2021-04-08
Salvini: «Speranza non capisce il dramma delle partite Iva ma dovrà cedere»
Matteo Salvini (Getty images)
Il leader leghista: «Siamo entrati al governo per bilanciare l'approccio di Roberto Speranza. Presto si vedrà la discontinuità. Il Pd cerca l'incidente. Enrico Letta? Fuori dalla realtà»siamo davanti a un «tornare a chiudere».«Penso che sia urgente allentare le restrizioni, ovviamente dove i dati lo consentono. L'ho detto e lo ripeto: con le doverose cautele, l'Italia ha bisogno di tornare a vivere». Anche se ci sono segnali di insofferenza, il chiusurismo a prescindere del ministro Roberto Speranza ha la meglio.«Intanto abbiamo riaperto le scuole, mentre col governo Conte 2 avevano scelto la strategia fallimentare e costosa dei banchi a rotelle. L'impegno della Lega nel governo ha proprio la finalità di bilanciare l'approccio ideologico della sinistra e di Speranza: evidentemente non colgono il dramma di partite Iva, artigiani, ristoratori, aziende. Preferiscono discutere di ius soli e di poltrone».Monta la protesta, ci sono tafferugli, l'Italia che lavora è stanca degli arresti domiciliari. «La violenza non è mai la soluzione, ma il 99% delle persone che chiedono di poter tornare a lavorare lo fa in maniera pacifica e le aperture sono fondamentali per salvare milioni di famiglie e attività: è necessario allentare le restrizioni, nelle zone dove i dati sanitari lo consentono. Basta ideologia».Dopo 50 giorni ritiene ancora giusta la mossa istituzionale di entrare nel governo Draghi?«Sì, e sono sicuro che nelle prossime settimane ci saranno altri segnali di discontinuità. In meno di due mesi era impensabile invertire la rotta su tutti i temi, ma non abbiamo più Domenico Arcuri, Lucia Azzolina e Alfonso Bonafede, è cambiato il Cts, c'è un nuovo capo della Protezione civile, sui vaccini c'è stata un'accelerazione, le scuole sono riaperte, gli indennizzi arriveranno direttamente sui conti correnti senza vincolo di codici Ateco, non ci sono più i Dpcm e c'è stato un primo passo per la rottamazione delle cartelle esattoriali. A breve ci saranno riaperture ragionevoli. L'azione della Lega e del centrodestra c'è e si vede».Non teme che l'impopolarità di certe scelte e i compromessi con la sinistra possano erodere consensi a favore di Fratelli d'Italia?«Non ho scelto di entrare nel governo Draghi pensando al consenso, altrimenti sarei rimasto fuori. Voglio impegnarmi al massimo per ottenere risultati, perché il fallimento di questo governo sarebbe il fallimento dell'Italia».Su quali temi la Lega punta per essere decisiva accanto a Draghi?«Riaperture ragionevoli, rottamazione delle cartelle esattoriali, stop al blocco degli sfratti per chi non pagava prima del covid, aiuti concreti per famiglie e imprese, piano vaccinale efficace con produzione del siero anche in Italia senza aspettare l'Europa lenta e pasticciona. Aggiungo ovviamente l'immigrazione: basta sbarchi a raffica, è impensabile chiudere in casa 60 milioni di italiani e poi spalancare i porti». Cosa pensa dei continui mal di pancia del Pd nei suoi confronti, in contrasto con l'invito del presidente Sergio Mattarella all'unità nazionale?«Sono irresponsabili, cercano di sabotare il governo ma la Lega non risponde alle provocazioni».Ius soli, voto ai sedicenni, legge Zan: il Pd cerca l'incidente per farla uscire dal governo?«Temo di sì, ormai da dieci anni il Pd non riesce a vincere le elezioni ma attraverso giochi di palazzo è quasi sempre riuscito ad arraffare delle poltrone. Se ne faccia una ragione: in un momento così drammatico, il primo partito italiano e il centrodestra - che guidano 14 regioni su 20 - hanno il dovere di dire la propria perché rappresentano la maggioranza degli italiani».Enrico Letta sembra più a sinistra di Nicola Zingaretti.