2019-09-12
La Toscana patrocina a sua insaputa il convegno con gli amici del guru Foti
La dem Rosanna Pugnalini replica al nostro articolo sull'evento di Firenze in tema di abusi sui minori a cui sarà presente l'avvocato del guru di Hansel e Gretel: «Il programma non lo abbiamo stabilito noi».Nei giorni scorsi abbiamo raccontato che il prossimo 16 settembre, a Firenze, si terrà un convegno intitolato «Proteggere i bambini e le bambine dalla violenza assistita». Il convegno in questione è patrocinato dal Consiglio regionale e dalla Commissione pari opportunità della Toscana e a introdurlo saranno due esponenti del Partito democratico: Eugenio Giani e Rosanna Pugnalini. Parlando del convegno ci siamo permessi di notare un particolare: si parla di abusi sui bimbi, ma non sono previsti interventi sul caso Bibbiano. Invece ci sarà un intervento di Andrea Coffari, ovvero l'avvocato difensore di Claudio Foti nonché componente dell'associazione Rompere il silenzio, di cui fanno parte - oltre a Foti medesimo - vari indagati di «Angeli e demoni». Coffari parlerà di «Violenza su donne e bambini: apologia della pedofilia, negazionismo, cattivi maestri e ddl Pillon-Camerini». Insomma, a quanto pare per il Pd e le istituzioni Toscane la vicenda «Angeli e demoni» è come se non esistesse. Mentre sulla Val d'Enza cala il silenzio, le idee di Foti e dei suoi circolano senza problemi. Al nostro articolo ha inteso replicare, con una lettera, la presidente della Commissione regionale pari opportunità della Toscana, la già citata Rosanna Pugnalini. «Preciso», ci scrive la signora, «che il Consiglio regionale della Toscana e la Commissione regionale pari opportunità, che presiedo, non hanno avuto un ruolo diretto sul programma del convegno». A suo dire, «l'articolo, per la parte che ci chiama in causa, è un mero tentativo di strumentalizzazione, che mira a dare una rappresentazione fuorviante del ruolo dell'assemblea legislativa della Toscana e della Commissione regionale che rappresento. È dunque necessario ristabilire la verità dei fatti». Ed ecco i fatti: «Il convegno in questione», dice la Pugnalini, «è organizzato dall'associazione Artemisia di Firenze e si svolgerà al ridotto del teatro della Pergola, affittato a loro spese. Il Consiglio regionale della Toscana e la Commissione regionale Pari opportunità hanno concesso, come avviene per centinaia di altre richieste simili, il proprio patrocinio gratuito, cioè senza alcun contributo economico. Proprio in virtù del patrocinio concesso sono stati invitati a portare un saluto in apertura dei lavori». In buona sostanza, l'esponente del Pd ci spiega che l'evento è stato organizzato in autonomia da una associazione, e che le istituzioni non sapevano nulla del programma, non avendo contribuito a stilarlo. Le possibilità sono due: o le autorità toscane hanno letto il programma e lo hanno condiviso e approvato (tanto da inviare due rappresentanti per i saluti), oppure dobbiamo dedurre che esse concedono patrocini a scatola chiusa, senza verificare che cosa si dica ai convegni. La lettera della Pugnalini, però, prosegue. «La giornata del 16 settembre», si legge, «presenta un programma che prevede di dare la parola a più voci, per riflettere su un tema, quello del contrasto alla violenza sui minori, che è uno dei temi su cui Il Consiglio regionale e la Commissione regionale Pari opportunità sono impegnati da sempre. [...] Tra i partecipanti all'iniziativa ci sono molti di coloro - singoli, associazioni, organizzazioni - che da anni si occupano e denunciano le criticità del sistema di tutela e protezione da ogni tipo di violenza». Il punto è proprio qui: se davvero si volessero denunciare le criticità del sistema di gestione dei minori, bisognerebbe invitare voci critiche. E non dare spazio a un unico punto di vista, guarda caso favorevole a Foti e compagni. Ma vediamo come conclude la sua lettera la signora Pugnalini. «Il compito delle istituzioni, di fronte a vicende gravi come quella da cui trae origine l'articolo e di fronte alle reazioni che generano», scrive, «è quello di rispondere in modo non simmetrico a polarizzazioni inutili. Ritengo quindi dannosa ogni gogna mediatica o confondere i piani. Per ciò che ci e mi riguarda è utile che si accertino i fatti, con l'eventuale colpevolezza dei singoli e l'eventuale collusione del sistema. Ma si deve, sempre e comunque, evitare la strumentalizzazione e si deve distinguere nel merito». Niente strumentalizzazioni politiche, benissimo. Ma allora diteci: perché, se volete analizzare un sistema che non funziona, non mettere un contraltare a chi parla di «negazionismo» e di «amici dei pedofili»? Perché andate a introdurre un convegno in cui ci sarà un intervento feroce contro il ddl Pillon? Per altro, il riferimento è a un «ddl Pillon-Camerini» che non esiste, e si chiama in causa, in modo offensivo e sbagliato, un esperto di vaglia come Giovanni Battista Camerini, che non ha firmato alcuna legge. Ovvio, la Toscana è liberissima di fare tutti i convegni che vuole, e Andrea Coffari - che non è certo un criminale - può e deve poter dire ciò che egli ritiene giusto, anche se noi non siamo d'accordo. Ma almeno, cari amici del Pd toscano, abbiate il coraggio delle vostre azioni. Dite che abbracciate una linea politica e ideologica ben precisa anche sulla questione affidi, e sostenetela fino in fondo. Volete fare i convegni che sposano - in modo più o meno moderato - le idee di Foti, quelle che abbiamo visto all'opera in Val d'Enza? Fatelo pure. Ma lasciate che i toscani e gli altri italiani lo sappiano, così potranno giudicarvi come meglio credono.