![Spaccature profonde ma Salvini rilancia: «Riforma della giustizia»](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8xOTQ1MDUyNS9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc2NDk1OTI0NH0.ImNDolAQDPw1iDQEaMQQGXWVsxvmStSdag9a-poN4Bs/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C0)
Anche oggi Lega e 5 stelle metteranno in scena la rappresentazione di una rottura. Nel Consiglio dei ministri di questa mattina verrà messo ai voti il caso Siri e i due alleati voteranno uno contro l'altro. I leghisti diranno no alle dimissioni del sottosegretario ai Trasporti, che guarda caso oggi potrebbe essere sentito dalla magistratura per i suoi contatti con un imprenditore in affari con un tizio ritenuto mafioso. I grillini, invece, approveranno il licenziamento dell'onorevole salviniano, rimosso a furor di giustizialismo dopo un'escalation di parole. Lo scalpo di Siri serve a Luigi Di Maio e compagni per risalire nei sondaggi, che negli ultimi tempi davano il Movimento prossimo alla soglia psicologica del 20 per cento, cioè alla pari con il Pd. E in effetti, secondo gli esperti di rilevazioni, negli ultimi giorni, con l'alzarsi del tono della polemica con Salvini, qualche decimale è stato guadagnato e ciò probabilmente convincerà i pentastellati (...)