2023-01-30
La guerra fa male sia all’Ucraina sia a noi
Se anche dovesse vincere, Kiev uscirà dal conflitto del tutto devastata. Quanto all’Italia, rinunciare alle materie prime russe è folle. Invece di vagheggiare improbabili golpe a Mosca, dovremmo badare ai nostri interessi, come fa Israele. E promuovere il negoziato.In parole povere: la guerra migliore è quella che non hai fatto. Non esiste uomo folle al punto da preferire la guerra alla pace; in pace i figli seppelliscono i padri, in guerra sono invece i padri a seppellire i figli, scrive Erodoto in tempi in cui i morti si limitavano ai campi di battaglia. Adesso grazie ai bombardamenti l’obbligo di dipartita si è esteso anche ai civili, le città sono ridotte in rovine, come i ponti e le ferrovie. La guerra quindi nessuno la vuole mai. Tutti sono costretti alla guerra per la colpa di qualcun altro. Il lupo che vuol mangiarsi l’agnello trova sempre una solida scusa per spiegare che non è colpa sua. Persino il Vaticano invaso dallo Stato italiano e il Belgio periodicamente invaso dai tedeschi sono stati accusati di essere responsabili della guerra. Il popolo non vuole la guerra, mai, ma la guerra è imposta dalle élite per motivi economici e di potere mentre si racconta che è fatta per una qualche forma di irrinunciabile etica, qualcosa che sul momento pare indispensabile e giusto e che dieci anni dopo si dimostra per quel che era: puro distillato di spazzatura. Questo vale per la prima guerra mondiale, per la guerra del Vietnam, per l’Iraq (esattamente perché abbiamo bombardato Bagdad?), per la Serbia (esattamente perché abbiamo bombardato Belgrado?), per la Libia (esattamente perché abbiamo destabilizzato Tripoli?). Anche Attila doveva essere assolutamente certo che la ragione fosse dalla parte sua e che malvagi fossero gli altri, quelli che fuggirono da Aquileia per portare i figli e i polli in salvo fondando Venezia. A questo si aggiunge un altro spigoloso particolare. Non è detto che l’alternativa a una ossuta pace sia una paffuta vittoria. Potrebbe anche essere una dannata sconfitta. Quando l’impero austroungarico dichiarò guerra alla Serbia, cominciando la prima guerra mondiale, era assolutamente certo che avrebbe vinto la guerra. Quando lo zar Nicola dichiarò guerra all’impero austroungarico per proteggere la Serbia era assolutamente certo che avrebbe vinto la guerra. Quando Guglielmo dichiarò guerra alla Russia per proteggere l’impero austroungarico era assolutamente certo che avrebbe vinto la guerra. Alla fine queste tre nazioni sono state travolte, i loro regnanti hanno fatto una fine disastrosa, ammazzati con la famiglia sterminata o in esilio, dopo aver inviato milioni di uomini a morire. Riassunto: nessuno vuole fare la guerra, ma le guerre scoppiano perché qualcuno le vuole. In tutte le guerre i belligeranti affermano la assoluta malvagità del nemico. Tutti sono convinti di vincere. Esistono alcune guerre giuste, quelle puramente difensive, e alcuni nemici francamente atroci, ma in linea di massima possiamo affermare che molte guerre scoppiano per motivi che sul momento sembrano irrinunciabili, per l’azione coordinata dai media, e che dieci anni dopo risultano atrocemente ridicoli. È quindi evidente che esistono poteri sovranazionali e transnazionali che vogliono le guerre. compromesso possibileE ora arriviamo al punto: la folle e criminale guerra in Ucraina. Sorvoliamo sul trattato di Minsk, sul massacro di Odessa, su un’armata ufficialmente nazista che massacra le popolazioni russofone del Donbass, regione che è sempre stata russa e che è russa. Sorvoliamo sui missili che il brillante e democratico governo di Kiev, dopo aver sciolto i partiti dissidenti, e trattato i dissidenti con notevole antipatia, ha tirato per anni sul Donbass. Sorvoliamo sul fatto che ci sono molte persone che ritengono che le ragioni della Russia siano più giuste di quelle dell’Ucraina e continuiamo a ignorare le loro voci. Limitiamoci ad analizzare la magra pace cui stiamo rinunciando per una pingue vittoria che sarà invece una tragica sconfitta. L’accusa alla Russia di voler invadere l’Europa o anche solo l’Ucraina è poco credibile. Se fosse vera, la strategia militare sarebbe stata diversa: bombardamento a tappeto della