2020-03-09
Aziende di Stato pronte ad aiutare nell'emergenza coronavirus
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Molte partecipate sono già impegnate al tavolo della Protezione civile fornendo aiuto tramite canali privilegiati per l'acquisto di mascherine e apparecchiature. L'appello di Gregorio Mammì, consigliere 5 Stelle in regione Lombardia: «Non capisco perché in un momento come questo non si sfruttino le competenze di Sogin, una società gioiello in Europa, specializzata nello smaltimento di rifiuti radioattivi e quindi essenziale per misure straordinarie di isolamento di cui c'è bisogno in questa emergenza sanitaria».«E' il momento in cui l'Italia ha il compito di sfruttare le sue aziende strategiche più importanti, come Sogin». E' l'appello che il consigliere di regione Lombardia Gregorio Mammì, lancia al governo e a tutte le istituzioni. Mammì, esponente dei 5 Stelle, parla di una battaglia «che non ha colore politico. Non capisco» aggiunge «perché in un momento come questo non si sfruttino le competenze di una società gioiello in Europa, specializzata nello smaltimento di rifiuti radioattivi e quindi essenziale per misure straordinarie di isolamento di cui c'è bisogno in questa emergenza sanitaria». La Lombardia è la regione più colpita in questo momento dall'emergenza Coronavirus, con 5469 positivi registrati il 9 marzo, con un aumento di 1280 in un solo giorno. Secondo Mammì, non solo Sogin potrebbe dare una mano, ma anche altre aziende «la Rai potrebbe trasmettere lezioni per gli studenti della scuola dell'obbligo, senza chiedere a insegnanti e famiglie delle lezioni e-learning che dubito saranno efficaci poiché né tutte le famiglie e né tantomeno i docenti sono attrezzati per questo. E' un momento decisivo e tutte le grandi aziende di Stato dovrebbero fare la propria parte, devono essere coinvolte di più dal governo». Da quel che apprende la Verità ce ne sono già diverse coinvolte nella cabina di regia della protezione civile. Tante di queste sfruttano canali privilegiati tramite i loro fornitori, reperiscono mascherine, strumenti e materiali che possono essere utili in questa fase di emergenza. Al momento, però, viene tutto gestito senza troppa pubblicità. «Ci sono aziende che vengono ricordare spesso solo per le nomine pubbliche» aggiunge Mammì, «è il momento invece di coinvolgerle in una fase di emergenza come questa. Per gestire al meglio l'emergenza che stiamo vivendo abbiamo necessità di avvalerci delle grandi competenze di chi sa gestire il rischio. Faccio un appello al governo per allargare la collaborazione a tutte le società che possono essere di aiuto in questa fase». Del resto Sogin è una delle prime società al mondo che ha affrontato la sfida dello smantellamento degli impianti nucleari. E' una piccola realtà con sede centrale a Roma e due sedi all'estero, a Mosca e Bratislava. Ha un compito delicato e importante, anche in Italia, uno Stato che non ha centrali nucleari attive. Ma la vera chiave di successo di Sogin è l'attività in campo biomedico sulla radioattività, nell'industria e nella medicina. Sogin lavora in Russia offrendo supporto tecnico per lo smantellamento dei vecchi sommergibili nucleari oppure gestisce i vecchi reattori. Negli ultimi anni la maggior parte dei costi sostenuti dall'azienda sono stati usati per smantellare gli impianti e mantenere in sicurezza gli impianti. Negli ultimi due anni Sogin si è soprattutto occupata di una strategia di riduzione dell'impatto ambientale delle proprie attività. Si parla di «minimizzazione del quantitativo di rifiuti radioattivi, l'efficientamento dei consumi energetici, il riciclo dei materiali prodotti dagli smantellamenti e il riutilizzo degli edifici». Al momento Sogin si sta occupando dello smantellamento di almeno 4 centrali nucleari italiane, come, Trino, Caorso, Latina e Garigliano - e i cinque impianti di ricerca legati al ciclo del combustibile - Eurex di Saluggia, Fn di Bosco Marengo, Opec e Ipu di Casaccia e Itrec di Rotondella.
Jose Mourinho (Getty Images)