2020-01-28
Le urne appena chiuse già si riaprono. Entro la primavera sei nuove sfide
Tra aprile e maggio il centrodestra potrà aumentare il suo bottino di regioni (dopo la Calabria, ne governa 13). La Toscana è il grande obiettivo, con Puglia e Campania. Resta da sciogliere il nodo dei candidati «condivisi».Le Regionali non finiscono mai. Appena chiuse le urne in Calabria e in Emilia Romagna, i motori dei partiti sono destinati a riaccendersi in primavera per altre sei sfide. In due Regioni a difendere la carica di governatore sarà il centrodestra (Liguria e Veneto), in altre quattro sarà invece il centrosinistra (Toscana, Puglia, Marche, Campania). Sul lato destro, appare scontata la coalizione tra Lega, Fdi e Fi, anche se qua e là non mancano questioni da dirimere sui candidati, anche dopo i malumori espressi sul nome di Lucia Borgonzoni scelta in solitudine da Matteo Salvini. Sul lato sinistro, c'è invece un tema politico generale da affrontare: quale sarà il rapporto tra Pd e 5 stelle? L'uscita di scena di Luigi Di Maio come capo politico pentastellato rimuove un ostacolo all'intesa giallorossa: si ricorderà che in Emilia Romagna l'attuale ministro degli Esteri aveva suggerito di non correre, e - tramontata questa ipotesi più radicale - si era impuntato per una candidatura terza, cioè estranea ai due schieramenti maggiori, la cui debolezza - tuttavia - ne ha facilitato lo svuotamento elettorale da parte della sinistra. Stavolta è immaginabile che, sia pure attraverso la foglia di fico rappresentata dalle intese locali, Beppe Grillo, Vito Crimi e Roberto Fico si attiveranno per una convergenza con il Pd, nella logica del fronte «progressista» sponsorizzato ieri da Giuseppe Conte. Certo, è già visibile una contraddizione: non sarà facile per i grillini da un lato convergere a livello regionale con la sinistra (giocando sull'alleanza), e dall'altro pretendere a livello nazionale una legge proporzionale (giocando sulla differenza). Liguria. A destra è scontata la ricandidatura del presidente uscente Giovanni Toti, contro cui il centrosinistra cerca un candidato civico. Si è fatto il nome dell'ex preside di Ingegneria a Genova, Aristide Massardo. Veneto. Anche qui, nessun dubbio sulla ricandidatura del favoritissimo presidente uscente Luca Zaia. A sinistra si cercherà più che altro un agnello sacrificale, e di tutta evidenza non c'è una gara per aggiudicarsi il ruolo: le ipotesi circolate sono quelle del vicesindaco di Padova Arturo Lorenzon e del capogruppo in Consiglio regionale Stefano Fracasso. Toscana. La sinistra ha scelto Eugenio Giani, rimasto nel Pd ma considerato in quota Matteo Renzi. In teoria il centrodestra dovrebbe rispondere con una candidatura espressa dalla Lega, ma non è detto che le cose finiscano effettivamente così. Si sono fatti i nomi della deputata europea del Carroccio, Susanna Ceccardi, o anche di una giurista, la costituzionalista Ginevra Cerrina Ferroni. Ma non è escluso uno «scambio» con la Puglia: in questo caso, in Toscana il candidato sarebbe espresso dalla Meloni, e in Puglia da Salvini.Marche. A sinistra si ripropone il governatore uscente Luca Ceriscioli. A destra si dovrebbe rispondere con un candidato espresso da Fdi, il deputato Francesco Acquaroli. Campania. È forse la Regione dove aleggia il più alto numero di incognite. Non tanto a destra, dove Fi avrebbe ottenuto un ok di massima alla candidatura di Stefano Caldoro, che ha già governato la Regione. Ma a sinistra, dove non è chiaro se l'uscente Vincenzo De Luca si ripresenterà (una settimana fa ha fatto capire di sì con una provocazione: «Lascio solo se divento governatore di Bankitalia»), o se invece cercherà, in cambio di un passo indietro, di raggiungere un'intesa a pacchetto con il Pd. L'incastro è complicato: si tratta di non scontentare De Luca, di agganciare i grillini e di coinvolgere pure il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.Puglia. Situazione ancora da chiarire. In teoria il Pd avrebbe tenuto le sue primarie, confermando la candidatura del presidente uscente Michele Emiliano. Ma questa ipotesi ha suscitato la presa di distanza pubblica di Matteo Renzi e Carlo Calenda che, insieme con Più Europa, hanno annunciato la ricerca di una candidatura alternativa. Non è ancora decisa nemmeno la candidatura a destra: Fratelli d'Italia ha annunciato la corsa di Raffaele Fitto, ma non c'è stato ancora il via libera della Lega e di Forza Italia.
Jose Mourinho (Getty Images)