2020-05-16
Evviva, l’Ue sta con gli italiani. Una di sicuro: è la Mogherini
L'ex commissaria Ue, oltre a un assegno da 15.000 euro al mese, incassa un'altra poltrona nella galassia europeista: sarà rettore del Collegio di Bruges, prestigiosa istituzione fondata da Winston Churchill e Alcide De Gasperi. Ancora una volta è caduta in piedi.Poi dicono che l'Europa non fa niente per gli italiani. Non è vero. Non per tutti, almeno. Per esempio c'è un'italiana che ha già trovato il suo Recovery Fund: il nuovo strumento di aiuto made in Bruxelles, si sa, è ancora in fase di gestazione. E probabilmente non potrà soccorrere i cittadini affamati prima del 2021, ammesso che entri mai in funzione. Ma Federica Mogherini il suo Recovery Fund l'ha già trovato. Sarà nominata infatti rettore del Collegio d'Europa di Bruges, la prestigiosa scuola di formazione post universitaria, fondata nel 1949 da De Gasperi e Churchill, che fa capo a una fondazione privata ma che sforna buona parte dei funzionari delle istituzioni Ue. Come non essere felici per lei? Ci sono milioni di italiani che stanno perdendo il posto di lavoro. Lei da quando ha finito il suo mandato europeo ne ha già trovati due: prima alla guida di un comitato Onu sugli sfollamenti interni. Ora, in piena crisi, come magnifico rettore. E voi osate lamentarvi ancora dell'Europa? Per altro, la medesima Europa, forse temendo le ristrettezze della Mogherini nell'attuale circostanza emergenziale, le sta pagando anche un sussidio non da poco. Seicento euro? Ottocento? Mille? Macché: 15.000 euro al mese. Proprio così. Lo chiamano assegno di reinserimento e viene versato a ogni commissario per due anni, quando ha finito il suo mandato, forse per ricompensarlo del duro lavoro svolto nei palazzi Ue. Una specie di superbuonuscita, insomma. O, se preferite, un reddito di cittadinanza, però in formato extraluxe: dal 45 al 60% dello stipendio da commissario (che nel caso della Mogherini ammontava a 31.000 euro al mese). Chi riceve questo stipendiuccio ha un solo obbligo: chiedere alla Commissione europea il via libera prima di accettare un qualsiasi incarico. Inutile dire che il via libera a Federica per diventare rettore del Collegio d'Europa di Bruges sia stato subito accordato. Pare che, però, alcuni tra i suoi nuovi colleghi non abbiano gradito. Dicono, quelle malelingue, che l'ex pupilla di Veltroni non ha i requisiti per diventare rettore, dal momento che non ha alcuna esperienza accademica alle spalle. Ma che vuol dire? Aveva forse esperienza per fare il ministro degli Esteri nel primo governo Renzi? No, tanto è vero che l'allora premier fece di tutto per sbolognarla all'Europa alla prima curva. E aveva esperienza per fare il ministro degli Esteri dell'Ue? No, tanto è vero che in cinque anni non è riuscita a lasciare una traccia significativa che sia una. L'unico successo che ha annunciato con orgoglio al mondo, cioè l'accordo sul nucleare con l'Iran, è stato travolto dagli eventi e da Trump. In compenso si è rifatta con il record delle spese pazze: 75.000 euro per tre giorni a Baku e Erevan. Ma che ci volete fare? Forse anche per i viaggi internazionali non aveva abbastanza esperienza. Comunque, per essere una che non ha esperienza, la Mogherini se ne esce sempre alla grande. Da tutte le situazioni. In genere i posti di responsabilità si misurano sulla base dei risultati prodotti. Ecco: Federica non ha mai prodotto risultati rilevanti, tranne che per sé stessa. Infatti in ogni incarico ha lasciato una sola traccia: il salto all'incarico successivo. È successo così in tutta la sua carriera, dalla Fgci alla Sinistra giovanile, da Piero Fassino a Walter Veltroni, da Dario Franceschini a Matteo Renzi, dalla Farnesina a Bruxelles: dicono che sia una secchiona, di sicuro ha studiato bene come cadere sempre in piedi. Per dire: come rappresentante dell'Italia nell'ultima Commissione europea, che beneficio ha portato al suo Paese? Nessuno. Però lei è uscita con due anni di buonuscita, una pensione assicurata quando compirà i 65 anni (oltre 4.000 euro per 5 anni di lavoro) e subito un paio di incarichi prestigiosi, dall'Onu al Collegio di Bruges. L'inesperienza, evidentemente, paga. Si mettano quindi il cuore in pace quei cattivoni dei suoi nuovi colleghi (tra poco suoi sottoposti). L'ex Lady Moscerini forse non avrà tutti i requisiti necessari. Forse non ha un curriculum all'altezza. Forse è stata nominata con procedure non del tutto convincenti. Ma ancora una volta è destinata a farcela, in virtù di quella forza inspiegabile e incomprensibile ai più, che la spinge sempre più in alto nell'olimpo del circolo europrestige. Del resto lei è sempre stata un'europeista convinta, fin da quando cresceva a Arci e biberon. E, in questa difficile situazione, dovrà pur dimostrare al mondo che l'Europa non lascia soli i cittadini, no? Avanti dunque, con i 15.000 euro al mese e il rettorato. E se il resto degli italiani stanno morendo di fame, Federica che cosa ci può fare? Provino a farselo fare anche loro un Recovery Fund personalizzato…