2023-02-03
L’Antimafia lascia la palla a Nordio
Secondo la Procura nazionale, l’anarcoterrorista può restare al «carcere duro» o tornare al regime di alta sicurezza. Giorgia Meloni: «Cospito già graziato: andò a sparare».Sono arrivati ieri sulla scrivania del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, i pareri della Procura generale di Torino e della Procura nazionale antimafia in relazione all’eventuale revoca del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Secondo l’Adnkronos, la Procura generale di Torino ha espresso parere negativo sulla revoca; è invece «aperto» il parere della Procura nazionale antimafia, per la quale Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte le dovute cautele. Una conclusione che lascia dunque alla politica la decisione finale. Ricordiamo che tra 41 bis e alta sicurezza la differenza è sostanziale: nel secondo caso, infatti, il detenuto deve essere recluso in uno dei penitenziari di massima sicurezza, ma non ha più alcune restrizioni, come ad esempio i colloqui limitati e registrati. Nel documento inviato al ministro della Giustizia dalla Procura nazionale antimafia viene comunque ribadita la fondatezza della decisione dello scorso maggio di applicare a Cospito il 41 bis. Intanto, a quanto riferiscono fonti della difesa di Cospito, è stata anticipata al 24 febbraio l’udienza in Cassazione sull’istanza presentata dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da tribunale di Sorveglianza di Roma. L’udienza, inizialmente fissata per il 20 aprile, era stata anticipata già una volta al 7 marzo. Oggi la data è stata nuovamente cambiata e fissata per il 24 febbraio. Intanto, a quanto riferisce il Qn, lo scorso 31 gennaio alla portineria del quotidiano Il Resto del Carlino è arrivata una telefonata anonima di minacce: «A Bologna», ha detto la voce anonima al telefono, «ci sarà un grave attentato, in relazione ai fatti di Cospito». L’altro ieri, sempre al Resto del Carlino, è arrivata anche una lettera di minacce al premier, Giorgia Meloni, e al ministro della Difesa, Guido Crosetto, contro la politica del governo sull’Ucraina. «In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti», era scritto nella missiva.Sulla vicenda interviene anche il premier, Giorgia Meloni: «Penso», dice la Meloni a Diritto e rovescio, su Rete 4, «che bisogna fare un po’ di chiarezza. Chi è Alfredo Cospito? È un anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Cospito finisce al 41 bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di far arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori dicendo: continuate la lotta, organizzatevi. Il 41 bis è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l’esterno e se c’è una pericolosità in quella comunicazione. Cospito per questo finisce al carcere duro», aggiunge la Meloni, «e comincia a fare lo sciopero della fame, non solo perché rifiuta il carcere duro, ma anche perché rifiuta l’istituzione del carcere. Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io». «A corredo della situazione», dice ancora la Meloni, «gli anarchici di vario genere in tutta Europa cominciano a minacciare lo Stato italiano, ad avviare una battaglia contro lo Stato, in forza della quale sono saltate in aria auto di nostri diplomatici, di persone che lavorano per lo Stato. Lo Stato deve indietreggiare o no nel momento in cui è minacciato da gente che dice: se non togliete il 41 bis, se non togliete Cospito dal 41 bis noi vi facciamo saltare in aria?». In serata, gli studenti hanno occupato la facoltà di lettere alla Sapienza di Roma.
Marta Cartabia (Imagoeconomica)