2019-06-15
La procura indaga su Blackstone e l'immobile di via Solferino. Il «Corriere» sventola la notizia
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Nella querelle tra il fondo di private equity e il presidente di Rcs arrivano i giudici. Si indaga per usura. A settembre l'udienza dell'arbitrato promosso dall'azionista di maggioranza del gruppo editoriale che rischia di risarcire il gruppo statunitense per 600 milioni di euro. Tra il fondo statunitense Blackstone e l'azionista di maggioranza di Rcs, Urbano Cairo, si mette in mezzo la procura di Milano. I giudici potrebbero dare una mano all'imprenditore - editore milanese, patron del Torino calcio, considerato da più parti come un possibile nuovo leader politico. Perché è una notizia di non poco conto quella pubblicata proprio dal Corriere della Sera sabato 15 giugno. A palazzo di Giustizia ci sarebbe un'inchiesta per usura, al momento a carico di ignoti, proprio sulla cessione del 2013 della sede del quotidiano di via Solferino al gruppo americano per 120 milioni di euro. E' singolare il modo in cui sia venuta fuori la notizia: sei anni fa uno dei soci avrebbe presentato un esposto, ripescato soltanto adesso. Di sicuro la vicenda è molto complessa. E negli ultimi mesi aveva messo in difficoltà proprio Cairo, che in quanto maggiore azionista di Rcs si era visto citare proprio da Blackstone al tribunale di New York con una richiesta di risarcimento danni di 300 milioni di euro, con la possibilità di arrivare a 600. Quando Rcs decise di rimettere a posto i conti con un aumento di capitale di 400 milioni di euro, gli immobili di via San Marco e via Solferino erano un asset prezioso e furono ceduti al fondo Blackstone, fissando a 10,4 milioni il cane di affitto annuo. All'epoca Cairo era azionista di minoranza e nel novembre 2016, aumentato il proprio peso nell'azionariato, aveva promosso un arbitrato per rendere nullo il contratto. Anche perché – come spiegò durante l'ultima assemblea di Rcs «da un'esame della vendita dell'immobile a Blackstone, abbiamo ritenuto che ci fossero gli estremi per cominciare un arbitrato e lo abbiamo deciso tutti assieme in consiglio. Era, secondo noi, un atto dovuto». Del resto «non ero consigliere quando fu venduto l'immobile – aveva ricordato il presidente - ero un semplice azionista con il 2,7% e ai tempi scrissi una lettera al presente Rcs di allora, Angelo Provasoli, in cui chiedevo lumi su questa vendita che ritenevo fatta a un prezzo molto più basso di quanto, secondo me, valesse l'immobile». A novembre 2018 Blackstone decise di rispondere anche perché aveva trovato un'intesa per vendere ad Allianz Real Estate. «Dopo aver incrementato il valore delle proprietà negli ultimi cinque anni (durante i quali Rcs non si è mai lamentata della transazione del 2013) - si leggeva nella memoria presentata dal fondo Usa quando presentò la causa al tribunale di New York - Blackstone ha cercato un acquirente e recentemente è arrivata una lettera di interesse da parte di Allianz Real Estate. Le parti erano sulla strada giusta per chiudere l'operazione «quando il presidente Urbano Cairo ha dichiarato nulla e vuota la transazione del 2013 denigrando Blackstone e interferendo con la vendita ad Allianz».C'è anche una disputa sul tribunale di competenza: Italia o Stati Uniti?. Ora la procura di Milano potrebbe mettere le cose a posto. Ma si dovrà aspettare il 16 settembre, data della prossima udienza dell'arbitrato Rcs - Blackstone. Nella procedura arbitrale, il gruppo editoriale è rappresentato da Enzo Roppo, Blackstone da Vincenzo Mariconda. Il collegio arbitrale è presieduto dal magistrato Renato Rodorf. Rcs è assistita dallo studio Erede, Blackstone dallo studio Iannacone e Gatti Pavesi Bianchi.