2022-08-01
Le tangenti in Fiera Milano scoperte grazie a un esposto dell'amministratore delegato
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E' grazie alla denuncia in procura di Milano presentata da Luca Palermo che è stato arresto Massimo Hallecker, ex manager dell'ufficio acquisti, già rimosso dall'incarico e assunto dai vecchi vertici dell'ente fieristico. Chiedeva il 5% di mazzette sugli appalti.Un esposto di Luca Palermo, attuale amministratore delegato di Fiera Milano, ha permesso di smantellare un giro di tangenti che aveva coinvolto ancora Nolostand, la società controllata che era già stata commissariata nel 2016 per infiltrazioni delle criminalità organizzata. Era stato il pm Paolo Storari a occuparsene. E adesso ritorna a indagare, insieme con il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. Ne emerge un quadro a tinte fosche, in particolare per la gestione della sezione acquisti che si era insediata con i precedenti vertici di Fiera Milano. Stando alle 140 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, Massimo Hallecker, ex manager dell'ufficio acquisti di Fiera Milano (rimosso dall'incarico dal 31 ottobre scorso) arrestato dalla Guardia di finanza di Milano per corruzione, per «un cospicuo arco temporale», avrebbe violato «il dovere di imparzialità, al fine di assegnare a proprio piacimento alcuni appalti in cambio di utilità o della promessa di utilità». Scrive nell’ordinanza gip Domenico Santoro. Le indagini - partite da una denuncia della stessa Fiera Milano - hanno fatto emergere come l'ex dipendente di 56 anni avrebbe incassato tangenti per pilotare tre appalti aventi un valore complessivo di 16,5 milioni di euro banditi da Fiera Milano e dalla controllata Nolostand. Palermo aveva presentato l’esposto alla fine dello scorso anno, raccontando che «Alberto Mantegazza» - suo socio in un club di motociclismo, gli aveva raccontato che che «un dipendente di Fiera Milano, Massimo Hallecker impiegato nella direzione acquisti di gruppo come senior buyer, avrebbe ricevuto due dazioni in denaro, rispettivamente di 150.000 a 100.000 al fine di favorire il consorzio Cs Logistics, assegnatario di una gara di appalto per la gestione del magazzino esterno di Nolostand., società internamente posseduta da Fiera Milano e che si occupa di allestimenti fieristici». Questi pagamenti «sarebbero state effettuati da parte di una certa Marianna Tedesco, responsabile della società Luma, che ne avrebbe riferito a tale Francesco Covello, titolare del consorzio Cs Logistics. A sua volta, lo avrebbe riferito confidenzialmente al Alberto Mantegazza, che si era sentito in dovere di informarmi ...». Tra gli indagati, persone fisiche e società, ci sono Gabriele Dalla Venezia, manager di Electric srl, Domenico Seidita (Idea servizi srl), i fratelli William e Massimiliano Fabbro (Fabbro Logistics Management & services, oggi Fabbro Facility) già coinvolti nell'inchiesta su presunte tangenti legati ad appalti nelle mense scolastiche, Silvestro Riceputi, socio di un consorzio nella cui compagine societaria comparirebbe anche Hallecker. In particolare nel mirino sono finiti due appalti che sarebbero stati pilotati a favore di Electric srl e ripagati con circa 20mila euro, con la causale fittizia di 'acquisto mobili usati' e 'acquisto Rolex'. Un altro appalto - per la gestione dei servizi logistici per il magazzino Nolostand a Lainate, del valore di otto milioni di euro - avrebbe portato i fratelli Fabbro a corrispondere a Hallecker somme di denaro non quantificate, e l'affidamento di commesse - uno anche da 25 milioni di euro - a società o consorzi in cui l'ex manager avrebbe avuto interessi economici o quote societarie, insieme agli altri indagati. Era una situazione che durava da tempo. O almeno questo si intende leggendo le carte dell'inchiesta. Lo spiega un imprenditore 'arrabbiato', Emilio Baldolini di Puntolegno, che a proposito del senior buyer afferma: «a quello bisognerebbe fare un esposto in procura...» per la presunta pretesa «di un riconoscimento di un benefit del 5% sul valore di eventuali forniture», si legge nell'ordinanza. «Alcuni elementi indiziari, ancora da approfondire a livello investigativo; lasciano, poi, pensare all'esistenza di un sistema corruttivo più ampio, di cui Hallecker non sembra essere il solo protagonista» in cui va riconosciuto «quello che bisogna dare... il cinque': quasi che, insomma, per una sorta di prassi costante, che pare ergersi quasi a regola, l'affidamento di un qualche appalto fra quelli gestiti da Fiera Milano spa dovesse avere, quale prezzo, un ammontare corrispondente al 5% dell'importo dell'appalto», si legge nell'ordinanza.«Io ho affidato a Fabbro l'appalto del magazzino. Loro non erano i più competitivi e lo sai che c'era un'offerta più competitiva». Dice in un'intercettazione Hallecker . L'intercettazione riguarda la gara relativa al contratto di gestione integrata, logistica e trasporti dei magazzini di Fiera Milano Nolostand del valore di circa 8 milioni di euro. Secondo il nucleo di polizia economico-finanziaria e il pm Storari, Hallecker con l'affidamento illecito avrebbe ricevuto una «somma di denaro di ammontare allo stato non determinata» e "l'affidamento a Idea Servizi", società riconducibile da un imprenditore in stretti rapporti personali con lui, del «92,82% dei lavori già appaltati a Fabbro da Fiera Milano».