
Andrea Coffari lavora a fianco del guru di Hansel e Gretel. Fu Alfonso Bonafede a chiedergli di presentarsi in lista nel Mugello.«Io col partito di Bibbiano non voglio averci nulla a che fare. Con il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini per venderseli non voglio avere nulla a che fare». Così parlò Luigi Di Maio intorno alla metà di luglio. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, fu appena più pacato nell'annunciare l'istituzione di una (sacrosanta e utilissima) «squadra speciale» che indagasse sul sistema degli affidi: «L'obiettivo è fare in modo che il sistema giustizia possa avere il monitoraggio costante e serratissimo di tutto il percorso dei bambini affidati», disse il Guardasigilli. «Tutti gli operatori dovranno sentire il fiato sul collo da parte della magistratura che effettuerà i controlli». Insomma, il Movimento 5 stelle sulla vicenda della Val d'Enza ci è andato giù parecchio pesante. Il fatto, però, è che i pentastellati un po' di legami con quello che definiscono «il partito di Bibbiano» ce li hanno avuti, e non soltanto perché nelle ultime settimane stanno amoreggiando con il Pd. Di che cosa stiamo parlando, allora? Semplice: del fatto che nelle file del Movimento 5 stelle si è candidato - nemmeno troppo tempo fa - un signore di nome Girolamo Andrea Coffari. A chi ha seguito le vicende dell'inchiesta «Angeli e demoni» il nome non suonerà certo nuovo. Coffari è l'avvocato difensore di Claudio Foti, ovvero il terapista che ha creato il Centro Hansel e Gretel, cioè la Onlus protagonista dell'indagine condotta dalla Procura di Reggio Emilia. In realtà, definire Coffari «difensore di Foti» è decisamente riduttivo. I due sono amici e, soprattutto, condividono idee, progetti, battaglie. Coffari, per dire, ha pubblicato per l'editore Laurana un denso volume intitolato Rompere il silenzio. Le bugie sui bambini che gli adulti si raccontano. Sapete chi firma la prefazione? Claudio Foti. Nei giorni scorsi, Coffari ha pubblicato sui suoi profili social vari video in cui offre al pubblico la sua versione sui fatti di Bibbiano, e Foti ogni volta li condivide sul suo profilo Facebook. Ci sono anche altri particolari che meritano di essere conosciuti. Coffari è fondatore e presidente del Movimento per l'infanzia, ed è pure componente del direttivo di Rompere il silenzio - La voce dei bambini (non sfuggirà la coincidenza con il titolo del libro che abbiamo citato rpima). Si tratta di una associazione di cui fanno parte: Claudio Foti (indagato in «Angeli e demoni»); Nadia Bolognini (moglie di Foti e terapeuta, indagata); Francesco Monopoli (assistente sociale della Val d'Enza, indagato); Sarah Testa (terapeuta, indagata). Di Foti, Bolognini e Testa gli inquirenti reggiani scrivono: «Nella piena consapevolezza della totale illiceità del sistema creato, a loro vantaggio, in palese violazione della normativa in tema di affidamenti di servizi pubblici e nella piena consapevolezza che la loro attività professionale venisse retribuita da ente pubblico, esercitavano sistematicamente attività di psicoterapia con minori loro inviati dal servizio sociale Val d'Enza». Girolamo Andrea Coffari - bisogna chiarirlo - non è indagato né tanto meno agli arresti. Egli rimane convinto della totale innocenza di Foti e della bontà dei suoi metodi (anche se il Tribunale del riesame di Bologna li definisce «invasivi nella vita dei minorenni»). Lo ha ripetuto anche al nostro giornale, qualche settimana fa. Insomma, Coffari era e resta un «fotiano» di provata fede, e siamo certi che lui non si sentirebbe per nulla offeso da questa definizione. Nel 2018, Coffari si è candidato alle Politiche nelle file del Movimento 5 stelle. Tra l'altro, si è presentato nella stessa regione di Alfonso Bonafede. Leggiamo in un articolo di Firenzetoday del 2018: «A Sesto Fiorentino il candidato è Girolamo Andrea Coffari, avvocato e docente specializzato nel campo della tutela dei diritti umani, presiede il Movimento per l'Infanzia». Non stiamo svelando un segreto, ovviamente. Ma diciamo che a questo trascorso non è stata fatta molta pubblicità, negli ultimi tempi. «Bonafede, prima delle elezioni, mi telefonò chiedendomi di candidarmi come esterno, assieme agli esperti, nel Movimento 5 stelle», dice Coffari alla Verità. «Io accettai, ovviamente con la mia autonomia di cattolico e di presidente del Movimento per l'infanzia. Palesai a lui la mia posizione e non fu un problema». Su Youtube si trova anche un video intitolato «Andrea Coffari candidato per 5s nel Mugello, l'uomo che farà la differenza». È la ripresa di un incontro pubblico, nel febbraio 2018, a cui partecipano l'avvocato di Foti e Bonafede. È proprio il futuro ministro a introdurre Coffari: «È il presidente del Movimento per l'infanzia», dice. «Tra le sue opere c'è I diritti dei bambini. Un debito con la storia. E ci tengo a dire», continua Bonafede, «perché è una battaglia che abbiamo combattuto in Parlamento e in Regione, che dal suo studio legale sono partite le indagini che hanno portato a smascherare l'inferno che c'era dentro il Forteto». Bonafede spiega poi che «per noi è un segnale fondamentale poter candidare in quel collegio una persona come Andrea Coffari». L'avvocato, purtroppo per lui, non fu eletto: «Mi candidai in un collegio perdente già in partenza, quello del Mugello, che era blindato per il Pd», ci spiega. Da allora con Bonafede non ha più contatti. A quanto pare, però, il Guardasigilli conosceva bene Coffari e pure le sue idee e battaglie. Le stesse portate avanti da Claudio Foti.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