«Credo che gli anni a Parigi e la delusione di essere stato scaricato dal suo stesso partito quando era a Palazzo Chigi gli abbiano fatto perdere il contatto con la realtà».Quando Draghi dice «se l'Europa non funziona facciamo da soli» mostra un approccio nuovo. Si riconosce?«Assolutamente sì, ed è in netta discontinuità col governo precedente che diceva “siamo seri e seguiamo l'Europa senza dire ba", anche quando perfino la Germania di Angela Merkel aveva deciso di smarcarsi da Bruxelles».Un premier italiano autorevole può portare a Bruxelles uno spirito diverso rispetto al passato?«Me lo auguro. Draghi ha una forte maggioranza e ha grande credibilità. L'Italia merita di essere al tavolo europeo senza complessi di inferiorità. Di certo lui non si farebbe immortalare al bar mentre cerca di dare consigli alla Merkel come successo a Conte».A ottobre la cancelliera tedesca non ci sarà più, il Ppe sembra fermo. L'alleanza con il gruppo Visegrad può cambiare gli equilibri su Mes, patto di stabilità per un'Europa dei valori e non della burocrazia? «Siamo al lavoro per costruire una alternativa di centrodestra, disposta a difendere i valori della famiglia, del lavoro, delle radici giudaico-cristiane e della sicurezza ma che non è disposta a fare inciuci con la sinistra. Vorrei prendere il meglio del Ppe, dei Conservatori e del gruppo europeo di cui fa parte la Lega». Si parla di nuovo gruppo sovranista ma Giorgia Meloni si tiene stretto il suo.«Di fronte a una proposta seria e costruttiva sarà interesse di tutti superare lo stallo». Presto comincerà la partita per il Quirinale, da 26 anni espressione del centrosinistra. Che ruolo può avere il centrodestra e in particolare la Lega?«Governiamo 14 regioni su 20, significa avere molti elettori di centrodestra che saranno decisivi. Vogliamo un capo dello Stato equidistante e non tifoso: dovrà garantire tutti gli italiani e non una parte politica». La vostra coalizione non ha ancora espresso un candidato per città strategiche come Roma e Milano.«Tra Covid e nascita del nuovo governo le priorità sono state altre, ma abbiamo dei nomi autorevoli per tutte le città al voto. Sono sicuro che troveremo al più presto l'accordo definitivo». L'aggressione politico-mediatico-giudiziaria alla Lombardia (pur con dati vaccinali di vertice) è espressione del sistema Palamara?«Mi lasci dire che la trovo vergognosa: la Lombardia ha dati confortanti e viene messa alla berlina, perfino da influencer e presunti vip in cerca di ulteriore visibilità, mentre la rossa Toscana che vaccina giornalisti quarantenni malati di fama anziché gli anziani è trattata con i guanti. Evidentemente, qualcuno pensa che insultare dieci milioni di lombardi possa essere la strategia per colpire il centrodestra e la Lega». Dopo il caso Palamara con quale spirito affronta i processi che la riguardano?«La riforma della giustizia è un'urgenza di questo Paese, la faremo con un governo politico di centrodestra. Continuo a trovare assurdo rischiare fino a 15 anni di prigione per aver difeso l'Italia e i suoi confini ma ho estrema fiducia nei giudici...».Recentemente si è lamentato per lo squilibrio della Rai, soprattutto del Tg1. A giugno scadono i vertici, cosa pensa di fare?«Non staremo a guardare. L'obiettivo è puntare su persone capaci anziché occupare la Rai in modo militare come fatto per anni dalla sinistra. Certo, la Rai è come la giustizia: andrebbe riformata nel profondo...».Lei entrò nell'attuale legislatura da protagonista. Come pensa di uscirne?«Allo stesso modo, con la serenità di chi ha fatto quanto promesso. Sono fiducioso e ho deciso di scommettere sull'Italia».