2024-11-26
La sinistra anti femminicidi occupa: «Né Meloni, né Boldrini sono modelli»
Blitz di Cambiare rotta nell’ateneo di Bologna in nome della Palestina. Mentre le parole del premier fanno impazzire il Pd. Francesco Boccia: «Deve giustificare l’Albania». E Fdi snocciola tutti i provvedimenti rosa.Non deludono mai le attese, i collettivi universitari. Se non ci fossero, lo diciamo senza ironia, bisognerebbe inventarli. Parliamo in questo caso del collettivo Cambiare rotta, che ieri, per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha «okkupato» un’aula nel complesso di via Belmeloro, a Bologna, gesto rivoluzionario immortalato dalla canonica foto di gruppetto, con un paio di fumogeni rossi e il bandierone della Palestina (lo spazio è stato infatti dedicato alla militante palestinese Shadia Abu Ghazaleh). Particolare curioso, il comunicato che ha accompagnato l’azione, pubblicato sui social, mette sullo stesso piano Giorgia Meloni e Laura Boldrini, che (immaginiamo) mai avrebbero pensato di essere accomunate in una dimostrazione di protesta. «L’abbiamo detto e l’abbiamo fatto: ogni giorno», scrivono gli attivisti, «deve essere No Meloni day. Nella Giornata contro la violenza sulle donne abbiamo deciso di prenderci uno spazio qui in università e dedicarlo a Shadia Abu Ghazleh, donna palestinese, militante del Fplp che come tantissime altre donne resistenti in Palestina e non solo, ci ha indicato la via per rispondere all’oppressione e alla violenza sistemica di questa società: non da vittime ma da rivoluzionarie. Messi di fronte alla retorica dell’empowerment e non dell’emancipazione, serva del nostro sistema economico, che celebra le donne “che ce la fanno” e relega le altre in un sistema oppressivo e abusante», recita ancora il comunicato di Cambiare Rotta, «noi rispondiamo con un secco rifiuto! Rifiutiamo gli esempi che questo sistema ci propina, come Meloni e Boldrini, i nostri esempi sono le donne che resistono ogni giorno dalla Palestina, passando per il Libano fino all’America latina, cosi come le donne partigiane». Ma ieri è stata anche la giornata della Grande strumentalizzazione delle parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nel corso dell’intervista rilasciata a Donna moderna in occasione della Giornata ha, tra l’altro, dichiarato: «Adesso verrò definita razzista ma c’è un’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché», ha aggiunto la Meloni, «quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte». La sinistra si è scatenata, arrivando addirittura a tirare in ballo la questione del centro in Albania. «Colpisce che in una giornata come questa», ha attaccato il capogruppo al Senato del Pd, Francesco Boccia, «da destra e nel governo continuino a cercare nemici e a individuare colpevoli stranieri per reati, come quelli della violenza contro le donne e del femminicidio, che le statistiche, non il Pd, ci dicono essere di natura non etnica ma nella maggioranza dei casi assolutamente nostrana. Questa narrazione non aiuta quella che dovrebbe essere una battaglia comune. Può essere forse utile per giustificare lo spreco del centro migranti in Albania», ha aggiunto Boccia, «ma i dati ci dicono che in più del 70% dei casi il femminicida è un familiare o un conoscente: il partner o l’ex partner». «Fa una brutta impressione», ha sottolineato la capogruppo di Avs alla Camera, Luana Zanella, «che il primo presidente del Consiglio donna non sappia cosa dire sulla violenza maschile contro le donne: afflitta dal tic securitario, non ha trovato di meglio che “sparare” contro l’immigrato clandestino. Non è un modo serio di affrontare la piaga dei femminicidi». La serie di dichiarazioni-fotocopia diramate ieri dalla sinistra è lunghissima. Parole, parole, parole alle quali però il governo di centrodestra risponde con i fatti. Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari sociali alla Camera, ha snocciolato nel dettaglio i dati dell’azione del governo Meloni sul fronte del contrasto alla violenza sulle donne e del sostegno alle vittime: «Già con la manovra 2023», ha ricordato Vietri, «è stato incrementato il fondo a sostegno del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne di 10 milioni di euro l’anno a partire dal 2023: da quest’anno le risorse ammontano a 20 milioni di euro (passando da 35 a un totale record di 55 milioni di euro) per le Case rifugio e i Centri antiviolenza. Con la legge di Bilancio 2024», ha aggiunto la Vietri, «è stato previsto un finanziamento permanente, a decorrere dal 2024, di 10 milioni di euro in favore del cosiddetto “reddito di libertà”». Oltre a questo, è stato promosso il «microcredito di libertà» con la possibilità di ottenere prestiti a fondo perduto fino a 10.000 euro per spese contingenti e prestiti fino a 50.000 euro per consentire alle donne di aprire una propria attività imprenditoriale. Nel Bilancio 2025, attualmente in prima lettura alla Camera, è stato disposto l’incremento, di 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per favorire l’orientamento e la formazione al lavoro per le donne vittime di violenza».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.