2020-02-28
La Lega colpita dal coronavirus
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Attilio Fontana
C'è il governatore della Lega Attilio Fontana in autoisolamento per una collaboratrice risultata positiva al coronavirus. A Bruxelles ci sono gli europarlamentari di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte a cui è stato chiesto di restare in quarantena. Ci sono almeno due parlamentari della Lega in isolamento nella zona rossa della provincia di Lodi. L'allarme Covid-19 si abbatte sulla politica italiana, in particolare quella lombarda, alle prese con un'emergenza che sembra non vedere la parola fine. La scelta del governatore Fontana di presentarsi in video mercoledì sera con tanto di mascherina (sbagliata) ha creato non pochi malumori tra maggioranza e opposizione. Critico è stato l'ex ministro del Pd Graziano Delrio («Poteva evitare»), critiche sono arrivate da Daniela Santanchè. «Non dobbiamo allarmare o spargere panico», ha detto la senatrice di Fratelli D'Italia.
In regione Lombardia non hanno abbassato le saracinesche. La conferenza stampa di ieri è stata aperta ai giornalisti. Solo Fontana è intervenuto in collegamento video dal suo ufficio. Presente come sempre anche l'assessore alla protezione Civile Pietro Foroni, che arriva da Malleo, proprio uno dei paesi nel lodigiano da dove non si può né entrare né uscire. La Lombardia continua nel pieno delle sue funzioni, mentre a Roma nelle aule di Camera e Senato iniziano a slittare i lavori. Proprio ieri è stato rinviato al 10 marzo prossimo il voto della giunta delle immunità del Senato sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, sul caso Open Arms. A comunicarlo è stato il presidente Elisabetta Casellati, al termine della riunione della giunta per il regolamento. Era previsto il voto finale, ora bisognerà attendere al meno due settimane.
Lo slittamento è dovuto all'assenza del senatore della Lega Luigi Augussori, che si trova in 'quarantena volontaria', bloccato anche nella zona rossa di Lodi per l'emergenza Coronavirus. La giunta presieduta da Maurizio Gasparri non ha potuto fare altro che accettare la decisione. Ma se in Italia più o meno le istituzioni continuano a funzionare, è dall'Europa che arrivano i rischi maggiori. Da ieri, infatti, il presidente dell'europarlamento David Sassoli ha chiesto di rispettare una quarantena di 14 giorni per gli europarlamentari che hanno visitato le quattro regioni italiane considerate a rischio, appunto Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Per di più le misure «sono raccomandate anche allo staff degli eurodeputati interessati».
Il problema è che in questo modo si rischia di mettere a repentaglio al rappresentatività del nostro Paese in Europa. Il 9 marzo è prevista la plenaria a Strasburgo dove potrebbero mancare decine di europarlamentari italiani, almeno una trentina secondo calcoli ancora non confermati. Del resto la 'raccomandazione' è rivolta anche a tutti gli europarlamentari e al personale dei loro staff che negli ultimi 14 giorni sono stati non solo nelle quattro regioni italiane considerate a rischio, ma anche in Cina, a Singapore, in Corea del Sud o in Iran. A Bruxelles s nel caso «si stia bene e non ci siano stati contatti (sospetti) con persone contagiate con il coronavirus Covid-19», si raccomanda di «stare a casa in auto-isolamento e di non venire al Parlamento Ue (neanche al servizio medico)». Si consiglia inoltre di «monitorare la propria salute e di misurare la temperatura due volte al giorno per 14 giorni». Marco Campomenosi e Marco Zanni, europarlamentari della Lega, insieme con Carlo Fidanza di Fratelli D'italia, hanno scritto una lettera ai questori per chiedere di rivedere le regole e semmai di restringere il divieto di presentarsi a Bruxelles solo per chi arriva dalle zone rosse. Aver scelto tutte le regioni in maniera sommaria colpisce senza alcun senso diversi europarlamentari italiani. Si richiede almeno di usare l'ufficio dell'Unione europea a Milano per partecipare ai lavori.
