2019-02-18
L’altra faccia del dramma degli abusi: tra le vittime anche tante religiose
Al vertice voluto da Bergoglio per combattere pedofilia e aggressioni sessuali del clero si affronterà anche il tema delle suore che hanno subito violenze da parte di «colleghi». Ecco dove è più diffusa questa piaga. Il volume choc sui preti gay inguaia l'entourage del Papa. Con il suo metodo ambiguo, l'autore di Sodoma cita fonti vicine al Pontefice secondo cui «Viganò aveva riferito a Francesco di McCarrick». Come scrisse l'ex nunzio. «Mi fidavo e lui ne ha approfittato. Ma il mio stupratore è stato coperto». Abusata da un prete quando era Carmelitana, la religiosa ucraina Claire Maximova ha raccontato la vicenda in un libro: La tirannia del silenzio. Lo speciale comprende tre articoli. «Ero appena diventata suora. Un giorno il sacerdote si avvicinò a me, mi toccò il seno e iniziò a baciarmi sul viso arrivando fino alle labbra mentre mi palpeggiava. Mi fece schifo. Raccontai tutto alla Madre superiora ma disse che ero una bugiarda, mi ordinò di andarmi a confessare. Da lui». Poco importa chi sia a parlare. È una suora come tante che vengono abusate. Davanti a lei c'è un prete, vinto da appetiti che lo definiscono predatore sessuale. Da quanto va avanti questa storia? La Chiesa di Jorge Mario Bergoglio scricchiola sotto il peso degli scandali. Smascherata la pedofilia, ecco l'onda anomala delle suore molestate. È un momento di svolta: le organizzazioni delle religiose stanno facendo sentire la loro voce da tutto il mondo, invitano le consorelle a raccontare. L'ultima risale a venerdì: un'Orsolina polacca, Jolanta Olech. Non una suora qualsiasi, ma la più autorevole e rispettata del suo Paese, segretario generale della Conferenza delle Madri superiore, che ha detto: «Gli abusi sessuali dei preti sulle suore sono da lungo tempo un problema in Polonia. Il tema c'è ed è molto doloroso». Per affrontare anche questo dramma, il Papa ha organizzato dal 21 al 24 febbraio, a Roma, un summit senza precedenti sugli abusi nella Chiesa. Ci saranno i presidenti delle conferenze episcopali nel mondo più altre personalità esterne. Sarà una conferenza di rottura? Secondo molti, sì. Già le parole con cui il Pontefice vi si approccia autorizzano a pensarlo. Rientrando dal viaggio negli Emirati Arabi due settimane fa ha ammesso gli abusi sulle suore definendo «schiavitù sessuale» quella a cui, in alcuni casi, hanno dovuto sottostare (lo hanno poi corretto - voleva dire «manipolazione», ma tant'è). «Sentirlo pronunciare quel termine è stato scioccante» commenta alla Verità suor AnnMarie Sanders, direttore delle Comunicazioni di Lcwr, l'organizzazione che dà voce all'80 per cento delle 45.000 suore degli Stati Uniti. «Succedono quelle cose? Noi non ne sapevamo niente. Forse si riferisce all'Africa, o ad alcuni Paesi asiatici». Ma il Vaticano incontra regolarmente le rappresentanti delle suore di tutto il mondo. «Non so se le istanze degli abusi gli siano state presentate, anche se posso immaginare di sì. L'importante è che abbia riconosciuto il problema. Con Francesco la speranza in un cambiamento adesso è ai massimi». Quale cambiamento? «Nelle strutture di potere della Chiesa: non può essere gestita solo da preti, vescovi o cardinali. Serve una presenza diversa a tutti i livelli. Con le donne ci sarebbe un bilanciamento di poteri». Sarebbe una rivoluzione. «Sì, lo sarebbe, anche se il summit forse produrrà soltanto i primi passi» conclude la religiosa. Intanto rimangono le storie di abusi su giovani suore in tutto il mondo. Violenze isolate, eppure connesse tra loro. ARGENTINA Anche se papa Francesco ha detto che gli abusi sono capitati soprattutto «in alcune nuove congregazioni e alcune regioni del mondo», proprio nel suo Paese sono accaduti vari casi di molestie. Il più clamoroso forse è quello del padre Agustín Rosa Torino, dell'Instituto Discípulos de Jesús, a Salta. A lungo in prigione, poi ai domiciliari, non è stato espulso dalla Chiesa. A denunciarlo l'ex suora Valeria Zarsa, che ha fatto trapelare alcuni dettagli: «Mi si strusciava sempre addosso appoggiando