2018-09-15
«Le mie pistole non ammazzano ma difendono come quelle vere»
Ha fondato una start up che vende in Italia le armi al peperoncino: «Le vogliono tutti, anche gli anziani. Uno ha sparato al ladro e lo ha fatto arrestare. I mariti le regalano alle mogli l'8 marzo con le mimose».La sindaca sceriffa di Cascina, la leghista Susanna Ceccardi, ha deciso di darle in dotazione alla polizia municipale. Bologna ha organizzato corsi di formazione specifici. E dall'altra parte del mondo Levi Tillemann, candidato dei democratici al congresso degli Stati Uniti, le ha proposte in risposta a Donald Trump, che vorrebbe munire di armi gli insegnanti nelle scuole. Le pistole al peperoncino si stanno diffondendo rapidamente come forma non letale di difesa. Usate da donne e uomini che si sentono insicuri a casa, al lavoro o quando escono alla sera. Sparano, ma non uccidono. A guardarle sembrano armi giocattolo, come le coloratissime pistole ad acqua che si usavano da ragazzi. Invece hanno un caricatore che contiene un liquido irritante, a base di paprika e peperoncino di Cayenna, che sparato sull'aggressore lo mette fuori gioco per 45 minuti, tra bruciori agli occhi, difficoltà di respirazione, disorientamento e nausea. E, a differenza dello spray, sono veloci da maneggiare e con efficacia fino a 3 metri di distanza.A distribuire in Italia il prodotto, brevettato dall'azienda svizzera Piexon, è Midifendo.it, start up fondata due anni fa a Ponsacco, in provincia di Pisa, da Gionata Lenzi, 43 anni, ex carabiniere che ha fiutato il business e messo in piedi un sito e-commerce. Lì si trova pure una guida su come viaggiare in sicurezza in vacanza o per lavoro. Nell'ultimo anno ha venduto quasi 15.000 pezzi tra pistole usa e getta e professionali ricaricabili, oltre agli accessori per l'equipaggiamento antiaggressione come la fondina, il puntatore laser e le ricariche. Ha stretto pure una collaborazione con la rivista Legittima Difesa, fondata in aprile dall'editore Stefano Trentini.Lenzi, nel momento in cui infuria il dibattito sulla legittima difesa molti cercano già di difendersi, anche se in modo più soft.«Diciamo concreto. La gente è sempre più spaventata, ma ha paura a usare un'arma vera per le conseguenze personali e penali. In Italia, nella maggioranza dei casi, le aggressioni non sono con pistole ma con taglierino, siringhe, mani nude. Senza usare forconi o fucili, che possono fare molto male e mettere nei guai anche chi cerca di difendersi, la pistola al peperoncino è una valida alternativa contro ladri e aggressori d'ogni genere. Non è considerata un'arma, non richiede licenza e porto d'armi, si può liberamente acquistare e portare ovunque».Cosa cambia rispetto allo spray?«Sfrutta lo stesso principio della sostanza irritante, ma la differenza fondamentale è la propulsione. Il getto esce a forte velocità, dai 180 chilometri orari per il prodotto base ai 430 per quello d'alta gamma. È leggera e compatta, si può mettere in borsa e si maneggia con facilità, come una pistola».Facciamo un esempio pratico. Vado a un concerto, mi avvio verso l'auto e vengo assalita.«Estraggo la pistola dalla borsa e sparo. Non occorre essere tiratori esperti: basta mirare dal busto in su, perché il gel riesce a espandersi per una circonferenza di 60 centimetri, in modo che i vapori raggiungano il naso, la bocca e gli occhi. Poi chiamo le forze dell'ordine, perché il malvivente sarà quasi paralizzato per tre quarti d'ora e potrà essere arrestato».Mi perdoni, in preda al panico magari non trovo la pistola. Oppure non colpisco l'aggressore, ma un poveraccio che passa per strada.«Non è mai accaduto. Ma, certo, non basta lo strumento, bisogna anche saperlo utilizzare. E sapersi districare in certe circostanze. Ad esempio, come liberarsi se uno ti sorprende alle spalle».Beh, in quel caso ci vorrebbe un insegnante di karate.«Noi diciamo che è molto importante la prevenzione. Sul nostro sito forniamo consigli e indicazioni su come muoversi in sicurezza. Intanto, non bisogna mai abbassare l'attenzione. Poi bisogna prendere sempre alcune precauzioni. Ad esempio, scegliere un posto illuminato e non troppo isolato per la sosta. Guardare negli specchietti prima di uscire dall'auto. Evitare la sosta nelle piazzole dell'autostrada. E riconoscere le tecniche usate dai malfattori per fermare le auto. In futuro organizzeremo dei corsi di autodifesa e delle dimostrazioni in giro per l'Italia».Chi sono i vostri clienti? Più donne o uomini?