2021-06-19
La Corte di Bruxelles conferma: pessimi i contratti Ue
Le toghe riconoscono i ritardi nelle consegne di Astrazeneca, ma ribadiscono che l'Europa non aveva alcuna precedenza.Il titolo che campeggiava ieri pomeriggio sul sito del Financial Times è eloquente: «Eu fails in legal action against Astrazeneca», ovvero l'Ue fallisce nell'azione legale contro Astrazeneca. La sentenza del tribunale di primo grado di Bruxelles ha infatti respinto la richiesta avanzata dalla Commissione europea, che chiedeva la consegna di 120 milioni di dosi di vaccino entro la fine di giugno 2021, e un totale di 300 milioni di dosi entro la fine di settembre. Il giudice ha invece disposto la consegna di 80,2 milioni di dosi entro il 27 settembre 2021. La decisione è stata accolta «con soddisfazione» dal gruppo anglosvedese, che in un comunicato spiega di aver già fornito sino ad ora 70 milioni di dosi all'Unione europea e di poter superare in misura sostanziale l'obiettivo degli 80,2 milioni già entro la fine di giugno. «Tutte le altre misure richieste avanzate dalla Commissione europea», si legge nel comunicato diffuso ieri da Astrazeneca, «sono state respinte, e in particolare la Corte ha rilevato che la Commissione europea non ha esclusività o diritto di priorità su tutte le altre parti contraenti». La sentenza ha inoltre riconosciuto che le difficoltà incontrate da Astrazeneca in questa situazione senza precedenti hanno avuto un impatto sostanziale sui ritardi nelle consegne.A Bruxelles, però, sembrano aver visto tutto un altro film e in maniera quasi surreale anche la Commissione Ue canta vittoria: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sottolinea che «questa decisione conferma la posizione della Commissione: Astrazeneca non ha mantenuto gli impegni assunti nel contratto. È bello vedere che un giudice indipendente lo conferma», ha poi aggiunto. In una nota della Commissione si legge poi che «il tribunale di primo grado di Bruxelles ha deciso di concedere misure cautelari» ordinando ad Astrazeneca di consegnare «urgentemente» 50 milioni di dosi di vaccino entro il 27 settembre 2021, «secondo un programma vincolante»: 15 milioni di dosi entro il 26 luglio; 20 milioni di dosi entro il 23 agosto; 15 milioni di dosi al 27 settembre. La Ue si guarda però bene dallo spiegare che il giudice sentenzia sulla base della situazione all'inizio dell'azione legale, quando Az aveva consegnato 30,2 milioni di dosi. La situazione è cambiata molto, e all'atto pratico gli obblighi di Az si limitano alla consegna di 10,2 milioni di dosi. «In caso di mancato rispetto di tali termini di consegna Astrazeneca dovrà pagare una penale di 10 euro per dose non erogata», viene aggiunto (la richiesta dell'Ue era di una penale più dieci euro per dose per ogni giorno di ritardo). Ma l'elemento decisivo per l'esecutivo di Bruxelles è l'interpretazione che il tribunale ha dato ora del contratto: «La decisione del giudice sulle misure cautelari richieste si basa sul fatto che Astrazeneca ha commesso una grave violazione dei suoi obblighi contrattuali». E ancora: «Quelle dosi dovranno essere consegnate con il massimo sforzo possibile che, come deciso dal giudice, prevede anche l'utilizzo dell'impianto britannico di Oxford Biomedica che finora era stato destinato esclusivamente alla fornitura del Regno Unito», ha sottolineato il legale che rappresenta l'Unione europea nella causa contro l'azienda farmaceutica. Le sentenze, però, non sono bicchieri da vedere mezzi pieni o mezzi vuoti. E la sentenza è chiara: Astrazeneca ha vinto contro il «team von der Leyen» mettendo in luce la debolezza della contrattazione fatta da Bruxelles.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.