2019-07-10
La Lega chiede la testa di Spadafora, ma Di Maio lo difende: «Dai, per un’intervista...»
L'ennesimo attacco «amico» scatena l'ira leghista. Figuraccia doppia dell'ex presidente Unicef: annulla l'incontro sugli abusi.«Spero che il governo duri quattro anni, ma se ogni giorno c'è un sottosegretario 5 stelle che si alza e la spara, diventa impegnativo». Matteo Salvini questa volta non metabolizza anche perché il siluro arriva da vicino, dentro Palazzo Chigi. Ad accusarlo di essere protagonista di «una pericolosa deriva sessista» è il sottosegretario alla presidenza Vincenzo Spadafora, con delega alle Pari opportunità, che in un'intervista a La Repubblica con tema lontano anni luce dalla politica delle schermaglie (il censimento e i fondi anti violenza sulle donne) trova il modo di domandare a voce alta: «Come facciamo a contrastare la violenza sulle donne se gli insulti arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti?».Spadafora fa un collegamento dalla proprietà transitiva ardita e addita ad esempio negativo il leader della Lega sul caso di Carola Rackete. «L'ha definita criminale, pirata, sbruffoncella. Parole, quelle di Salvini, che hanno aperto la scia dell'odio maschilista contro la Capitana, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social». Il sottosegretario non fa cenno allo stesso linguaggio violento regolarmente usato dagli oxfordiani attivisti del Pd contro Giorgia Meloni e non ritiene doveroso accennare al motivo scatenante della bagarre sulla rete (il tentativo di speronamento di una motovedetta italiana in un porto italiano). Così attira i fulmini del ministro dell'Interno, che durante una conferenza stampa al Cara di Mineo replica: «Cosa sta a fare il sottosegretario, sta al governo con un pericoloso razzista e maschilista? Fossi in lui mi dimetterei. Non ritenendomi un razzista e un maschilista non ho nulla da rispondere a scemenze del genere. Se mi ritiene così brutto si dimetta e faccia altro nella vita. Ci sono delle ong che lo aspettano».Da qualche tempo Salvini è costretto a guardarsi soprattutto dal fuoco amico. Dando per scontata la negatività su tutto del presidente della Camera, Roberto Fico (vero leader del partito trasversale Pd-5Stelle), ecco la sparata di Danilo Toninelli sul problema delle grandi navi a Venezia: «Sono stufo delle stupidaggini di Salvini». E la provocazione del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, a proposito di immigrazione sulle onde: «Si sente Maradona, ma gioca come Higuain fuori forma». Si può perfino dire che il governo rischia di annegare in un bicchier d'acqua. Soprattutto dopo l'uscita di Spadafora, che ha visto la Lega compatta nell'alzare i ponti levatoi e replicare con durezza. La prima a replicare è Erika Stefani, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, di solito molto più diplomatica di così: «Utilizzare il dramma della violenza che troppe donne hanno subìto o subiscono per attaccare Salvini è vile. Un comportamento che male si addice a chi ha un incarico di governo così delicato come quello che ricopre Spadafora e che quindi andrebbe ripensato. Sono costernata, la politica non dovrebbe mai arrivare a questo livello». Il capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, chiede espressamente la testa del sottosegretario 5 stelle: «Non accettiamo offese gratuite o lezioni morali da nessuno. Spadafora rifletta sulle sue parole e ci porga delle scuse o se preferisce le sue dimissioni».Durante la giornata il caso si scalda e il politico grillino si ritrova più o meno solo a reggere anche l'offensiva dell'opposizione, irritata perché a margine della polemica viene annullata la presentazione dei centri e delle strategie anti violenza. La vicepresidente della Camera, Mara Carfagna: «Una donna su tre subisce violenza in Italia. La lotta deve unire, non dividere, e deve generare scelte bipartisan come è sempre stato, non diventare terreno di scontro dentro il governo». Perfino Alessia Rotta (Pd) pungola Spadafora da un altro punto di vista: «Invece di agire contro Salvini annulla la conferenza stampa». Lo sciame sismico crea imbarazzi a tal punto che il vicepremier Luigi Di Maio è costretto a trasformarsi in re Salomone, non senza fastidio nei confronti dell'incendiario sottosegretario: «Quanto casino per un'intervista. Pensiamo a lavorare».Resta singolare la sensibilità di Spadafora nei confronti delle «pericolose derive sessiste» se paragonata al suo totale disinteresse (non si ricordano prese di posizione) davanti allo scandalo dei bambini di Bibbiano, che ha portato imbarazzo anche dentro il Movimento 5 stelle, con le dimissioni dal consiglio comunale di Reggio Emilia dell'avvocato grillino Rossella Ognibene, che aveva assunto la difesa della responsabile dei servizi sociali della Val d'Enza, Federica Anghinolfi, coinvolta nella turpe vicenda. Spadafora, ex presidente dell'Unicef, ex Garante nazionale per l'infanzia. Con l'indignazione a singhiozzo, o peggio a orologeria.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».