«Uomini. Però molti di loro ne comprano più di una: “Per mia moglie quando sta sola in casa e mia figlia che va in discoteca". Quest'anno ne abbiamo vendute tantissime l'8 marzo, per la festa della donna. Mariti e fidanzati le hanno regalate insieme alle mimose».Giovani o anziani?«La maggior parte degli acquirenti è nelle fasce dei 40 e 50 anni. Cercano la sicurezza a casa e sul posto di lavoro, usando metodi non letali. Spesso vivono nelle grandi città come Roma e Milano, e nelle regioni del Nord come Veneto, Lombardia e Piemonte. C'è chi compra la pistola per i genitori anziani, specie se abitano in una casa isolata. Uno mi ha detto: “Ho paura che mio padre usi il fucile da caccia. Non voglio che si cacci nei guai". Poi abbiamo tante storie simpatiche».Ce ne racconti una.«Un anziano abita in una villetta a due piani. Si affaccia dal balcone della finestra e vede uno armeggiare davanti alla porta con il cacciavite. Gli spara con il peperoncino e lo colpisce sul collo. L'altro scappa, mentre il signore chiama la polizia. Gli agenti fanno un giro di perlustrazione e, a 200 metri dalla casa, trovano uno con una macchia rossa sul collo che si contorce sull'asfalto. E lo arrestano. Poi c'è la storia del farmacista».Che cos'è successo?«Ha comprato una pistola urticante e ha sventato una rapina: ne aveva subite due da un aggressore armato di taglierino. Alla terza, gli ha sparato e lo ha messo ko».Avrete anche molti tassisti e benzinai tra i clienti.«Eccome. Pure gioiellieri, tabaccai, negozianti. E poi guardie giurate, carabinieri e polizia. Sanno la pericolosità che ha un'arma vera e temono le conseguenze penali, anche in caso di autodifesa. Perciò, in certi casi, preferiscono usarne una “finta". E io, che sono stato carabiniere, so bene cosa vuol dire aver paura di usare un'arma per il rischio di essere denunciati dall'aggressore. Me ne hanno comprate alcune anche le guardie forestali: “Sa, non si sa mai che nel bosco capiti di incontrare un orso". Poi c'è la bella avventura di due giovani biker».Anche loro pistoleri?«Si chiamano Omar e Valentina, sono friulani, e hanno deciso di girare il mondo a piedi e in bicicletta. Erano stati aggrediti da alcuni cani randagi e altri biker li avevano avvertiti che in giro c'erano malviventi in furgone che aggredivano i ciclisti, li riempivano di botte e poi rubavano le bici, vendendole all'estero. Così, per sentirsi più sicuri, adesso girano con le nostre pistole».La vostra Piexon potrebbe comprarla anche qualche malintenzionato.«Sempre meglio di un'arma vera o di un coltello».E se finisce in mano ai bambini?«C'è un sistema di sicurezza che impedisce di premere il grilletto. Un po' come l'accendino e certi medicinali. C'è anche un dispositivo che impedisce spari accidentali. Certo, è sempre meglio che i genitori non la lascino in giro».Cosa si fa se ci si trova di fronte uno con una pistola vera?«Allora è meglio non muoversi. Lo diciamo sempre ai direttori di banca che hanno comprato la Piexon: mai sparare con il peperoncino a uno che è armato davvero».Cosa pensa della legge sulla legittima difesa?«Che difendersi va bene, ma in un modo che non sia letale. Non è giusto uccidere o mettere a repentaglio la vita di un'altra persona. Esistono le leggi e i giudici per punire chi sbaglia. Però sono consapevole che esiste una buona fetta di persone che vorrebbe difendersi in maniera più pesante rispetto alla paprika. La percezione di insicurezza e la paura di essere aggrediti è tanta, sia in strada, che al lavoro o a casa propria».A Milano il taser si è dimostrato molto efficace. Matteo Salvini vuole estenderlo a tutte le forze di polizia.«È un passo in avanti rispetto ai proiettili di piombo, ma dubito che possa essere il miglior strumento. In America, secondo Amnesty international, dal 2001 ha fatto più di 800 morti. Le persone che soffrono di disturbi cardiaci o di alterazioni emotive con le scosse possono perdere la vita».