2019-01-18
La disoccupazione italiana in calo nel primo mese del decreto dignità
Gli analisti erano scettici riguardo le politiche di Lega e M5s, però fra ottobre e novembre dell'anno scorso sono stati assunti in 25.000. E con la miglior performance dell'era euro, siamo sopra la media dell'Unione. Doveva essere una tragedia. Invece l'Italia ha persino fatto meglio della media europea. Stiamo parlando del tasso di disoccupazione del nostro Paese registrato dall'Eurostat, l'istituto statistico europeo, nel mese di novembre del 2018. In molti si attendevano un brusco aumento della disoccupazione, perché nell'undicesimo mese dell'anno scorso (l'ultimo rilevato dall'Eurostat in ordine di tempo) è entrato in vigore il decreto dignità firmato da ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio.Invece è successo esattamente l'opposto: non solo il tasso di disoccupazione è sceso dal 10,6% di ottobre 2018 al 10,5% del mese successivo (ancora meglio se si pensa all'11% di novembre 2017), ma il Belpaese è riuscito persino a battere la media europea che è rimasta ferma al palo (sia a ottobre che a novembre) a quota 6,7% (a novembre di due anni fa era al 7,3%). Pallottoliere alla mano, l'Eurostat ha rilevato che nel giro di un mese 25.000 persone in più, in Italia, sono riuscite a trovare qualche forma d'occupazione, calando da 2,76 milioni di disoccupati a 2,735. Confrontando i risultati a distanza di un anno (novembre 2017-novembre 2018), i nuovi occupati sono 124.000 individui. Non solo, a novembre 2018 questa ondata di «aria fresca» ha riguardato anche lo zoccolo più duro di disoccupati, ovverosia i giovani con meno di 25 anni. Tra ottobre e novembre dell'anno scorso la disoccupazione giovanile è scesa dal 32,2% al 31,6%: 15.000 giovani italiani in cerca di lavoro sono riusciti a trovarne uno (da 492.000 individui senza impiego siamo scesi a quota 477.000). Lo scenario è ancora più roseo se si guarda, anziché al novembre del 2018, a quello del 2017: all'epoca il tasso di disoccupazione era al 33,2% e i giovani disoccupati erano 514.000. Anche in questo caso si tratta di numeri decisamente migliori rispetto al resto del continente, che nello stesso lasso di tempo ha visto scendere i livelli di disoccupazione solo dello 0,1% (dal 15,3 al 15,2%).Quello che però lascia più sbigottiti gli analisti è che si tratta della prima volta - dall'entrata in vigore dell'euro - che l'Italia riesce a fare meglio della media Ue a 28 Paesi su uno dei principali dati macroeconomici. Persino la variazione della disoccupazione in Italia in un mese è il sesto migliore risultato fra i 28 paesi europei, e non era mai capitato di stare così in alto negli ultimi 20 anni. Era dal 2008, infatti, che non si registrava un tasso di disoccupazione medio così basso all'interno dell'Unione europea. Insomma: con i grilloleghisti al potere non c'è stato alcun cataclisma. Non solo il decreto dignità non ha affossato il mercato del lavoro italiano, ma l'Italia è persino riuscita a battere la media europea. Certo, si tratta di un solo mese, ma gli stessi giornali che avevano pronosticato la tragedia, dinnanzi al balzo messo a segno a novembre dal nostro Paese hanno preferito sorvolare. Per completezza d'informazione va precisato che l'Italia - nonostante questa notizia incoraggiante - non si trova certo in una situazione florida, quanto a mercato del lavoro. L'ultimo bollettino diffuso da Eurostat fotografa, contestualmente, un Paese con un tasso medio di disoccupazione che si attesta al 10,5%, ossia ben peggio dell'Ue a 19 Paesi, che vanta un livello del 7,9% (6,7% se si considera l'Ue a 28). Secondo gli esperti europei di statistica l'Italia viene «battuta» solo dal 14,7% della Spagna e dal 18,6% della Grecia. Persino nazioni più inguaiate di noi - come Portogallo o Croazia - registrano tassi più incoraggianti: rispettivamente 6,6% e 7,8%. Comunque niente a che vedere con la Repubblica Ceca (1,9% di tasso medio di disoccupazione); la Germania (3,3%); i Paesi Bassi (3,5%); l'Ungheria e Malta (3,7%); la Polonia (3,8%) o la Romania (3,9%). Questi ultimi sono tutti Paesi con meno soldi, ma sicuramente con un mercato del lavoro più dinamico del nostro e sono gli unici in Europa, peraltro, ad avere un tasso d'occupazione vicino a quello degli Stati Uniti (3,7%), considerato molto basso. Non resta dunque che osservare come evolverà la parabola del mercato del lavoro italiano. La speranza è che la fase positiva di novembre 2018 continui anche nelle rilevazioni impostate sui mesi successivi.«La notizia positiva è il travaso di occupazione dai contratti temporanei a quelli permanenti. Un ruolo potrebbe essere stato giocato dal decreto dignità», afferma Paolo Mameli, senior economist della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Lo scenario di base dell'esperto «prevede che la disoccupazione mantenga un trend al ribasso nei prossimi mesi, sia pur lento e irregolare. Tuttavia, vista la sostanziale stagnazione del ciclo, c'è maggiore incertezza sul persistere di condizioni espansive sul mercato del lavoro su un orizzonte di medio termine».Insomma, nel breve periodo possiamo essere ottimisti. Se pensiamo a un orizzonte di più lungo periodo, forse un po' meno.