L'americana diventa una star del piccolo schermo. E piange: «In Italia fui umiliata».
L'americana diventa una star del piccolo schermo. E piange: «In Italia fui umiliata».Quando leggiamo il nome di Amanda Knox è impossibile non ricollegare la giovane americana all'omicidio che l'ha resa celebre. Nel 2007, Foxy Knoxy, questo il soprannome con cui è passata alle cronache, era stata accusata di aver ucciso la sua compagna di stanza Meredith Kercher durante un gioco sessuale finito male con il suo fidanzato del tempo, Raffaele Sollecito. Scagionata da ogni accusa, oggi la ragazza impazza su Facebook watch, il canale americano del più famoso dei social network con una trasmissione dal titolo The scarlet letter reports e si propone come paladina di giustizia per tutte le donne maltrattate. Anche se non si capisce bene che titoli abbia per trattare l'argomento, dato che non risulta sia stata abusata, mentre, al contrario, la sua notorietà sembra un gradevole effetto collaterale di una vicenda drammatica che vede un'altra ragazza finita all'obitorio, anche se per quell'omicidio lei è stata assolta. Durante un'intervista strappalacrime, tuttavia, Amanda ha spiegato come «durante il processo in Italia per l'omicidio di Meredith la mia persona è stata ripetutamente umiliata. Giornalisti e avvocati hanno analizzato la mia vita personale e sessuale nei minimi dettagli. Mi hanno etichettata come una party girl che abusava di alcolici e droghe, che si intratteneva senza troppa difficoltà con gli uomini. Tutto questo mi ha fatta soffrire e continua, anche oggi, a ferirmi». Per questo Amanda, oggi, è una delle paladine del Me too, il movimento femminista a livello mondiale che combatte le molestie e le violenze contro le donne. Nel suo talk show, in onda da mercoledì, Amanda chiacchiera amabilmente su un divano simile a quelli che si trovano nelle case delle nostre nonne, in un ambiente che appare a tratti inquietante se comparato alla scena del massacro di cui la studentessa era stata accusata. Al suo fianco ci sono star e starlette decadute dello showbiz a stelle strisce come Mischa Barton, nota per aver interpretato Marissa Cooper nel telefilm di inizi 2000 The O.C, che ad Amanda ha raccontato di come si è ritrovata costretta a denunciare il suo ex fidanzato che per vendicarsi della loro rottura aveva ben pensato di pubblicare online un video porno girato con l'attrice. O come Amber Rose, attrice e modella statunitense nota per i suoi look discinti e divenuta famosa per essere stata una delle fidanzate del rapper Kanye West. Amber, che all'età di 15 anni si esibiva come stripper con il nome di Paris, che ha raccontato a Foxy Knoxy di come da anni venga etichettata come una sgualdrina semplicemente per il fatto di «non provare vergogna a mostrarsi in comportamenti sessuali espliciti che normalmente vengono accettati per gli uomini ma condannati duramente quando a compierli è una donna». The scarlett letter reports viene trasmesso settimanalmente ed è un format creato in collaborazione con Broadly, il canale di Vice dedicato alle donne. Amanda Knox nella sua trasmissione indossa abiti pudici, gonne sotto al ginocchio, calze pesanti e siede sul divano senza scarpe. L'immagine ripulita sembra una trovata perfetta per ricostruire l'immagine di Amanda. Che della sua vicenda italiana dice: «Ero una cucciola innamorata, quello che è successo non mi darà mai la possibilità di essere anonima. Tutti riconoscono il mio viso. Non avrò mai il privilegio di sapere che qualcuno mi ama perché sono Amanda e basta. Sarò sempre Amanda Knox dei tabloid e dal passato oscuro e questa trasmissione servirà proprio a questo: ad aiutare le donne come me a tornare a vivere semplicemente la loro vita».
Al centro Joseph Shaw
Il filosofo britannico: «Gli islamici vengono usati per silenziare i cristiani nella sfera pubblica, ma non sono loro a chiederlo».
Joseph Shaw è un filosofo cattolico britannico, presidente della Latin Mass Society, realtà nata per tramandare la liturgia della messa tradizionale (pre Vaticano II) in Inghilterra e Galles.
Dottor Shaw, nel Regno Unito alcune persone sono state arrestate per aver pregato fuori dalle cliniche abortive. Crede che stiate diventando un Paese anticristiano?
«Senza dubbio negli ultimi decenni c’è stato un tentativo concertato di escludere le espressioni del cristianesimo dalla sfera pubblica. Un esempio è l’attacco alla vita dei non nati, ma anche il tentativo di soffocare qualsiasi risposta cristiana a tale fenomeno. Questi arresti quasi mai sono legalmente giustificati: in genere le persone vengono rilasciate senza accuse. La polizia va oltre la legge, anche se la stessa legge è già piuttosto draconiana e ingiusta. In realtà, preferiscono evitare che questi temi emergano in un’aula giudiziaria pubblica, e questo è interessante. Ovviamente non si tratta di singoli agenti: la polizia è guidata da varie istituzioni, che forniscono linee guida e altro. Ora siamo nel pieno di un dibattito in Parlamento sull’eutanasia. I sostenitori dicono esplicitamente: “L’opposizione viene tutta dai cristiani, quindi dovrebbe essere ignorata”, come se i cristiani non avessero diritto di parola nel processo democratico. In tutto il Paese c’è la percezione che il cristianesimo sia qualcosa di negativo, da spazzare via. Certo, è solo una parte dell’opinione pubblica, non la maggioranza. Ma è qualcosa che si nota nella classe politica, non universalmente, tra gli attori importanti».
Stephen Miran (Ansa)
L’uomo di Trump alla Fed: «I dazi abbassano il deficit. Se in futuro dovessero incidere sui prezzi, la variazione sarebbe una tantum».
È l’uomo di Donald Trump alla Fed. Lo scorso agosto, il presidente americano lo ha infatti designato come membro del Board of Governors della banca centrale statunitense in sostituzione della dimissionaria Adriana Kugler: una nomina che è stata confermata dal Senato a settembre. Quello di Stephen Miran è d’altronde un nome noto. Fino all’incarico attuale, era stato presidente del Council of Economic Advisors della Casa Bianca e, in tale veste, era stato uno dei principali architetti della politica dei dazi, promossa da Trump.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 10 novembre con Carlo Cambi
Martin Sellner (Ansa)
Parla il saggista austriaco che l’ha teorizzata: «Prima vanno rimpatriati i clandestini, poi chi commette reati. E la cittadinanza va concessa solo a chi si assimila davvero».
Per qualcuno Martin Sellner, saggista e attivista austriaco, è un pericoloso razzista. Per molti altri, invece, è colui che ha individuato una via per la salvezza dell’Europa. Fatto sta che il suo libro (Remigrazione: una proposta, edito in Italia da Passaggio al bosco) è stato discusso un po’ ovunque in Occidente, anche laddove si è fatto di tutto per oscurarlo.