il suo membro su di me. Io protestavo ma mi convinceva che erano paranoie mie. Con lui avevo un rapporto padre-figlia e c'era un costante lavaggio del cervello…». Zarsa oggi rifiuta la religione. «Sono atea. Se ci fosse stato Dio, perché non ha avuto misericordia?». CILE In maggio la Chiesa ha chiesto ufficialmente perdono a Consuelo Gomez, suora molestata e abusata sessualmente da un'altra suora, per tutto il male che le è stato inflitto e per non avere dato seguito alle denunce. In dicembre, gli abusi perpetrati all'interno dell'ordine delle Sorelle del Buon Samaritano di Molina hanno obbligato il Vaticano a inviare una missione per investigare su 158 sacerdoti. Suor Eliana Macías ha raccontato di uno di loro: «La prima volta che mi ha visto mi ha domandato se ero nuova e come mi chiamavo. Si mise a fissarmi e poi mi disse: “Questi seni sono molto bassi", li prese tra le mani e me li tirò su. Mi afferrò i seni e li portò in alto. Una sera lo trovai sul mio letto, mi sollevò il vestito…». Un'altra, Celia Saldivia, ricorda: «Sorpresi il sacerdote che guardava di nascosto i corpi nudi delle mie consorelle. Appena trovai il coraggio gli chiesi perché, e lui: “Non ho mai visto una donna nuda e voglio vederla. Perché, c'è qualche problema?"». A Yolanda Tondreaux sono capitati i baci e i palpeggiamenti citati all'inizio dell'articolo. Ha anche raccontato che 23 samaritane sono state allontanate dalla comunità per aver comunicato gli abusi subiti. INDIA Un caso scomodo. Il presunto predatore si chiama Franco Mulakkal: ex vescovo di Jalandhar (Kerala), arrestato con l'accusa di aver stuprato per 13 volte una suora Missionaria di Gesù (lui nega, ora è libero su cauzione). Cinque suore, testimoni delle molestie, hanno iniziato a protestare davanti all'Alta corte del Kerala domandando giustizia. Morale: la Madre superiora, suor Regina Kadamthottu, ne ha chiesto il trasferimento in 5 diverse diocesi. Le suore si sono opposte e il trasferimento è stato sospeso. Sabato si è passati alle intimidazioni: suor Lucy Kalapura, ha ricevuto una seconda lettera dalla Congregazione delle Clarisse che la minaccia di espulsione. La prima? Ne denunciava la vita dissipata: ha pubblicato poesie, ha comprato un'auto e ha protestato. Il Vaticano ha temporaneamente sospeso Mulakkal. FRANCIA Poche settimane fa una suora ha denunciato di essere stata aggredita sessualmente dalla superiora domenicana in un internato di Tolosa, da adolescente. Suor Anna, la molestatrice, convinceva la giovane di essere l'incarnazione del «male» e che doveva farle una sorta di esorcismo che prevedeva carezze e baci proibiti. Un'esperienza che l'ha distrutta. L'arcivescovo ha avviato un'indagine dicendo che probabilmente ci sono altri casi. Probabilmente. ITALIA Un frate cappuccino siciliano, Padre Giovanni Salonia, terapeuta e psicologo che papa Francesco voleva vescovo ausiliare di Palermo, avrebbe violentato una suora durante una seduta di psicoterapia. In settembre la procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo la denuncia della religiosa. Ma dal tribunale per ora non trapelano notizie. A fine gennaio c'è stata anche la denuncia dell'ex suora tedesca Doris Wagner-Reisinger, che accusa l'austriaco Hermann Geissler, Capo ufficio della Congregazione per la dottrina della fede, di averla abusata nel corso di una confessione il 27 novembre 2009, a Roma, il giorno di un evento che dava voce alle donne sopravvissute agli abusi sessuali del clero. Intervistata dal National catholic reporter ha ricordato di aver riferito la condotta del prelato alla Congregazione nel 2014 con l'aiuto di un avvocato canonico. «La risposta? Padre Geissler ha ammesso, ha chiesto scusa, è stato ammonito. E questo è tutto». Aggiornamento: Geissler si è dimesso il 29 gennaio, e si dichiara innocente. SPAGNA La suora cilena Consuelo Gómez, fu trasferita in Spagna e abusata molteplici volte dalla superiora. «Quando entravo in bagno lei arrivava chiudendosi dietro la porta a chiave, poi mi palpeggiava, mi forzava fisicamente e psicologicamente a fare cose che non volevo» spiega. Denunciò