2021-10-17
«L’aborto è omicidio»: bavaglio pure al Papa
Papa Francesco durante il suo viaggio in Ungheria (Ansa)
I media oscurano le parole del pontefice dopo il viaggio apostolico in Ungheria: «Non si assume un killer per risolvere un problema». Dal 1978 ad oggi, in Italia, mancano all'appello sei milioni di neonati. Nel Recovery soldi per tutto tranne che per aiutare le mamme.L'aborto è «un omicidio e non è lecito diventarne complici»: così papa Francesco nell'udienza con la Società italiana di farmacia ospedaliera di due giorni fa. Parole inequivocabili, che nella cruda essenzialità descrivono il dramma dell'aborto. Ne parlammo con grande delicatezza, ma senza sconti sulla verità, durante il Congresso mondiale della famiglie nel marzo 2019 a Verona, e il potere mediatico, che scrive quello che vuole e oscura quello che non è gradito al politicamente corretto, ci tacciò di fascismo, oscurantismo, integralismo. Insomma, un vero pericolo per il nostro Paese, magari evocando sanzioni penali che ci tappassero la bocca una volta per sempre. Portammo dati statistici oggettivi ed inconfutabili dai quali risulta che dal 1978 ad oggi, in Italia, mancano all'appello più di sei milioni di bimbi, vittime dell'aborto legalizzato e non si contano i drammi personali di centinaia di migliaia di donne che hanno abortito e che nessuno ha aiutato a tenere la propria creaturina, anche con un semplice sussidio economico. Ora, il Papa ha dichiarato pubblicamente queste cifre durante l'usuale conferenza stampa in aereo di ritorno dal viaggio apostolico in Ungheria e Slovacchia: «Mi diceva un capo di Stato che il calo della popolazione è incominciato da loro perché c'è stata una legge sull'aborto così forte che hanno fatto sei milioni di aborti, si calcolano, e questo ha lasciato un calo molto grande nella società di quel Paese». Forse per non lasciare dubbi o malintesi - considerato che la dittatura del pensiero unico di cui tutti siamo vittime è pronta a manipolare chiunque, Papa compreso, ai suoi fini - ha specificato: «Per questo la Chiesa è così dura su questo argomento, perché se accetta questo è come se accettasse l'omicidio quotidiano». Dunque, parole pesanti come macigni sulla coscienza di chiunque, in particolare dei credenti, di fronte alle quali la strategia di edulcorare, manipolare, modificare è perdente e, dunque, s'impone di passare al «piano B»: silenzio assoluto! Telecamere e microfoni spenti, pagine di giornale bianche e «guai» a chi ne parla. Ma la verità ha una forza incomprimibile e i fatti parlano da soli. Eliminare una vita umana non è mai degno di una società civile e il Papa si chiede e ci chiede: «È lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda domanda: è giusto assumere un sicario per risolvere un problema?». Con la sensibilità umana che gli è propria, specifica riferendosi alle donne che decidono di abortire: «Il nostro dovere è la vicinanza perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è una soluzione», anzi è una ferita profonda e sanguinante anche dopo anni. «Un prezzo tanto duro» dice Francesco, facendo eco alle parole di Giovanni Paolo II nell' Evangelium Vitae (n.99): «La Chiesa non dubita che in molti casi s'è trattato di una decisione sofferta, forse drammatica... la ferita nel vostro animo non s'è ancora rimarginata… non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza … Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, con la vostra sofferta testimonianza potete essere tra i più eloquenti difensori del diritto alla vita di tutti». Eppure il mainstream imperante continua a diffondere la menzogna che chi è contrario all'aborto è per ciò stesso nemico della donna, nemico della sua libertà, pericoloso seminatore d'odio che mina il «diritto d'aborto». La realtà è un'altra ed è esattamente opposta: la cultura della vita si propone di salvare entrambe le vite, quella del bimbo, garantendo il suo diritto a vivere, e quella della mamma cui viene data l'opportunità di portare a termine la gravidanza e tenere in braccio la sua creaturina. Solo una bieca quanto irrazionale ideologia abortista può spiegare perché mai non si destinano risorse per salvare vite umane, in un Paese come il nostro soffocato dalla denatalità. Nel recente Pnrr sono stanziati centinaia di milioni di euro per iniziative che vanno dagli «ecobonus» al «green car» fino al piano edilizio del «centodieci per cento». Per intendersi, 100 milioni significano 35.714 progetti Gemma, cioè dare la possibilità ad oltre 35.000 bimbi di essere salvati, quando sono cause economiche quelle che inducono la mamma ad abortire. Quanto poi al risvolto cultural-politico, le parole del Papa non sono altro che la conferma che un credente mai e poi mai, in coscienza, può dare il suo consenso a partiti e associazioni che promuovono, favoriscono, sostengano un omicidio. Pena «diventarne complici».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)