2025-11-28
Guerra mania, torna la leva anche in Italia
Dopo la Germania, Emmanuel Macron lancia un piano per 50.000 arruolamenti l’anno. E Guido Crosetto prepara la norma. Vladimir Putin assicura: «Non ci sarà un attacco all’Europa. Pronto a firmare la pace se Kiev si ritira dal Donbass».I tre grandi Paesi fondatori dell’Europa unita mettono l’elmetto. Dopo la Germania, che in agosto aveva iniziato l’iter per una legge sulla reintroduzione del servizio di leva, puntando a costituire un esercito da mezzo milione di persone, tra soldati e riservisti, ieri anche Francia e Italia hanno avviato o ipotizzato progetti analoghi.Il 13 novembre scorso, i partiti della maggioranza che sostiene il governo di Friedrich Merz si sono accordati sul progetto di creazione di un servizio militare volontario. La decisione è arrivata dopo mesi di trattative tra chi era favorevole a un ritorno della leva obbligatoria maschile, magari con un reclutamento a sorteggio, e chi invece privilegiava un approccio meno duro, basato appunto sul volontariato. Tuttavia persino il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, non ha escluso un «ultimo ricorso» alla leva obbligatoria. In questo modo, ha fatto eco al capogruppo dei cristiano democratici della Cdu-Csu, Jens Spahn, che giorni fa aveva dichiarato: «Se il servizio volontario non fosse sufficiente, allora il servizio obbligatorio si renderà necessario». Dal prossimo primo di gennaio, 700.000 ragazzi, che compiranno 18 anni nel 2026, dovranno sottoporsi a una visita medica per verificare la loro abilità fisica e psicologica. Sul lungo periodo poi, Berlino punta a far crescere il numero di militari attivi, passando dagli attuali 182.000 ai 260.000, entro il 2035. Nello stesso arco di tempo, i riservisti dovrebbero passare da 60.000 a 200.000 unità. I servizi segreti tedeschi da tempo lanciano allarmi su un conflitto militare diretto provocato dalla Russia contro la Nato, entro il 2029.Anche il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, proprio ieri, ha dichiarato ai microfoni del Tg3 che «se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c’è minore sicurezza, una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi, va fatta». Secondo il ministro, la scelta di reintrodurre il servizio militare nel nostro Paese, su base volontaria, spetta alle Camere. Per questo Crosetto ha spiegato che proporrà «prima in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento, una bozza di disegno di legge da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari ma proprio di organizzazione e di regole». Il titolare della Difesa ha parlato anche dell’Ucraina, affermando che l’invio di soldati a Kiev «non è un compito né per l’Italia, né per la Francia, né per l’Europa». Quest’ultima, per Crosetto, deve «garantire che ci sia una pace giusta, che non umili nessuno e che non sia messa in discussione un mese o due dopo».Sempre ieri, anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato il ritorno, al di là delle Alpi, del servizio militare su base volontaria. Il leader parigino ha spiegato che la Francia ha bisogno della «mobilitazione della nazione per difendersi, non contro questo o quel nemico, ma per tenersi pronta e per essere rispettata», in un contesto di «accelerazione delle crisi e di crescita delle minacce». Ha inoltre sottolineato la necessità di «rafforzare il patto tra la nostra nazione e il nostro esercito» e la capacità del Paese di «resistere».Macron ha precisato che i giovani impegnati nel «servizio nazionale» non andranno «né all’estero, né in operazioni esterne, né sul fianco Est». Tuttavia potranno supportare operazioni di sicurezza interna, la missione antiterrorismo «Sentinelle» e interventi a favore della popolazione. Il presidente francese ha anche chiarito che «il servizio nazionale sarà di natura militare e i giovani avranno uno status militare». In caso di crisi poi, «il Parlamento potrà chiamare oltre ai volontari anche coloro che sono stati individuati» nella giornata di mobilitazione e reclutamento, ha spiegato Macron, precisando anche che, in tal caso, «il servizio diventerebbe obbligatorio».La nuova leva volontaria interesserà giovani di entrambi i sessi di età compresa tra i 18 e i 19 anni e fino ai 25, per profili specifici. Le candidature potranno essere presentate dal prossimo gennaio, mentre l’arruolamento sarà avviato nell’estate 2026. Per questa prima fase, si attendono 3000 volontari, 10.000 entro il 2030 e 42.500 dal 2035, fino ad arrivare a 50.000 unità. Il nuovo servizio militare francese costerà «più di 2 miliardi di euro» e, ha precisato Macron, «sarà finanziato con l’aggiornamento della legge di programmazione militare 2026-2030».
Sullo sfondo Palazzo Marino a Milano (iStock). Nei due riquadri gli slogan dell’associazione Mica Macho