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Il governatore di regione Lombardia Attilio Fontana in auto isolamento. Il voto in giunta del Senato sull'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro degli Interni Matteo Salvini slitta per l'assenza di Luigi Augussori, che si trova in «quarantena volontaria», bloccato anche nella zona rossa di Lodi. C'è il governatore della Lega Attilio Fontana in autoisolamento per una collaboratrice risultata positiva al coronavirus. A Bruxelles ci sono gli europarlamentari di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte a cui è stato chiesto di restare in quarantena. Ci sono almeno due parlamentari della Lega in isolamento nella zona rossa della provincia di Lodi. L'allarme Covid-19 si abbatte sulla politica italiana, in particolare quella lombarda, alle prese con un'emergenza che sembra non vedere la parola fine. La scelta del governatore Fontana di presentarsi in video mercoledì sera con tanto di mascherina (sbagliata) ha creato non pochi malumori tra maggioranza e opposizione. Critico è stato l'ex ministro del Pd Graziano Delrio («Poteva evitare»), critiche sono arrivate da Daniela Santanchè. «Non dobbiamo allarmare o spargere panico», ha detto la senatrice di Fratelli D'Italia.In regione Lombardia non hanno abbassato le saracinesche. La conferenza stampa di ieri è stata aperta ai giornalisti. Solo Fontana è intervenuto in collegamento video dal suo ufficio. Presente come sempre anche l'assessore alla protezione Civile Pietro Foroni, che arriva da Malleo, proprio uno dei paesi nel lodigiano da dove non si può né entrare né uscire. La Lombardia continua nel pieno delle sue funzioni, mentre a Roma nelle aule di Camera e Senato iniziano a slittare i lavori. Proprio ieri è stato rinviato al 10 marzo prossimo il voto della giunta delle immunità del Senato sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, sul caso Open Arms. A comunicarlo è stato il presidente Elisabetta Casellati, al termine della riunione della giunta per il regolamento. Era previsto il voto finale, ora bisognerà attendere al meno due settimane. Lo slittamento è dovuto all'assenza del senatore della Lega Luigi Augussori, che si trova in 'quarantena volontaria', bloccato anche nella zona rossa di Lodi per l'emergenza Coronavirus. La giunta presieduta da Maurizio Gasparri non ha potuto fare altro che accettare la decisione. Ma se in Italia più o meno le istituzioni continuano a funzionare, è dall'Europa che arrivano i rischi maggiori. Da ieri, infatti, il presidente dell'europarlamento David Sassoli ha chiesto di rispettare una quarantena di 14 giorni per gli europarlamentari che hanno visitato le quattro regioni italiane considerate a rischio, appunto Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Per di più le misure «sono raccomandate anche allo staff degli eurodeputati interessati». Il problema è che in questo modo si rischia di mettere a repentaglio al rappresentatività del nostro Paese in Europa. Il 9 marzo è prevista la plenaria a Strasburgo dove potrebbero mancare decine di europarlamentari italiani, almeno una trentina secondo calcoli ancora non confermati. Del resto la 'raccomandazione' è rivolta anche a tutti gli europarlamentari e al personale dei loro staff che negli ultimi 14 giorni sono stati non solo nelle quattro regioni italiane considerate a rischio, ma anche in Cina, a Singapore, in Corea del Sud o in Iran. A Bruxelles s nel caso «si stia bene e non ci siano stati contatti (sospetti) con persone contagiate con il coronavirus Covid-19», si raccomanda di «stare a casa in auto-isolamento e di non venire al Parlamento Ue (neanche al servizio medico)». Si consiglia inoltre di «monitorare la propria salute e di misurare la temperatura due volte al giorno per 14 giorni». Marco Campomenosi e Marco Zanni, europarlamentari della Lega, insieme con Carlo Fidanza di Fratelli D'italia, hanno scritto una lettera ai questori per chiedere di rivedere le regole e semmai di restringere il divieto di presentarsi a Bruxelles solo per chi arriva dalle zone rosse. Aver scelto tutte le regioni in maniera sommaria colpisce senza alcun senso diversi europarlamentari italiani. Si richiede almeno di usare l'ufficio dell'Unione europea a Milano per partecipare ai lavori.
(Arma dei Carabinieri)
L’arresto in flagranza differita di un 57enne di Acerra eseguito a Caivano è frutto del lavoro coordinato dei Carabinieri della Regione Forestale Campania e del Comando Provinciale partenopeo. Un’attività che muove i suoi passi dal decreto recentemente entrato in vigore in materia di illeciti ambientali e dagli schermi collegati ad una moderna «control room», una struttura che accentra segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento nelle province napoletana e casertana con un comune denominatore: la lotta all’inquinamento.
L’integrazione della nuova normativa a questo sistema di coordinamento consente di individuare e monitorare situazioni a rischio, consentendo una mobilitazione immediata delle pattuglie sul territorio.
Le immagini di un sistema di videosorveglianza dedicato hanno mostrato ai militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) e della stazione di Caivano un soggetto intento ad incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha generato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
Secondo quanto documentato in poche ore, il 57enne avrebbe alimentato le fiamme e poi si sarebbe allontanato a bordo del suo suv. Le pattuglie intervenute, collegate con la «control room», hanno ricostruito il tragitto del veicolo e ne hanno identificato il proprietario. L’uomo è stato rintracciato qualche ora dopo la registrazione delle immagini e arrestato in flagranza differita nella sua abitazione. E’ ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L’intera operazione costituisce un esempio concreto dell’efficacia della nuova normativa - che supera i limiti della tradizionale flagranza - e del lavoro sinergico e strutturato dell’Arma dei Carabinieri.
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