2020-04-08
L’epidemia ha finalmente iniziato la discesa
Ieri solo 880 nuovi infetti, il minor incremento da un mese. Ci sono stati altri 604 decessi però l'Istituto superiore di sanità si espone per la prima volta: «Flessione della curva». Cala la pressione anche nelle terapie intensive, ma i medici caduti sono 94. Si sfollano i reparti di terapia intensiva. Tra i tanti spunti positivi, offerti dalla conferenza stampa della Protezione civile di ieri, quello dell'assistenza ospedaliera ai malati gravi apre squarci di ottimismo per il presente e per l'immediato futuro. Sono infatti 3.792 i pazienti nei reparti di terapia intensiva, 106 in meno rispetto a lunedì. Di questi, 1.305 sono in Lombardia. Dei 94.067 malati complessivi, 28.718 sono poi ricoverati con sintomi - 258 in meno rispetto a ieri - e 61.557 sono in isolamento domiciliare. Buone nuove anche sul fronte delle guarigioni: sono 24.392 le persone che hanno sconfitto il coronavirus, 1.555 in più di ventiquattr'ore prima quando l'aumento dei guariti era stato invece di 1.022.Cala anche il numero dei morti: dai 636 casi di lunedì siamo passati ai 604 di ieri per un totale di 17.127 vittime. «Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo», ha commentato Giovanni Rezza (Istituto superiore sanità). Ieri si è registrata «una crescita di soli 880 pazienti rispetto a ieri (lunedì, ndr). È l'incremento più basso registrato dal 10 marzo», ha aggiunto invece il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - è di 135.586.E ora uno sguardo ai territori: sono 28.343 i malati in Lombardia (126 in più rispetto a lunedì), 13.048 in Emilia-Romagna (-3), 9.965 in Veneto (+243) e 10.704 in Piemonte (+159). Il Lazio si attesta a 3.365 (+65) mentre al Sud abbiamo i 2.765 della Campania (+67), i 2.137 della Puglia (+22), i 1.859 della Sicilia (+44), i 733 della Calabria (+11). Quanto alle vittime, se ne contano 9.484 in Lombardia (+282), 2.180 in Emilia-Romagna (+72), 695 in Veneto (+33), 1.319 in Piemonte (+68) e 630 nelle Marche (+18). I tamponi complessivi sono 755.445, dei quali oltre 388.000 in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. E, nella battaglia in mascherina e guanti, un tributo altissimo lo stanno pagando gli operatori sanitari. Nelle ultime ore, altri cinque medici sono stati ammazzati dal Covid-19 portando il totale a 94. Si tratta di Giancarlo Orlandini, Luigi Ravasio, Antonio Pouchè, Lorenzo Vella e Mario Ronchi. Da inizio epidemia sono invece 26 gli infermieri morti e 6.549 i contagiati, ben 1.049 in più rispetto a sabato scorso. Nel complesso salgono a 12.681 gli operatori sanitari infettati.Il coronavirus nel nostro Paese ha espresso una letalità e una aggressività molto superiori alla media europea, ma non se ne conosce ancora l'origine. Una possibile causa, rivelata da una ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Pollution e condotta tra Università di Siena e Aarhus in Danimarca, indicherebbe l'inquinamento in Lombardia ed Emilia Romagna. La mortalità media in Italia per il nuovo coronavirus è di circa il 4,5%, ben più bassa di quella registrata in Lombardia ed Emilia Romagna. Gli esperti hanno valutato i livelli di inquinamento nelle diverse regioni italiane usando i dati del satellite Nasa Aura e sostengono che, dati gli elevati livelli nelle due regioni, è probabile che le persone che hanno contratto il virus fossero già indebolite a causa dell'esposizione prolungata allo smog per parecchi anni e che quindi l'inquinamento sia un cofattore che contribuisce ad aggravare la malattia. «Forniamo evidenze che le persone che vivono in aree con elevate livelli di inquinamento sono più suscettibili a sviluppare malattie respiratorie croniche e vulnerabili a qualsiasi agente infettivo», scrivono gli autori del lavoro. «In più un'esposizione prolungata ad inquinamento atmosferico porta a infiammazione cronica, anche in individui giovani e sani. Concludiamo che gli elevate livelli di inquinamento del Nord Italia dovrebbero essere considerati un cofattore aggiuntivo degli alti livelli di letalità in quell'area».Di rigore tutt'altro che scientifico sono invece le giustificazioni che i cittadini hanno provato a esibire, ai posti di blocco, per evitare le multe nelle ultime ore. Ne segnaliamo alcune degne di nota. A Cagliari un uomo è stato multato e messo in quarantena per aver lasciato il suo comune di residenza per acquistare un particolare cibo per il gatto che a suo dire (falsamente) non si trovava nel supermercato sotto casa. È bastata una telefonata a contraddirlo. A Genova, invece un sedicenne, che aveva organizzato una festicciola in casa, ha rischiato di precipitare dal quarto piano per evitare la seconda multa nel giro di pochi giorni. Un agente lo ha visto e lo ha aiutato a risalire sul balcone dove si manteneva in equilibrio aggrappato alla ringhiera. Mentre a Napoli è stata scoperta una pasticceria abusiva in due scantinati del borgo di Sant'Antonio Abate. La cosa curiosa è che la pasticceria era attiva da cinque anni. E nessuno se n'era mai accorto.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)