2021-07-12
La mancata elezione Lotito al Senato costa più di 3 milioni di euro
True
Il patron della Lazio non è ancora stato proclamato dopo aver fatto ricorso. Lo stesso vale per Michele Boccardi che ha denunciato il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Nel 2007 Cosimo Faggiano si fece restituire 1,7 milioni di euro per i mancati stipendi a palazzo MadamaA distanza di 3 anni dall'inizio della legislatura, il Senato non è ancora riuscito a sanare gli errori nell'elezione di almeno 2 senatori, Michele Boccardi e Claudio Lotito. Sembra incredibile, ma a entrambi spetterebbe il seggio che però non gli è stato ancora assegnato. Il problema, oltre che costituzionale, è anche economico, perché i cittadini italiani rischiano di dover risarcire sia Boccardi sia Lotito per gli anni senza stipendio. C'è un precedente. Nel 2006 il deputato pugliese Cosimo Faggiano fu proclamato solo l'ultimo giorno della XIV legislatura. Per appena un giorno che gli è bastato nel 2007 per ottenne un riconoscimento di tutti gli stipendi arretrati per un totale di 1,7 milioni di euro.Boccardi ha denunciato nelle scorse settimane il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per abuso d'ufficio e omissione d'atti d'ufficio. Ne ha tutte le ragioni. A confermarlo sono anche insigni giuristi come l'ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli o l'ex ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Maria Flick. La seconda carica dello Stato ha spiegato di non avere responsabilità che vanno invece cercate nei gruppi a Palazzo Madama. Nasce tutto ormai più di 3 anni fa. Alle ultime elezioni politiche, nel marzo 2018, Boccardi non è risultato eletto senatore in Puglia, ma solo a causa di un 'mero errore materiale' dell'ufficio elettorale presso la corte d'Appello di Bari. L'errore è stato riconosciuto anche dalla giunta per le elezioni del Senato ma l'ultimo passaggio non è mai arrivato perché il provvedimento continua a non essere calendarizzato per l'approvazione in Aula. Si prende tempo, anche per non fare un torto a quelli già presenti a palazzo Madama o per non scombinare gli assetti interni ai partiti in vista dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica, nel 2022.Già nel ricorso di febbraio, l'avvocato di Boccardi, Gianluigi Pellegrino spiegava come fosse noto «che il regolamento prevede che la proposta della Giunta venga sono posta all'Assemblea del Senato della Repubblica entro 30 giorni dalla conclusione dell'Iter in Giunta. Pur non essendo coercibile, l'attività del Senato è del tutto evidente che detto termine non può interpretarsi come "inutiliter datum" soprattutto perché si è in presenza di un bene costituzionale da preservare non solo importantissimo ma fondativo: la legittima costituzione del Senato della Repubblica».La stessa situazione la sta vivendo Lotito, che ha un caso simile in Campania. Il patron della Lazio aveva presentato ricorso a settembre 2020 per la mancata elezione nel 2018. Al suo posto fu eletto infatti Vincenzo Carbone, candidato all'epoca con Fi e poi passato a Italia Viva. Lotito ha sempre sostenuto di essere stato vittima di un conteggio errato dei voti e ha presentato ricorso. Anche in questo caso la giunta per le elezioni del Senato gli ha dato ragione. In sintesi, secondo quanto denunciato da Boccardi, l'ufficio elettorale «per mero errore materiale», ha attribuito un solo seggio invece di 2 a Forza Italia nel collegio plurinominale Puglia 2 e due seggi invece di uno nel plurinominale Puglia 1". Questo ha determinato l'elezione della senatrice Anna Carmela Minuto. Dal momento della proclamazione di Minuto, il mancato senatore Boccardi ha avviato un "lungo e tormentato iter amministrativo-parlamentare" fino a che a settembre 2020 la Giunta per le Elezioni accoglieva il ricorso proponendo al Senato l'annullamento della elezione della senatrice Minuto e la proclamazione di Boccardi. Il provvedimento, però, non è mai stato calendarizzato. Boccardi sostiene di avere avuto da allora «una innumerevole» serie di rassicurazioni verbali sul fatto che 'a breve' sarebbe stata calendarizzata la discussione, seguite solo da «immobilismo». «Nonostante sia pacifico l'errore materiale – scrive nella denuncia – sono passati tre anni e la legislatura volge al termine senza che venga riconosciuto uno tra i più fondamentali diritti costituzionali, con anche un gravissimo danno erariale poiché altrettanto pacificamente, lo Stato italiano dovrà praticamente corrispondere le indennità di parlamentare dall'inizio della legislatura, tanto alla Minuto, già dichiarata decaduta dalla giunta, quanto al sottoscritto».