebbe il fondatore di Forza Italia. Né otterrebbe di poter piazzare uno dei suoi fedelissimi al ministero della Giustizia o a quello dello Sviluppo economico. Dunque, mettere dei bastoni fra le ruote al nascente governo Meloni non solo non sarebbe vantaggioso, ma addirittura potrebbe trasformarsi in una catastrofe se questo volesse dire un altro governo del presidente, dove quest’ultimo sta per Sergio Mattarella. Ve la immaginate la reazione degli italiani che hanno votato centrodestra sperando che finalmente si chiudesse la stagione degli esecutivi tecnici o di chi ha perso le elezioni? Non riesco neppure a immaginare quale sarebbe il sentimento degli elettori scippati per l’ennesima volta del risultato per troppo tempo atteso.Tuttavia, pur convinto che alla fine Berlusconi saprà scegliere la via della mediazione e da buon imprenditore baderà più alla sostanza che all’orgoglio ammaccato, come fa pensare la telefonata fra lui e la Meloni di ieri sera e l’incontro programmato per oggi, ho provato a immaginare ciò che potrebbe accadere se Meloni e il Cavaliere non trovassero un’intesa. Qualora al Colle i partiti del centrodestra si presentassero divisi e Forza Italia indicasse - come qualcuno ha provato a ipotizzare - un premier diverso da Giorgia Meloni, difficilmente il capo dello Stato potrebbe affidare l’incarico di formare il nuovo governo alla leader di Fratelli d’Italia. Senza il concorso di qualche forza responsabile, come è accaduto con la nomina di Ignazio La Russa a presidente del Senato, Giorgia Meloni non avrebbe i numeri per governare. Dunque, in caso di stallo, che cosa pensate che farebbe l’inquilino del Colle? Manderebbe in Parlamento la leader di Fratelli d’Italia a cercarsi i voti? Oppure, di fronte all’impossibilità di affidare l’incarico a chi ha vinto le elezioni, credete che scioglierebbe le Camere e indirebbe nuove elezioni come accadde in Spagna e in Belgio? Io penso che il capo dello Stato non opterebbe né per l’una né per l’altra soluzione, ma sceglierebbe un’altra via, ovvero la riconferma dell’attuale esecutivo, con Mario Draghi al comando. Lo so che una simile ipotesi manderebbe in sollucchero il trio del centrosinistra, ovvero Carlo Calenda, Matteo Renzi e pure Enrico Letta, i quali hanno fatto tutta la campagna elettorale sventolando il santino dell’ex governatore della Bce. Tuttavia, vi voglio far riflettere, perché la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi significherebbe non solo congelare la situazione politica, ma tenersi Luigi Di Maio alla Farnesina, Patrizio Bianchi all’Istruzione, Roberto Speranza alla Salute, Luciana Lamorgese al ministero dell’Interno e Dario Franceschini a quello della Cultura. So che tra tanti film horror questo è il peggiore che vi potessi proporre, ma purtroppo un accanimento terapeutico che tenesse in vita l’esecutivo di Mr. Bce avrebbe questo risultato, con la permanenza in carica di Roberto Cingolani alla guida del ministero per la transizione ecologica, ovvero a sovrintendere al fabbisogno di energia, Enrico Giovannini, cioè un fantasma, alle Infrastrutture, e Vittorio Colao, altro fantasma, all’Innovazione tecnologica, e il duplex Fabiana Dadone ed Elena Bonetti, un coppia di fantasmi, rispettivamente alle Politiche giovanili e a quelle della Famiglia.In pratica, chi sabotasse la nascita del nuovo governo Meloni, quello per cui gli italiani sono andati alle urne, si assumerebbe automaticamente la responsabilità di aver tenuto in vita un governo di salvezza nazionale che - è sufficiente dare un’occhiata al grafico del Pil - invece di salvare imprese e famiglie le sta affossando. C’è qualcuno pronto a mettere la mano sul fuoco che se l’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce non fosse caduto a luglio le cose per gli italiani sarebbero andate meglio? Davvero c’è un Letta o un Calenda che sarebbe pronto a scommettere che con Draghi in pieni poteri le bollette di luce e gas sarebbero state più leggere? La risposta, anche per gente un po’ spregiudicata come il segretario del Pd e il leader di Azione, è ovviamente no.E dunque bisogna tornare a Berlusconi: davvero il leader di Forza Italia, oltre a giocarsi tutto, cioè anche la credibilità, vorrebbe regalarci altri mesi con un esecutivo dei peggiori, con Luigi Di Maio e Roberto Speranza ancora in sella? Insomma, caro Cavaliere, se non si vuole male, e non vuole che gli elettori gliene vogliano, lasci perdere l’orgoglio ferito e giri pagina: gli italiani gliene saranno grati.
Getty Images
Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.