2025-05-21
Ecco l’esercito Ue: 5.000 uomini
Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz (Ansa)
In piene trattative per una tregua, Bruxelles vara il 17° pacchetto di misure contro Mosca. Come se gli altri 16 avessero funzionato... Ira di Trump per il boicottaggio. Il «Times»: «Meloni follemente amata». Sassoon: «I volenterosi? Fanno marketing, non politica».L’ufficio dell’Eliseo incaricato di curare la rassegna stampa per Emmanuel Macron credo che ieri abbia dovuto faticare le pene dell’inferno. Far sparire la prima pagina di uno dei giornali britannici più quotati, affinché monsieur le président non si turbasse, non deve essere stata una cosa facile. Ma se l’acerrimo nemico di Giorgia Meloni avesse letto il peana del Times sarebbe stato anche peggio. Immaginatevi il travaso di bile del galletto francese, il quale vede il nostro presidente del Consiglio come il fumo degli occhi e prova a farle lo sgambetto ogni volta che può. Alla faccia dell’antipatia manifesta di Macron, ieri l’autorevole quotidiano britannico ha pubblicato sotto la testata un titolo che suonava così: «Meloni, follemente amata: tutti i leader la vogliono». «Gli abbracci, le mani intrecciate e le gag esilaranti di Meloni con gli uomini più potenti del pianeta stanno diventando la norma», ha scritto Tom Kington, aggiungendo che i rapporti instaurati dal presidente del Consiglio con il premier indiano Modi fanno impazzire i social, con meme stile Brangelina sotto il nome di Melodi. Ma se a Macron probabilmente hanno fatto sparire la copia del Times, non è detto che l’ufficio stampa di Matteo Renzi sia stato altrettanto abile. L’ex segretario del Pd, oggi ridotto a fare il leader di Iv, cioè di un partito al 2 per cento, da quando il centrodestra ha minacciato di mettere fuori legge i compensi dei parlamentari ricevuti da uno Stato straniero, non perde occasione per attaccare Meloni. A lei ha anche dedicato un libro, ma quasi ogni giorno le regala un’intervista. Quella per il premier è ormai un’ossessione, al punto che dopo il vertice di Tirana, Renzi ha pure inasprito i toni, sostenendo che con Meloni l’Italia è stata retrocessa in serie B. Sarà, ma la stampa e gli osservatori internazionali non sembrano pensarla come lui. Non ci sono solo gli elogi del Times, uniti a quelli di Trump o di Vance riportati da tutti gli organi di stampa. Ieri, lo storico e saggista Donald Sassoon (un britannico allievo di Eric Hobsbawm, che non può certo essere definito sovranista, avendo vinto il premio Altiero Spinelli) in un’intervista rispondeva così a chi gli chiedeva dei volenterosi, ossia del gruppo in sostegno dell’Ucraina a cui partecipa la Gran Bretagna: «In generale, Starmer, Macron e Merz mi sembrano leader senza forza. Non sono molto intelligenti politicamente. Meloni è più furba. Hanno creato i volenterosi per i titoli dei giornali, un altro trucco di marketing. Hanno concordato di voler inviare truppe, se e quando verrà fatto un accordo di pace. Non hanno avuto, né cercato di avere, alcuna voce in capitolo sull’accordo steso tra Russia e Ucraina, che è la cosa più importante. Decide tutto Trump. Non hanno alcun peso politico». Difficile trovare qualche cosa di più tranchant. Mentre politici (di sinistra) e giornalisti (di sinistra) si danno da fare per sminuire il ruolo dell’Italia, negli incontri con il presidente americano e in quello tra Vance e Ursula von der Leyen, all’estero la stampa e gli osservatori più neutrali non si fanno molti problemi a raccontare i fatti per come sono. Ma mettendo da parte Meloni, in queste ore a stupire più delle piccinerie di Macron e dei suoi emuli italiani tipo Renzi sono le reazioni alla telefonata di lunedì fra Trump e Putin. Invece di attendere un possibile avvio di trattativa fra Ucraina e Russia, sia la Gran Bretagna che l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri hanno annunciato il varo di nuove sanzioni contro Mosca. Le misure varate dal Foreign Office andrebbero di pari passo con il diciassettesimo pacchetto di sanzioni (sì avete letto bene: siccome i primi 16 non hanno funzionato, Bruxelles vara il diciassettesimo piano anti Putin) anticipato da Kaja Kallas. Ovviamente, la decisione di inasprire i provvedimenti non è passata inosservata, soprattutto perché a ridosso di un tentativo di raggiungere un cessate il fuoco. Trump ha definito inopportune le sanzioni: frase misurata, che però lascia intendere un tentativo di sabotaggio da parte della Ue. La sensazione infatti, è quella che abbiamo descritto altre volte: invece della pace, l’Europa sembra scommettere sulla guerra. Infatti, la solita Kaja Kallas ha comunicato che la Ue prepara una forza rapida d’intervento di 5.000 uomini. Così forse saranno felici i nostri piccoli Napoleone.