L'autore, noto per i racconti della guerra, era anche un fine osservatore delle piante che incontrava tra le sue montagne. In un volume, diventato la bibbia dei «biofili», raccolse 20 ritratti di giganti verdi che lo hanno accompagnato durante la vita
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Era un pessimista piagnucoloso e sprezzante. Era malato di tubercolosi ossea: la sua statura si fermò a 142 cm con due grosse gibbosità nella parte anteriore e posteriore del torace. Il suo aspetto lo portava a non curarsi della propria igiene e quindi puzzava.