capitale e delle città più importanti e immediata distruzione di ponti e vie di comunicazione, come è stato fatto per l’Iraq dagli statunitensi. La magra pace non voleva dire vedere l’Ucraina invasa. La magra pace voleva dire che l’Ucraina rinunciasse alle regioni del Donbass oltre che alla Crimea in maniera definitiva. È una proposta su cui ci si sarebbe potuti accordare. La grassa vittoria, sempre che arrivi, presuppone la distruzione dell’Ucraina, il massacro economico dell’Europa e in particolare dell’Italia, a favore degli Stati Uniti. Le piazze di Mosca e San Pietroburgo sono in questo momento magnifiche di alberi e luci di Natale, l’Ucraina è distrutta, buia e gelida e ad ogni giorno è più distrutta, buia e gelida. Nell’inverosimile ipotesi che l’Ucraina vinca la guerra, sarà una nazione distrutta e soprattutto tragicamente indebitata. prestiti e regaliSia gli Usa che la Germania invieranno i loro carri armati, rispettivamente Abrams e Leopard, più moderni e aggressivi di quelli che finora i russi hanno mostrato. Sia gli Abrams che i Leopard devono essere green e devono sparare proiettili che esplodono senza produzione di CO2, visto che né Greta né altri terroristi climatici hanno detto qualcosa. C’è una fondamentale differenza tra i due tipi di invii: quelli americani sono sono un prestito che dovrà essere saldato, quelli tedeschi sono un dono. La legge degli affitti e prestiti, in inglese Lend Lease Act fu la misura legislativa che permise agli Stati Uniti di fornire a Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, Cina e altri alleati grandi quantità di materiali bellici esigendo il pagamento solo dopo la seconda guerra mondiale. Questo permise di aggirare le leggi di neutralità. Alla fine della guerra Regno Unito e Unione Sovietica, che erano state aiutate in maniera imponente, hanno dovuto restituire fino all’ultimo centesimo. Questa è la causa della povertà in cui i loro popoli hanno dovuto vivere per molti anni dopo la guerra. Il Lend Lease Act è stato riattivato durante l’amministrazione Biden nell’aprile del 2022 per fornire materiale bellico. L’Ucraina massacrata dalla guerra, dovrà rimborsare fino all’ultimo centesimo ogni singolo proiettile e ogni singolo bullone di carro armato riducendo il suo popolo alla fame. Da un punto di vista di sopravvivenza quotidiana sarebbe meglio essere invasi dalla Russia. Avremmo di nuovo carri armati tedeschi contro carri armati russi. L’ultima volta non è finita bene. Sia la nostra Ursula che l’americano Joe sono assolutamente certi della vittoria. Le uniche certezze sono in realtà morti, distruzione, miseria ed escalation. La miseria sta aumentando in maniera esponenziale nel terzo mondo, insieme con i danni alla nutrizione. La miseria aumenta in Europa. Indipendentemente da chi ha ragione e chi ha torto, non abbiamo mai firmato un modulo di adozione per il mondo o per l’Ucraina, l’Italia deve badare ai suoi interessi. L’Italia non ha materie prime. Rompere le relazioni con la Russia sarà una catastrofe. Della parola Nato la A sta per alleanza. Si tratta della A di alleanza non della S di servo o della Z di zerbino. Israele è fortemente impegnato nell’atlantismo ma si guarda bene dallo schierarsi con l’Ucraina perché sarebbe contro i suoi interessi economici. Lo stesso discorso vale per Ungheria e Bulgaria. Questo è il momento che il governo italiano rivendichi il suo potere di alleato: un alleato deve anche avere la forza di sconsigliare una scelta sbagliata. Questo è il momento che l’Italia riconquisti il suo ruolo di mediatore di pace. Un’ultima osservazione. Veramente Ursula e Joe pensano di poter prendere Mosca? È evidente che per vittoria intendevano un’altra cosa: un colpo di Stato con una primavera colorata che mettesse al posto di Putin un qualche giovincello serenamente malleabile. Il colpo non è riuscito. La Russia è sempre più forte e sta scalzando il dollaro. Quelli che si sono riuniti a Davos sono morti viventi. Quelli forti sono quelli che hanno le materie prime e loro si riuniscono a San Pietroburgo. L’alternativa a una scheletrica pace è una devastante grassa sconfitta. Per il bene dell’Ucraina e dell’Italia smettiamo di mandare anche un solo bullone e anche un solo euro e combattiamo per la pace.