l'accaduto al nunzio apostolico senza ricevere risposta. «Tutti sapevano però mi fecero tacere e sentire colpevole». Tornò in Cile e fu sottoposta a trattamenti psichiatrici per una grave depressione e disturbi da stress post-traumatico, come i reduci di guerra. I suoi racconti sono su Youtube. AFRICA Il «grande malato» tra i continenti non fa eccezione per la religione. Gli abusi sulle suore sembrerebbero fuori controllo. «Quelli perpetrati da membri del clero, anche di alto rango, esistono specialmente in Congo e in Kenya» ha scritto il giornale cattolico francese La Croix, che cita due informative degli anni Novanta: si parlava di abusi massicci, incluso obbligare le suore ad assumere contraccettivi e praticare aborti, nel caso. Una madre superiora protestò con il suo arcivescovo perché 29 suore erano incinte: fu destituita. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/laltra-faccia-del-dramma-degli-abusi-tra-le-vittime-anche-tante-religiose-2629228556.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="il-volume-choc-sui-preti-gay-inguaia-lentourage-del-papa" data-post-id="2629228556" data-published-at="1758160523" data-use-pagination="False"> Il volume choc sui preti gay inguaia l’entourage del Papa Sodoma, il libro di Frédéric Martel, è in gran parte costruito sulla base di testimonianze anonime, soffiate, delazioni, fonti non svelate, tutte concorrenti a dimostrare una tesi: che le gerarchie cattoliche «conservatrici», tradizionaliste e violentemente omofobe, sono in realtà nascostamente dedite a comportamenti omosessuali. Insomma, che la Chiesa è piena di gay repressi. Alcuni dei quali (quelli morti, che non posso smentire) addirittura ricattabili e ricattati: come uno dei cardinali dei dubia, Carlo Caffarra, scomparso nel 2017, il quale avrebbe ridotto «il suo ardore omofobo» dopo essere stato minacciato di rivelazioni scottanti sulla sua presunta «doppia vita». Ma in mezzo a questo mare magnum di allusioni ce n'è una che fa scattare un campanello d'allarme anche a chi considera quella di Martel, per usare un eufemismo, un'operazione ideologica. Si parla dell'ex nunzio apostolico a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò, autore del celeberrimo memoriale pubblicato quest'estate dalla Verità. Nel dossier, Viganò riferiva che, in un incontro con Jorge Mario Bergoglio, il Pontefice era stato da lui informato dei poderosi faldoni nei quali venivano descritte le sregolatezze sessuali di Theodore Edgar McCarrick, cardinale e arcivescovo emerito della capitale statunitense. Secondo Viganò, tuttavia, il Papa, pur apparendo niente affatto meravigliato della notizia, come se ne fosse già a conoscenza, non mosse un dito contro il porporato americano. In Sodoma, a un certo punto, si legge: «Il suo entourage (di papa Francesco, ndr) mi dice che Francesco “era stato inizialmente informato da Viganò che il cardinale McCarrick aveva relazioni omosessuali con seminaristi maggiorenni, il che non era sufficiente secondo lui per condannarlo". Nel 2018, quando ha appurato che oltre a rapporti omosessuali c'erano anche abusi su minori, “ha immediatamente sanzionato il cardinale"». Quindi, persino il volume pensato per screditare i malvagi cattolici conservatori è costretto ad accreditare la veridicità della versione di Viganò. Anche se, incomprensibilmente, la usa «a discolpa» di Bergoglio e contro Benedetto XVI, reo, secondo Martel, di non aver preso provvedimenti contro McCarrick, o di non aver vigilato sulla loro effettiva applicazione. Ma più che di una pistola fumante contro i «conservatori», quel passaggio di Sodoma, come ha scritto il vaticanista Marco Tosatti, ha l'effetto di un «fuoco amico» contro Francesco. Primo, perché confermerebbe che lui sapeva di McCarrick, ma non ha reagito. Secondo, perché sostiene che Bergoglio abbia preso contromisure una volta appurato degli abusi minori, il che è vero solo parzialmente, nel senso che il Vaticano si è mosso solamente dopo le inchieste del New York Times sulle malefatte dell'ex arcivescovo di Washington. E terzo, perché rende evidente che nella Chiesa non ci