2024-02-09
        La birra artigianale arriva in Parlamento: una legge per proteggere e promuovere l'eccellenza italiana
    
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In forte espansione ma ancora privo di norme e coordinamento tra produttori, il settore della birra artigianale italiana è oggetto di due proposte di legge che puntano alla valorizzazione di marchi e qualità dei birrifici nostrani.Chiunque sia stato almeno una volta in un locale o in un ristorante si è reso conto di quanto, negli ultimi anni, il gradimento e la diffusione delle birre artigianali abbia di fatto raggiunto o in qualche caso superato il livello di quelle industriali. Un fenomeno la cui ascesa non vede per ora pause e – cosa più importante – un altro terreno di indiscussa eccellenza italiana. Nel nostro paese sono ormai centinaia le piccole aziende che hanno dato vita alla produzione di birre di pregio, fatte con materie prime locali e con tecniche ispirate ad antiche lavorazioni. Il problema è che, dato il vorticoso sviluppo del settore, mancano ancora delle norme che da un lato codifichino le modalità di produzione e l'utilizzo degli ingredienti in base ai quali una birra può fregiarsi del titolo di qualità superiore (un po' quello che accade con le classificazioni del vino) e dall'altra che crei un coordinamento dei produttori.In una fase in cui la tutela della nostra agricoltura e della qualità delle filiere è forse il tema più rilevante, di fronte alla minaccia dei cibi sintetici e globalizzati, il Parlamento ha cominciato a occuparsi di quello che è diventato uno dei settori italiani più fiorenti . La commissione agricoltura della Camera, infatti, ha avviato l'esame di un testo che ha associato due proposte di legge molto simili, a firma di parlamentari di FdI e della Lega, che mirano a promuovere e valorizzare le attività dei produttori di birra artigianale. Un compito non banale, perché il settore in questione ha messo in luce imprenditori giovani, e ha reimmesso sul territorio italiano delle colture come orzo e luppolo che rischiavano di estinguersi. Lo ha spiegato il relatore Marco Cerreto ai suoi colleghi, la scorsa settimana, illustrando i vari articoli della proposta, a partire da quello che prevede una soglia minima del 51 per cento di orzo e luppolo di produzione italiana, affinché una birra artigianale possa essere definita nostrana, oltre naturalmente ai criteri di produzione che devono essere seguiti. La proposta, se approvata, è importante perché il ministero guidato da Francesco Lollobrigida si assumerebbe l'onere di promuovere e incentivare a livello economico la produzione di birre artigianali, nonché di favorire l'istituzione di un tavolo tecnico della birra artigianale, proprio per assolvere al compito di coordinamento su tecniche di produzione e materie prime tra gli imprenditori.Mercoledì scorso è stata una giornata molto importante, in questo senso, perché i membri della commissione e i firmatari della legge hanno ascoltato in audizione le principali associazioni del settore, a partire da Coldiretti, il cui responsabile di settore Domenico Bosco ha sottolineato che la sua organizzazione ha già realizzato il primo consorzio di filiera. Bosco ha però aggiunto che, pur condividendo al cento per cento i contenuti delle due proposte di legge in questione, c'è la necessità di mettere a punto un testo unico che intervenga a monte sulla legge sulle denominazioni d'origine, risalente al 1962. “Noi, di nostra iniziativa - ha affermato Bosco - abbiamo registrato un nostro marchio, l'obiettivo principale deve essere quello di valorizzare al massimo i birrifici agricoli italiani, che producono direttamente le materie prime”.
        Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia (Ansa)
    
        Ursula von der Leyen (Getty Images)
    
        Edmondo Cirielli (Imagoeconomica)