Siti internet farlocchi propongono tariffe superscontate ed è facile cascarci. L'istituto che vigila sul settore ne ha chiusi 140 nei primi 9 mesi dell'anno. Ma ci si lamenta (e molto) anche delle compagnie regolari: soprattutto per i ritardi nei risarcimenti.
Siti internet farlocchi propongono tariffe superscontate ed è facile cascarci. L'istituto che vigila sul settore ne ha chiusi 140 nei primi 9 mesi dell'anno. Ma ci si lamenta (e molto) anche delle compagnie regolari: soprattutto per i ritardi nei risarcimenti.Guidate la vostra automobile, vi ferma la polizia per un controllo e scoprite che la vostra assicurazione è fasulla. Rischiate multa, sequestro del veicolo e sospensione della patente. Ma potrebbe andarvi peggio: se provocate un incidente, dovete indennizzare di tasca vostra il malcapitato che avete tamponato perché non siete coperti. Cose che capitano a chi, in cerca di un contratto di Rc auto a basso costo, si affida senza saperlo a siti internet farlocchi. Un fenomeno tutt'altro che marginale: l'Ivass, l'istituto che vigila sul settore assicurativo, ha individuato nei primi nove mesi di quest'anno ben 140 siti irregolari. Erano 103 lo scorso anno, 50 nel 2017. Utilizzano nomi fantasiosi ed evocativi come Polizzafacile.net, Polizzasicura.org, Prontopolizza.online, Polizza5giorni.it, Assicurazionileoni.it, Assicuraveloce.it. Le loro offerte di polizze Rc auto (in particolare quelle temporanee) spuntano sugli schermi dei computer sotto forma di banner o inserzioni pubblicitarie nei motori di ricerca. Cliccandovi sopra, si entra in pagine che replicano quasi perfettamente i siti delle società vere e che in alcuni casi utilizzano le credenziali di compagnie regolari. I truffatori delle compagnie di assicurazione fasulle sfruttano non solo il canale internet, ma anche Facebook, WhatsApp e il telefono. Secondo l'Ivass il giro d'affari di queste truffe supera i tre milioni di euro ed è in continua crescita. Il consiglio è di verificare sul sito dell'Ivass se la compagnia è iscritta nell'albo delle imprese di assicurazione italiane o negli elenchi delle imprese europee che possono operare in Italia.Di solito sono le compagnie di assicurazione a lamentarsi della disonestà degli italiani per giustificare l'alto livello dei premi che fanno pagare ai clienti. Ma tanti italiani onesti sono a loro volta vittima di fregature assicurative: non solo polizze false, ma anche «sinistri fantasma» inventati da automobilisti disonesti. E pure trucchetti e ritardi messi in campo dalle stesse compagnie regolari. Dietro il termine doppiamente horror «sinistri fantasma» si nascondono quegli incidenti che vengono attribuiti ad automobilisti inconsapevoli e del tutto estranei al danno. Sono truffe organizzate da quei furbetti che denunciano un incidente inesistente per incassare il risarcimento dell'assicurazione, attribuendo la responsabilità a chi non c'entra affatto. […] Fin qui siamo nel campo delle truffe. Ma anche sul versante delle assicurazioni regolari non mancano i problemi nel rapporto tra clienti e società. Nel 2018, come documentato dall'Ivass, le compagnie hanno ricevuto 97.279 reclami da parte degli utenti: quasi la metà, il 47 per cento, riguardano il settore dell'Rc auto (ritardi dei pagamenti al primo posto delle lamentele), seguiti dagli altri rami danni (37 per cento) e dal ramo vita (16). Ad alimentare il malcontento sono più le compagnie straniere rispetto alle italiane, e le società che operano sul web rispetto a quelle che usano i canali tradizionali come agenti e broker. […]Che cosa fa arrabbiare i clienti? Gli esempi sono tanti. Nel settore dell'assicurazione auto ci si lamenta per i ritardi nella liquidazione dei risarcimenti. Oppure i danneggiati ricevono comunicazioni di diniego di risarcimento che non sono adeguatamente motivate. Nel campo delle polizze mediche una compagnia dilazionava o negava la prestazione agli assicurati appellandosi ad aspetti formali, costringendo gli stessi a ricorrere sistematicamente al giudice: immaginatevi che bella esperienza per una persona malata. A Roma alcune società si sono contraddistinte per la lentezza nella liquidazione dei sinistri determinati dal dissesto del manto stradale.[…]Le compagnie che hanno ricevuto più reclami in rapporto al numero di contratti stipulati [...] sono Axa global direct, Zurich e la piccola Assicurazioni di Roma.Le società invece che hanno ricevuto più reclami in assoluto sono UnipolSai, Generali, Allianz, Rbm salute. Mentre i primi tre nomi sono abbastanza scontati, trattandosi di compagnie con decine di migliaia di clienti, colpisce la presenza al quarto posto della Rbm salute, meno nota al grande pubblico. In realtà, è la più grande compagnia in Italia specializzata nell'assicurazione sanitaria per raccolta premi e per numero di assicurati. Lavora soprattutto con fondi integrativi di categoria e grandi aziende. […]Rbm replica sottolineando che si tratta di una «crescita fisiologica dei reclami direttamente collegata alla numerosità dei sinistri gestiti.[…] Inoltre, secondo la società è naturale che gli assicurati, tradizionalmente poco abituati ai meccanismi della sanità integrativa, facciano fatica a orientarsi tra le varie prestazioni di cui hanno diritto e le modalità di rimborso. Ma alla fine l'impressione è sempre la stessa: di avere cioè a che fare con aziende che pretendono di incassare subito e che pagano il più tardi e il meno possibile.
2025-12-02
Ucraina, oggi Witkoff incontra Putin. Zelensky e Macron insistono per non cedere territori
Steve Witkoff (Ansa)
- Ieri il colloquio del presidente ucraino con l’omologo francese, Rutte, diversi leader europei e Starmer. Meloni: «Convergenza Usa-Unione, Mosca dia il suo contributo».
- Col debito Ue armiamo Kiev anziché l’Europa. Fondi Safe di 15 Stati con aiuti alla resistenza. Bruxelles insiste sui beni russi, il Belgio: «Rischio bancarotta».
Lo speciale contiene due articoli.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 2 dicembre con Carlo Cambi
L'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio (Imagoeconomica)
- Inchiesta sulla scalata a Piazzetta Cuccia: l’ad è indagato per «concorso esterno in ipotesi di concerto» con Caltagirone e Milleri. Per gli inquirenti l’offerta di scambio non serviva. Escluso un ruolo del Mef.
- Al setaccio gli acquisti in Borsa delle Casse. Enasarco, Enpam e la Cassa Forense avrebbero dato una mano a Delfin & C.
Lo speciale contiene due articoli.
L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (Ansa)
L’ammiraglio Cavo Dragone, capo militare: «Dovremmo essere più aggressivi con Mosca, cyberattacchi per scongiurare imboscate». Ma l’Organizzazione ha scopi difensivi: questa sarebbe una forzatura. Con il rischio che dal conflitto ibrido si passi a quello coi missili.
«Attacco preventivo». L’avevamo già sentito ai tempi dell’Iraq e non andò benissimo. Eppure, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare Nato, ha riproposto uno dei capisaldi della dottrina Bush in un’intervista al Financial Times. Si riferiva alla possibilità di adottare una strategia «più aggressiva» con la Russia. Beninteso, l’ipotesi verteva su un’offensiva cyber: «Stiamo studiando tutto sul fronte informatico», ha spiegato il militare.






