2020-01-16
La prova di volo del koala di Leonardo che ha vinto la mega commessa Usa
True
I nuovi TH-37As dell'US Navy serviranno per formare i piloti, dunque questa caratteristica si traduce nella possibilità di organizzare vere aule volanti, metodo che sveltisce l'addestramento.Come vola il nuovo elicottero addestratore della Marina degli Stati Uniti. Lo speciale comprende due articoli e gallery fotografiche.In breve potremmo dire che ci siamo aggiudicati un contratto perché abbiamo presentato ciò che serviva, al giusto costo, e quello che servirà nei prossimi vent'anni, senza fronzoli. Ma soprattutto che eravamo pronti per farlo. Dunque la vittoria del TH-119 di Leonardo per soddisfare il contratto della Marina Militare Usa denominato Advanced Helicopter Training System (AHTS), vale molto più dei 176.5 milioni di dollari previsti dall'iniziale fornitura di 32 elicotteri. Ed anche se saranno costruiti negli usa come ogni fornitura militare impone, e prenderanno il nome di TH-73As, l'impresa di Leonardo elicotteri sarà sempre ricordata come la vittoria del piccolo AW119 koala (dal quale deriva) contro il Bell 407Gxi con pedigree 100% americano e l'arrogante, quanto immaturo, H135 di Airbus. Chiamarlo «piccolo koala» è riduttivo, s'intende, anche se è l'ultimo elicottero mono turbina derivato dal capostipite di una generazione di successo come quella dell'Agusta 109. Non ha carrello ma robusti ed economici pattini e rispetto ai concorrenti offre più spazio interno. I nuovi TH-37As dell'US Navy serviranno per formare i piloti, dunque questa caratteristica si traduce nella possibilità di organizzare vere aule volanti, metodo che sveltisce l'addestramento. Pieno pesa al massimo 2,75 tonnellate, un vantaggio per atterrare anche su navi di stazza contenuta, è sollevato da un motore americano/canadese, il diffuso Pratt/Whitney Canada PT6B-37A in grado di sviluppare 747 KW di potenza, ovvero circa mille cavalli. Ha una linea che favorisce la velocità e al massimo delle prestazioni arriva a superare di poco i 265 kmh. Significa che in condizioni ideali (pilota, istruttore e due allievi, in condizioni di temperatura standard e miglior quota) vola su distanze di oltre 900 km. E questo in mare conta. A vuoto pesa circa una tonnellata e mezzo, che con mille cavalli consente di posarsi a quote notevoli, quasi 6.000 metri (con l'ossigeno a bordo per gli occupanti), cioè a quote inferiori di sfruttare un esubero di potenza. Il contratto oltre i 32 elicotteri prevede pezzi di ricambio, attrezzature ausiliarie e servizi di supporto, con consegne che proseguiranno fino al 2021, ma il contratto può estendersi fino a 130 esemplari come parte di un accordo che potrebbe valere fino a 648 milioni. Il TH-73As fornirà una moderna piattaforma di addestramento per elicotteri che soddisfa i requisiti di addestramento sia per gli elicotteri da combattimento, sia per i convertiplani Osprey CMW-22B in arrivo nel prossimo futuro. Questi nuovi elicotteri assicureranno che la Marina Usa abbia la capacità di addestrare 600 piloti fino al 2040 presso la base di Whiting Field di Milton, Florida, professionisti destinati anche alla Guardia Costiera. L'elicottero che sarà dismesso è il vecchio (si fa per dire, degli anni Ottanta) Bell TH-57 Sea Ranger, una vera icona che però è diventata con il tempo troppo onerosa da mantenere. Leonardo costruirà principalmente gli elicotteri attraverso la sua sussidiaria statunitense AgustaWestland Philadelphia, che ha sede nell'omonima città della Pennsylvania. La stessa azienda che sta costruendo i nuovi elicotteri MH-139A Grey Wolf dell'Air Force, una variante dell'AW139 di Leonardo, ma fatta in collaborazione con Boeing. Chissà quale nome sceglierà la Navy per il suo nuovo elicottero, ma certo non lo battezzerà "piccolo koala".Intanto Leonardo sta partecipando da ieri al Kuwait Aviation Show, dove presenta sia velivoli sia elicotteri, ma anche sistemi per il controllo del traffico aereo.Leonardo insieme con l'Aeronautica Militare italiana hano portato in Kuwait l'Eurofighter Typhoon e il bitorbina da trasporto/multimissione C-27J multimissione, ed anche le sue soluzioni di addestramento basate sui velivoli M-345 e M-346. Le tecnologie di Leonardo sono già in servizio in Kuwait, dove l'azienda ha fornito infrastruttura per l'aeroporto di Kuwait City, compresi i sistemi di gestione dei dati, il radar primario e un Sistema ADS-B (Automatic Dependent Surveillance Broadcast) per il controllo del traffico aereo. Leonardo ha ha inoltre fornito il nuovo sistema di gestione dei bagagli del Terminal 4 dell'aeroporto di Kuwait City. Per gli elicotteri, sono esposti gli AW169 che garantiscono il trasporto terrestre e offshore alla Kuwait Oil Company, con una flotta gestita da Falcon Aviation Services. Grazie alla presenza dell'Aeronautica Militare italiana ci sarà l'esibizione in volo dell'Eurofighter Typhoon eseguita dal Reparto Sperimentale Volo. Negli ultimi anni 24 piloti dell'aeronautica kuwaitiana si sono guadagnati le ali grazie alla nostra Aeronautica Militare frequentando l'Air Force International Training Academy di Galatina a Lecce. Leonardo è integrato.