2024-03-08
La Francia sull’aborto va in cortocircuito: lo Stato si fa garante dell’autodistruzione
Se tutte le donne incinte si appellassero al nuovo «diritto» avverrebbe il suicidio della società. Ma a norma di legge.Se la cosa più preziosa che aveste fosse un’oliva e da essa dipendesse la salvezza vostra e delle persone che più amate, la gettereste mai al vento? O ancora, ve la fareste rubare e distruggere? Quell’oliva, nel tempo, infatti, vi potrebbe dare una ricchezza inimmaginabile, un intero prodigioso oliveto. Custodendo quell’oliva, in segreto, custodite perciò anche il successo di un’intera piantagione, la spremitura del prelibato frutto.Non è un caso che proprio l’olio d’oliva nelle antiche civiltà greche e romane fosse molto più di un semplice condimento per pasti, bensì un simbolo di prosperità. Pare essere l’eterna filastrocca che suscita il malcontento sinistrorso per cui «per fare un albero occorre il seme, e per fare il seme occorre il frutto…» e così via a catena, ma la verità è che la difformità tra parola e realtà è divenuta, nella Francia europea, costituzionale. Locke, esponente del giusnaturalismo, osservava che sebbene la comunità civile «sia uno stato di libertà, tuttavia non è uno stato di licenza: sebbene in questo stato si abbia la libertà incontrollabile di disporre della propria persona e dei propri averi, tuttavia non si ha la libertà di distruggere né sé stessi né qualsiasi creatura in proprio possesso» (Due trattati sul governo, Utet, Torino 2010, pagina 231). Il padre del liberalismo inscriveva tra i diritti di natura proprio la «vita».Ora, i 925 parlamentari francesi, deputati e senatori, consapevolmente o inconsapevolmente, indossata la maschera di velina della laïcité, hanno eretto a diritto il fatto di potere uccidere un altro essere umano rendendo pertanto ciò che diritto, diritto certamente non è. E non lo è per la sola ragione che il principio normativo, la conditio sine qua non che rende possibile a tali parlamentari di esprimersi, è esattamente ciò che loro stessi, consapevolmente o - nella migliore ipotesi - inconsapevolmente, hanno cancellato: la vita.Nel suo discorso al Congresso il primo ministro Gabriel Attal definisce la politica come l’azione per «ostacolare la follia». Egli ricorda che nel 2014 Najat Vallaud-Belkacem aveva abolito la nozione di sofferenza come prerequisito per l’aborto. Dunque che cosa giustifica l’aborto in quanto atto medico? Quali le ragioni? Con l’aggiunta apportata all’articolo 34 della Costituzione francese viene ora riconosciuto il principio per cui una società ha tutto il sacrosanto e incontestabile diritto di autodistruggersi. E senza possibilità di obiezione di coscienza. Non vale perdersi in quisquiglie.Non solo sono giustificabili le guerre, ma al Congresso, che a detta di Attal è divenuto «teatro di unità, gratitudine e scrittura di un destino comune», ora viene anche garantito quale diritto l’autodistruzione. E a farlo è proprio lo Stato, con il degradante pretesto del riscatto del «debito morale» di vite eliminate, nei drammi personali più inimmaginabili, debito che viene riscattato precisamente e macabramente con altri morti. Per fare eco al presidente Emmanuel Macron: «Fierezza francese, messaggio universale»? Quella che si respira è aria di morte, un festino insolito su corpi maciullati privi di bare bianche.Una società che aspira alle tenebre. Come quella descritta nel celebre romanzo di David Mitchell, L’atlante delle nuvole, in cui i cittadini sono donne-schiave che vivono nella stratta osservanza della regola «Onora il tuo consumatore», il cosiddetto Primo Catechismo, la Costituzione del loro Paese. Tali donne trascorrono l’esistenza nutrendosi di sapone creato a loro insaputa dai cadaveri delle loro sorelle trapassate.Già quarantanove anni fa la legge Veil assicurava la possibilità alle donne di abortire. Non è, dunque, qui a tema l’aborto, questione dibattuta, non da ultimo dallo stesso Dottore Angelico, ciò che inorridisce è che con l’articolo 34 così formulato lo Stato diventi garante della propria disintegrazione. Non solo la cultura necrofila europea si fa promotrice degli scontri armati, ma, andando a nozze con la morte, propone il suicidio quale principio di salvezza. Ma perché suicidio se a salvarsi è la donna che abortisce? Cosa accadrebbe, invero, se tutte le donne incinte, rivendicando un proprio diritto al pari del lavoro o della salute, decidessero di interrompere volontariamente la propria gravidanza? Si avrebbe la fine della società.Inoltre è opportuno domandarsi: tutte quelle donne, invece, che decidono volontariamente di proseguire la gravidanza, in che modo potrebbero rivendicare il nuovo diritto definito «essenziale per le donne» dal ministro Attal? Un diritto costituzionale non deve forse valere per tutti? La decisione al Congresso propone realmente una «libertà garantita», o forse ciò che subdolamente si va a inserire è il principio di una libertà coercitiva in forza del diritto positivo? *Direttore esecutivo della European Society for Moral Philosophy
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.