
Requiem sentimentale su Instagram con la frase di un poeta da social. La conduttrice sarebbe la candidata perfetta per i dem: giovane, famosa, energica, donna e, soprattutto, è l'unica che fino a oggi sia riuscita a mettere davvero in difficoltà il ministro.Un tempo ruminavamo emotivamente i nostri cacchi amari sentimentali in claustrale solitudine. Mettevamo su Quando finisce un amore a tutto volume e pregavamo: «Signore, fammi rimediare una denuncia per disturbo della quiete pubblica dai vicini, così finisco al gabbio e forse non ci penso più». Esperivamo in dignitoso privato tutta l'elaborazione del lutto amoroso, magari guardandoci, per farci ancora più del male, le foto dei bei momenti che furono, seduti accanto ad un dolore, come diceva Claudio Baglioni in quell'altro capolavoro intitolato E tu come stai? Oggi, nell'era dei social network, non è più così. Soprattutto se sei un personaggio pubblico. Elisa Isoardi, conduttrice de La prova del cuoco, ha ritenuto di rispondere pubblicamente alle voci di crisi sentimentale tra lei e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. In un'intervista a Chi ha dichiarato: «Matteo Salvini e io ci siamo lasciati due mesi e mezzo fa, prima che fossero decise le nomine Rai, il che dimostra che, contrariamente a quanto dicono le malelingue, non ho mai sfruttato il nostro rapporto che, ripeto, è stato un grande amore». Ma soprattutto, nella mattinata di ieri, poco prima di andare in onda col suo programma su Rai 1 e mentre Matteo si dirigeva in Ghana, ha scritto su Instagram: «Non è quello che ci siamo dati a mancarmi, ma quello che avremmo dovuto darci ancora. Gio Evan. Con immenso rispetto dell'amore vero che c'è stato. Grazie Matteo». Un requiem sentimentale decisamente pop: molti, prima di questa citazione, non sapevano chi fosse Gio Evan (qualcuno ha persino pensato a un'abbreviazione di Giovanni Evangelista). Gio Evan, si è scoperto poi, è una sorta di poeta dei social network molto amato dai ragazzini e, a quanto pare, pure dalla Isoardi. Magari si poteva puntare un pochino più in alto, ma i gusti sono gusti. Il nodo vero, però, è un altro. Certamente la Isoardi non lo ha fatto apposta, ma ha scelto proprio il momento più sbagliato per intervenire sulle voci riguardo alla sua relazione con Salvini. È difficile pensare che chi vive di comunicazione e televisione non sappia che conseguenze può avere un post del genere indirizzato a un ministro. Va bene che il ministro è mediatico come pochi. Va bene che è molto presente sui social. Però pubblicare il commento grondante rimpianto si poteva anche evitare, specie nel momento in cui a livello politico si discute di cose gravi e urgenti. Sia chiaro: sui social abbiamo visto e letto molto di peggio. Però un pizzico di riservatezza in più avrebbe fatto onore a Elisa, specie dopo tutte le frecciate e gli attacchi che le hanno indirizzato per via della sua relazione con Salvini (ricordate la vicenda delle camicie stirate?). Evitare la polemica ulteriore sarebbe stato più carino. Anche perché il povero Matteo ha già le sue belle gatte da pelare. Se la storia con la Isoardi è finita, tenere in piedi la relazione con i 5 stelle è una fatica non da poco, e lì, almeno fino alle Europee, bisogna tenere duro... Ad accompagnare il post, poi, c'era un selfie che ritraeva i due stesi su un letto. Lei truccatissima, in accappatoio e sguardo sexy che si mangia l'obiettivo, lui a torso nudo e dolcemente infilato con la faccia nel collo di lei. Ebbene, per questo scatto è successo il finimondo. Gli utenti dei social si sono scatenati. Alcuni hanno suggerito che si trattasse di un selfie «after sex» (così si chiamano quelli scattati post coitum). Altri si sono detti schifati per aver dovuto vedere «Salvini nudo», come se non lo avessimo già visto in costume e pure in mutande. Ma i peggiori sono stati i numerosi signori e signore di sinistra che hanno approfittato del post della Isoardi per offrire uno spettacolo patetico. Una su tutti, Alessia Morani del Pd, che ha scritto su Twitter: «Ecco l'ennesima puntata della soap opera sudamericana I Salvinos desnudi. Mentre l'Italia piange le vittime del maltempo e dell'abusivismo, la Isoardi ci fa vedere Salvini a letto mezzo nudo in un albergo. Non un concorrente di Temptation Island: il ministro degli Interni». A parte il dispregio evidente per il Sudamerica, a parte l'incultura (la soap opera è statunitense), a parte il lessico improprio (Salvini è ministro dell'Interno), si stenta a capire cosa c'entri Salvini con il fatto in sé, ossia che la sua compagna lo saluti e lo ringrazi per l'amore vissuto insieme. La Morani, forse, si è dimenticata le fotografie che Maria Elena Boschi pubblicava su Instagram per immortalare le sue imprese in palestra. Era ministro, la Boschi, e le foto se le scattava da sola, mica le pubblicavano i suoi ex. E che dire di Matteo Renzi che, nel 2013, mimava Justin Bieber sulla copertina di Vanity Fair? Con il caos che imperversava durante quel periodo di governo Letta, la Morani avrebbe dovuto prenderlo a schiaffi. In realtà, più che insultare, l'opposizione di sinistra alla disperata ricerca di un leader dovrebbe fare un pensierino sulla Isoardi. Sarebbe la candidata perfetta per il Pd: è giovane, famosa, energica, donna (che non guasta mai) e, soprattutto, è l'unica che, fino ad oggi, sia riuscita a mettere davvero in difficoltà Salvini.
Maria Chiara Monacelli
Maria Chiara Monacelli, fondatrice dell’azienda umbra Sensorial è riuscita a convertire un materiale tecnico in un veicolo emozionale per il design: «Il progetto intreccia neuroscienze, artigianato e luce. Vogliamo essere una nuova piattaforma creativa anche nell’arredamento».
In Umbria, terra di saperi antichi e materie autentiche, Maria Chiara Monacelli ha dato vita a una realtà capace di trasformare uno dei materiali più umili e tecnici - il cemento - in un linguaggio sensoriale e poetico. Con il suo progetto Sensorial, Monacelli ridefinisce i confini del design artigianale italiano, esplorando il cemento come materia viva, capace di catturare la luce, restituire emozioni tattili e raccontare nuove forme di bellezza. La sua azienda, nata da una visione che unisce ricerca materica, manualità e innovazione, eleva l’artigianato a esperienza, portando il cemento oltre la funzione strutturale e trasformandolo in superficie, texture e gioiello. Un percorso che testimonia quanto la creatività, quando radicata nel territorio e nel saper fare italiano, possa dare nuova vita anche alle materie più inattese.
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».