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/la-prova-di-volo-del-koala-di-leonardo-che-ha-vinto-la-mega-commessa-usa-2644820971.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="come-vola-il-nuovo-elicottero-addestratore-della-marina-degli-stati-uniti" data-post-id="2644820971" data-published-at="1757834605" data-use-pagination="False"> Come vola il nuovo elicottero addestratore della Marina degli Stati Uniti Leonardo Durante la mia carriera di Flight Test Engineer ho avuto soltanto una volta l'occasione di volare sul "119". Un esemplare privato, arredato in modo elegante e non certo spartano come saranno quelli dell'U.S. Navy, ma l'aerodinamica e gli impianti sono i medesimi. Bisogna ammettere che la strumentazione digitale integrata di cui dispone questo elicottero, ovvero i quattro schermi davanti a istruttore e pilota, aiutano molto. Ogni informazione è condivisa e ridondante e non serve far ballare gli occhi per cercare alcun parametro. Un vantaggio per chi deve abituarsi a sistemi complessi come quelli degli elicotteri da combattimento. I sistemi avionici IDU-680 EFIS di Genesys AeroSystems sono quelli ben conosciuti del bimotore AW109 e anche grazie a questi Leonardo è riuscita a certificare dall'autorità aeronautica americana un mono turbina per il volo strumentale. I sistemi idraulici dei comandi sono doppi e quasi identici, tranne per il fatto che il numero due non aiuta il servo del rotore di coda che si controlla con la pedaliera. La ridondanza garantisce che ogni singolo guasto non richieda un'azione immediata e quindi se l'avaria capitasse durante un volo senza visibilità esterna (cioè in condizioni di volo strumentale), l'allievo non avrebbe motivo per farsi prendere dal panico. Un altro vantaggio, soprattutto per i militari, è l'accesso immediato a tutte le aree e i vani dell'elicottero per eseguire i controlli. Soprattutto ci sono opportune maniglie e punti per salire in piedi e restarci in modo stabile. Sembra un dettaglio, ma è essenziale nel caso di operazioni continue in ambienti magari ostili come quelli nei quali può trovarsi un militare, a cominciare da chi farà manutenzione a bordo di una nave che oscilla per il moto ondoso. La presa di alimentazione elettrica esterna, che sulle navi viene spesso usata per consentire la partenza del motore a turbina senza insistere sulla batteria di bordo, si trova sul lato anteriore destro della fusoliera ed è facilmente visibile al pilota, un vantaggio che elimina la necessità di collegamenti interfonici tra elicottero e tecnici a bordo. Sono semplici tutti i controlli, sia quelli al rotore principale sia a quello di coda, e questo significa tempi ridotti per le operazioni pre-volo. Apprezzabile anche il vano portabagagli sul lato destro, per chi sa che la missione lo terrà fuori base per qualche giorno. La gestione del motore è completamente elettronica digitale, il sistema di alimentazione è costituito da due serbatoi principali sotto il pavimento della cabina e uno superiore dietro i sedili posteriori nella cabina. Il carburante scende per gravità dal serbatoio superiore a quello inferiore destro e da qui la pompa elettrica lo sposta da destra a sinistra nel serbatoio che poi alimenta il motore. Il decollo non implica movimenti strani, così come non è complesso gestire rotte e sistemi usando i tasti multifunzione degli schermi in cabina. L'elicottero dispone anche di un autopilota analogico Sperry/Honeywell, che se non è l'ultimo grido è comunque un sistema che consente al pilota di ragionare tranquillamente eseguendo poi la rotta impostata senza difficoltà. La visibilità esterna, specialmente verso il basso, è ottima e immagino che nel trovare una nave in mezzo all'oceano, magari con condizioni meteo marginali questo aiuti l'equipaggio. Un'altra caratteristica ottima per l'addestramento è la capacità del 119 di gestire le emergenze motore. Insistendo un po' con chi mi stava accanto (il proprietario, ndr), sono riuscito a far simulare una piantata del motore da circa 400 metri di quota e impostare una discesa d'emergenza di circa 600 metri al minuto. L'allarme di basso numero di giri rotore ha suonato per mezzo secondo, poi la manovra, che in gergo si chiama autorotazione, è riuscita senza problemi nonostante io non sia un asso, quindi mettendomi nei panni di un allievo riconosco che la macchina perdona ma non troppo, come giusto che sia, ma privata della potenza del motore conserva bene l'energia nel rotore, almeno quella che serve per appoggiarlo a terra senza danni salvando gli occupanti. I pattini poi hanno fatto il resto, strisciando per terra per una ventina di metri. Insomma, gli italiani stanno offrendo agli Usa un mezzo per l'addestramento che le nostre stesse forze armate non hanno, e un po' di invidia inevitabilmente sale.
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.