2020-08-25
La nave di Carola fa un altro carico e punta dritta alle coste italiane
La Sea Watch, con a bordo 221 clandestini, si sta dirigendo verso la Sicilia. Ieri nella regione, su 65 nuovi positivi, 58 erano immigrati. Ma la Caritas di Palermo insiste: «I migranti non sono untori, è colpa dei turisti».Solito copione delle Ong: il governatore della Sicilia, di centrodestra, che firma l'ordinanza di divieto di sbarco, e la Sea Watch 4 con 221 migranti a bordo fa rotta verso la Sicilia. Tre soccorsi in 48 ore, nave strapiena e nessuna considerazione dei sindaci siciliani non più in grado di dare accoglienza, ma soprattutto preoccupati per la sicurezza sanitaria dei cittadini mentre la Caritas palermitana denuncia: «I migranti non sono untori, i contagi colpa dei mancati controlli ai turisti». Tesi smentita però dai numeri: ieri in Sicilia sono stati registrati 65 nuovi casi di Covid, 58 di questi sono migranti a Lampedusa. Casi che portano a 941 gli attuali positivi nell'isola.In missione da una settimana davanti alle coste della Libia, da ieri pomeriggio l'ong tedesca, dopo il terzo soccorso in 48 ore, ha a bordo 221 migranti di cui alcuni ipotermici e nove bambini. Tutti assistiti dal team di Medici senza frontiere. All'inizio della missione, iniziata nel giorno di Ferragosto, Sea Watch aveva spiegato: «Questa è la nostra risposta al blocco delle navi umanitarie. Continuare a provare, perché non sappiamo e non possiamo fare altro. E perché ce lo hanno chiesto più di 500 organizzazioni della società civile europea, donandoci una nave che salvi le persone», motivando così il ritorno in mare della ong di Carola Rackete per salvare naufraghi nel Mediterraneo dopo il blocco della precedente imbarcazione da parte delle autorità italiane.Stanotte è scaduta l'ordinanza del governate Nello Musumeci che prevede lo sgombero degli hotspot dell'isola e il divieto di sbarco nell'isola. Dopo la presa di posizione del Viminale di Luciana Lamorgese e il coro di disapprovazione della sinistra, Musumeci è stato chiaro: «La competenza sull'immigrazione è dello Stato, ma le norme anti Covid non sono rispettate. La materia sanitaria è della Regione». E per questo è pronto a rivolgersi alla magistratura. E ieri dopo l'attacco della diocesi di Palermo e dell'arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, che ha invitato a «non soffiare sul fuoco della paura e della rabbia», è fatta sentire anche la Caritas di Palermo e l'ufficio Migrantes: «Tutti ricordano come la Regione siciliana aveva nei mesi scorsi, per bocca dello stesso presidente, prefigurato misure di controllo severissime per i turisti orientati a trascorrere le loro ferie in Sicilia (trovandosi tra costoro, anche persone provenienti da Paesi ad alta diffusione primaria del Covid). Di quel che fu preannunziato a maggio finora non si è visto nulla, né si sono messi in atto protocolli di sicurezza volti a evitare assembramenti o altre forme di pericolosa promiscuità». Dopo l'annuncio che la ong si stava avvicinando con il carico di migranti è intervenuto il leader della Lega, Matteo Salvini: «Il governo vieterà l'ingresso nelle acque territoriali a Sea Watch 4 o pensa di concedere l'ennesimo sbarco?». L'ex ministro ha poi incalzato il governo: «Il Viminale è stato rapidissimo a trasformare la Sicilia in un campo profughi e in un lazzaretto, ma tace sui ricatti delle ong. Perfino i sindaci siciliani di Pd e M5s chiedono la chiusura dei porti. Ci sono notizie della redistribuzione negli altri Paesi europei? L'accordo di Malta che fine ha fatto? Questo governo minaccia la Sicilia e mette in pericolo tutta Italia». Poi la richiesta al governo: «Vieti l'ingresso delle ong nelle nostre acque, applicando il decreto sicurezza, e dimostri agli italiani che il tanto celebrato accordo di Malta funziona davvero». E infine l'affondo a Conte e ai giallorossi: «Raccontano di essere credibili, allora ci aspettiamo la notizia dell'immediata redistribuzione dei presunti profughi in altri Paesi europei. La verità è che questo governo mette in pericolo l'Italia». Intanto continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa: ieri mattina da due barchini sono sbarcati 28 migranti: in una imbarcazione c'erano 13 tunisini e nell'altra 15. I due gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola, struttura da cui erano stati già trasferiti 41 migranti, imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle dove sono arrivati in mattinata e poi trasferiti al centro d'accoglienza di Caltanissetta. Da venerdì a ieri, su disposizione della Prefettura di Agrigento, sono stati trasferiti 337 migranti da Lampedusa. Nel frattempo ieri pomeriggio la nave quarantena Aurelia ha raggiunto l'isola per il trasbordo di una parte dei più di 1.200 migranti presenti nell'hotspot che ne può ospitare 120. All'interno del centro ci sono anche 28 persone positive, cui potrebbero aggiungersene altre dopo gli ultimi tamponi effettuati. Da oggi, grazie all'ordinanza Musumeci le cose dovrebbero cambiare.
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».