2020-12-22
La lezione Usa: pioggia di soldi su pochi obiettivi
Dal Congresso altri 900 miliardi per imprese e consumi. Qui la spesa viene dispersaGli americani hanno deciso per un piano da 900 miliardi di dollari per aiutare il Paese a uscire dalla crisi provocata dalla pandemia. Al contrario dell'Italia, il piano è stato ampiamente discusso al Congresso tra democratici e repubblicani, approvato anche da Trump, senza metter su commissioni, commissari e comitati vari. Evidentemente non ce n'era bisogno perché al Congresso avevano un'idea, magari discutibile, ma ce l'avevano. Si trattava, secondo loro, di aiutare subito gli americani attraverso sussidi di disoccupazione, assegni di sostegno al reddito, finanziamenti alle piccole aziende, fondi perché le aziende non licenzino ma mantengano l'attuale numero degli occupati, finanziamenti alle scuole e agli ospedali per la diffusione dei vaccini. Inoltre sussidi settimanali federali di 300 dollari da aggiungersi a quelli statali. Pochi canali di spesa molto chiari e soprattutto chiarissima l'idea di fondo: mettere in tasca agli americani un po' di soldi per aiutarli in questo momento. Per aiutare questa generazione (This Generation) non, come in Europa, la prossima generazione (Next Generation).Nella scelta americana è contenuta la via giusta ed è anche contenuto il motivo per cui quella europea si rivela una scelta intempestiva e, con tutta probabilità, inefficace.Non ne facciamo una questione quantitativa, ne facciamo una questione di qualità della spesa e di comprensione di ciò di cui c'è bisogno subito e ciò di cui pur essendoci bisogno non è così urgente. Dei soldi destinati all'Italia, 74 miliardi, praticamente un terzo, andranno alla mobilità sostenibile e all'efficientamento energetico, 48 alla digitalizzazione e 17 alle infrastrutture, oltre ad altri soldi che andranno dispersi in mille rivoli pur con obiettivi giusti come, ad esempio, quello che riguarda i provvedimenti a favore di una facilitazione per le donne nei rapporti tra maternità e lavoro.Giusto per fare un esempio, pensate che nell'ultima manovra la commissione Bilancio ha approvato 100 micro norme entro i 5 milioni di euro con un paio di misure da 100.000 euro compresa una che istituisce un master in medicina clinica termale. Chi conosce un po' della storia delle crisi economiche mondiali sa perfettamente che due sono le caratteristiche che devono innervare la spesa pubblica se vuole essere utile alla ripartenza. Ancora una volta gli Stati Uniti ce lo insegnano. La prima è che bisogna concentrarsi su pochi obiettivi che facciano ripartire le imprese, la produzione e i consumi. Nulla è prioritario rispetto a questi: né la transizione al verde, né la transizione digitale. Anche negli Usa c'è un problema di transizione al verde. Joe Biden l'ha messa nel suo programma, ma non si è neanche sognato di inserirla nel piano di aiuti all'economia per uscire dalla crisi provocata dalla pandemia. Se ne occuperà, probabilmente seguendo una linea opposta a quella del suo predecessore Donald Trump, ma se ne occuperà dopo. Ora lui, come i repubblicani, sanno qual è la priorità: far ripartire l'America. Questo è l'errore fondamentale contenuto nel piano di recovery europeo. Pensare troppo avanti, non gestendo in modo tempestivo, efficace e sostanzioso il presente.Speriamo che l'Italia riesca ad indirizzare verso obiettivi produttivi i pochi soldi che arriveranno dall'Europa il prossimo anno. Per intenderci, produttivi significa tali da creare posti di lavoro subito e, quindi, reddito disponibile per i consumi nelle tasche dei consumatori italiani. Altrimenti la nostra economia farà molta fatica a ripartire facendo morire imprese che difficilmente rivedranno la luce.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)