sarebbe soltanto il problema del «clericalismo», cioè lo strapotere di certe gerarchie e il senso di impunità che ne deriva, ma anche un nodo non del tutto sciolto con la gestione dell'omosessualità. A questo punto, sarebbe interessante altresì capire chi è veramente la fonte di Martel, che cita, come abbiamo visto, l'«entourage» del Papa. Come spiegato da Lorenzo Bertocchi su queste colonne, il metodo del giornalista è piuttosto discutibile: molti virgolettati sono anonimi, e molti fatti non smentibili, perché riguardano persone defunte. Nel testo viene però citato padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. Un gesuita che Martel celebra come «giovane, dinamico, affascinante» e con il quale rivela di aver condiviso «sei interviste e pasti», nonché una cena a Parigi. Da Spadaro non sono arrivate finora conferme né smentite. Solamente un tweet, anzi, un retweet. Il gesuita ha rilanciato un cinguettio di Matteo Matzuzzi, vaticanista del Foglio, che liquidava Sodoma come un libro «tra il ripugnante e il vomitevole». Spadaro, che parrebbe dunque condividere la recensione di Matzuzzi, non ha però ufficialmente preso le distanze dal libro, né ha negato di essere l'uomo dell'«entourage del Papa». Un chiarimento, invece, potrebbe essere utile sotto molti aspetti. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/laltra-faccia-del-dramma-degli-abusi-tra-le-vittime-anche-tante-religiose-2629228556.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="mi-fidavo-e-lui-ne-ha-approfittato-ma-il-mio-stupratore-e-stato-coperto" data-post-id="2629228556" data-published-at="1758160523" data-use-pagination="False"> «Mi fidavo e lui ne ha approfittato. Ma il mio stupratore è stato coperto» Cresciuta in Ukraina da famiglia atea, prende i voti a 24 anni e diventa suora carmelitana. Ma ciò che trova è ben lontano da quanto sperava: la violenza, l'emarginazione. Ha raccontato la sua esperienza in un libro uscito da pochi giorni in Francia, La tyrannie du silence (ChercheMidi). Come incontrò il suo violentatore? «Quando ero nelle Carmelitane, in Francia, un prete venne a tenere una conferenza e mi piacque quello che diceva. Diventò il mio fratello spirituale. Mi affidai a lui. Niente di affettivo o sentimentale, solo spirituale. Ci vedevamo poco, ci scrivevamo». Poi che accadde? «Le Carmelitane erano troppo diverse da come le immaginavo. Ero di gran lunga la più giovane e tutto il lavoro fisico ricadeva su di me. I rapporti erano difficili. Più venivo emarginata più cercavo supporto spirituale sul mio “fratello". Lasciai il convento e trovai una casa e un lavoro lì vicino, pur rimanendo suora. Lui chiese di venirmi a trovare, per me era un onore. Una volta a casa prese ad abbracciarmi e baciarmi anche se gli dicevo di no. Poi mi ha violentata. Avevo 30 anni ma non avevo mai avuto esperienze. Ero incapace di difendermi. È successo per molto tempo. Ero in uno stato di “dissociazione", non avevo la forza mentale di denunciare, di fermarlo. Glielo dicevo ma non bastava. Non avevo abbastanza forza, non abbastanza rabbia. Mi fidavo e sono stata soggiogata. Tornava a trovarmi e ogni volta giurava che era l'ultima». Per quanto tempo ci sono stati rapporti sessuali? «Non erano rapporti sessuali. Era stupro. Veniva a trovarmi due volte al mese. Continuava a essere la mia guida spirituale. Però a volte si trasformava». Come ne è uscita? «È stato inviato in Canada, non per punizione ma come parte del suo percorso. Da là mi inviava lettere infuocate». Alla fine ne ha parlato? «Sì. Il suo superiore non era affatto choccato. Riconobbe che la violenza era un fatto grave, ma disse che un fratello può commettere un fatto grave e comunque avere delle responsabilità dentro l'ordine. Gli abusatori sono coperti dalle gerarchie ecclesiastiche. Il mio fa ancora il prete in Québec». Come si risolve il problema? «Dando spazio alle donne nella Chiesa. Parlo di tutte le decisioni rilevanti, anche a livello locale». Papa Francesco lo farà? «Le sembro la persona giusta per capire cosa c'è nella mente di un uomo?».
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